“L’assenza di regole certe lascia spazi a scelte arbitrarie e squilibrate poiché sull’assetto riorganizzativo dell’ospedale di Policoro, nessuna discussione preliminare in merito è stata condivisa. Con la complicità delle oo.ss. di categoria, oggi si estrapolano arbitrariamente quei vitali servizi degli ospedali a discapito dei territori. La mancanza di una organizzazione funzionale, discussa e condivisa con le autonomie locali, dell’assistenza da attivare sui territori, rende la distribuzione delle Unità Operative orfana e precaria in assenza di nessuna norma di attuazione temporale, magari collegata al naturale turnover degli operatori”.
Forte è la denuncia dei segretari Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi, Gino D’Amico e Pino Giordano in merito a quanto si sta’ consumando ai danni della struttura sanitaria ospedaliera ‘Papa Giovanni Paolo II’ per i quali, “non condividiamo assolutamente che l’ospedale civile di Policoro, sia vittima di quei politici ‘di turno’ e venga smantellato di alcune strutture complesse le quali, da sempre registrano un numero considerevole di prestazioni. L’Assessore regionale alla Sanità, Martorano ed il D.g. dell’ASM, Maglietta, sono stati informati dalle oo.ss. di categoria che, prima di scippare tale struttura di servizi essenziali quali, ginecologia, oculistica, radiologia ed altre U.O. si andava a invalidare un territorio che per il suo notevole incremento d’utenza, non può essere messo in condizione di operare con enormi difficoltà a causa del personale medico e paramedico che scarseggia e che tale politica ‘arrogante’ mette nelle condizioni il personale di lavorare con enormi sacrifici ed abnegazione? Pare proprio di no! La riforma sanitaria regionale era doverosa e necessaria ma, andava fatta senza rivoluzionare l’attuale sistema, quindi salvaguardando il patrimonio di competenze e servizi già esistenti. Già un taglio delle strutture è avvenuto per gli ospedali di Tinchi e Stigliano: coinvolgendo anche il nosocomio di Policoro, l’Asm determinerebbe di fatto la conclamata desertificazione sanitaria. E’ doveroso ricordare che – tuonano forte e chiaro D’Amico, Giordano e Tancredi – la struttura Ionica quotidianamente registra un notevole aumento di prestazioni sanitarie provenienti dalla confinante regione Calabria. Si tratta di una difesa di un ospedale d’eccellenza che in questo momento si sente minacciato da carichi di lavoro. Se infatti la Basilicata lavora alla riforma del S.S.R. anche per rispondere all’invito sulla razionalizzazione delle spese che il ministero della Salute ha inviato a luglio 2012 a tutte le regioni, l’Ugl – fanno notare i segretari lucani – sottolinea che alcune regioni, in particolare il ‘Lazio governata all’epoca dall’On. Polverini, benché in piano di rientro, chiesero ottenendo una deroga con il conferimento di ulteriori strutture complesse e semplici, decretando per tali motivazioni di sospendere la decorrenza del termine per la preregistrazione. Fù considerato inoltre, l’operatività della piattaforma S.S.N. in tutte le sue funzionalità, fatta salva la possibilità di completare in via autonoma tutte le fasi della procedura’. Non si comprende perché lo stesso percorso non e’ stato seguito dalla nostra regione, non soggetta a piano di rientro. Il presidio e l’operato dell’ospedale – concludono i leader sindacali, D’Amico, Tancredi e Giordano – l’Ugl lo difende con forza perché offre un servizio prezioso alla popolazione oltre a garantire posti di lavoro in periferia. Ai vertici dell’Asm ed in primis alla regione, chiediamo che la struttura di Policoro deve essere soprattutto rispettata per ciò che rappresenta per tutta l’area policorese e non solo”.