“Stupore e preoccupazione, sono questi i termini più adatti alla luce di quanto sta accadendo da diverse settimane rispetto alla questione del taglio delle risorse economiche da parte della Regione nei confronti delle strutture private accreditate lucane e segnatamente di quelle del Vulture-melfese”.
Lo afferma Ferdinando Lagatta, in qualità di coordinatore territoriale del Vulture-Melfese del Tribunale dei Diritti del Malato di Cittadinanza Attiva, organizzazione da sempre impegnata nella tutela del diritto alla salute.
“Non possiamo che essere stupiti per l’improvviso scenario di emergenza sanitaria e preoccupati per le sorti di migliaia di pazienti che da un giorno all’altro potrebbero ritrovarsi senza la possibilità di accedere alle numerose prestazioni sanitarie offerte dalle strutture private per conto del Servizio Sanitario Nazionale.”
Lo stupore di tutto ciò è dovuto agli inaspettati atti della Giunta regionale e dell’Azienda Sanitaria di Potenza, che sono stati come un fulmine a ciel sereno per tutti. Nessuno si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi di fronte a tale scenario. Considerando tutto ciò che c’è da considerare in merito alla sanità territoriale del Vulture-Melfese, che in maniera costante, ormai da tempo, viene sempre maggiormente marginalizzata e depauperata.
Tutto ciò, inoltre, come se non fossimo alle prese con lunghissime e molto preoccupanti liste di attesa e come se non fossimo ancora coinvolti con gli importanti strascichi di una pandemia senza precedenti. Scenari che già erano molto seri ma che ora, con questo blocco improvviso nei confronti delle strutture private accreditate, rischiano di diventare catastrofici, per tutta la regione e ancora di più per territori come il nostro, sempre più “distanti” dal capoluogo di regione.
Siamo, quindi, molto preoccupati per le evoluzioni di questa situazione e per il rischio che non si trovino soluzioni veloci ed efficaci. Rispetto a ciò che apprendiamo dai comunicati stampa dei diretti interessati e dai vari media, riteniamo che una risoluzione in tempi rapidi sia l’unico vero rimedio, evitando differimenti e tergiversazioni.
Riteniamo, dunque, che la preoccupazione del Tribunale dei Diritti del Malato sia più che legittima e fondata. Per questo, ci appelliamo alle istituzioni pubbliche affinché si ritrovi rapidamente il percorso del dialogo e del confronto, sul territorio e per il territorio. Questa è l’unica strada in grado di portare tutti a risolvere l’emergenza in atto, senza andare nuovamente a gravare sulla già compromessa assistenza sanitaria dei cittadini.
E a questo appello, ne aggiungiamo un altro, più “a lungo raggio”: che situazioni del genere non si ripresentino in maniera ripetitiva e costante. Già in altre occasioni passate, abbiamo avuto rassicurazioni da parte delle istituzioni, sul prendere in considerazione i territori nelle scelte che riguardano direttamente la vita dei cittadini, condividendo in maniera diretta provvedimenti così impattanti e rilevanti come quelli presi in questo mese di agosto. In queste occasioni, non così lontane, si è parlato dell’importanza delle strutture private accreditate come risorse fondamentali per i territori come il nostro. Strutture private che devono veder garantito il proprio ruolo in aiuto e collaborazione con quelle pubbliche, comprensibilmente provate da carenza di personale e da una domanda di prestazioni enorme e ancora in crescita.
Speriamo quindi che alle buone intenzioni manifestate pubblicamente, conseguano azioni rapidamente coerenti, diversamente ne sarebbe lesa la credibilità delle istituzioni e di chi le rappresenta.”