A conclusione della petizione popolare a sostegno della richiesta di ritiro della deliberazione di Giunta Regionale sull’introduzione dei ticket sanitari sulla specialistica ambulatoriale, petizione promossa dal Comitato di crisi delle strutture sanitarie lucane, con l’adesione di Fenasp, Federlab e Sanità Futura, un gazebo sarà attivato domani, giovedì 8 dicembre a Potenza in piazza Mario Pagano a partire dalle ore 10. Il portavoce del Comitato Giuseppe Demarzio sottolinea che “l’iniziativa con il raggiungimento delle 10mila adesioni, obiettivo posto, circa un mese fa, all’avvio della campagna di raccolta delle firme sia attraverso moduli e via web al sito www.petizioni24.com/ticketpiugiusto, è destinata ad avere un’influenza diretta in vista della Finanziaria Regionale 2012 che sarà definita ed approvata dal Consiglio Regionale entro le prossime due settimane. E’ il caso di informare i cittadini che complessivamente il badget di spesa complessiva per le politiche di sanità regionale per il 2012 sarà di 1.112.898.441,84 euro di previsioni di competenza a cui aggiungere 196.106.585,26 euro di previsioni di cassa a fronte di € 3.135.348.412,87 per lo stato di previsione di competenza di € 4.422.295.257,45 dello stato di previsione di cassa delle entrate della Regione Basilicata per l’esercizio finanziario 2012. Circa un terzo del bilancio regionale è dunque destinato alla sanità con le voci più importanti che sono quelle delle risorse per la rete ospedaliera e le infrastrutture saniarie (96 milioni), il ripiano dei disavanzi delle Asl (45 milioni), i trasferimenti alle Aziende Sanitarie per la gestione del SSR (36,7 milioni), altre azioni di supporto alla gestione del SSR ed altre attività in materia di tutela della salute e della sanità vetrinaria (13,4 milioni), le iniziative di supporto ed innovazione dei servizi sanitari (2 milioni). E subito dopo la Finanziaria che auspichiamo contenga la rimodulazione dei ticket sulla base del reddito Isee – continua Demarzio – ci sarà l’appuntamento-confronto sul Piano Integrato alla Salute e ai Servizi 2011-2014”. “Lo sforzo del Ministro Balduzzi che propone alle Regioni un nuovo patto per la salute e nuovi Livelli essenziali di assistenza, specie dopo aver allontanato ogni rischio di ulteriori tagli lineari alle Regioni e quindi mettendo fine ad ogni alibi dei Governatori delle Regioni – continua Michele Cataldi (Sanità Futura)- troverà il sostegno dei titolari di piccole strutture della sanità privata che non si sono mai tirati indietro da richieste di contribuire al risanamento dei conti della sanità e quindi a fare sacrifici. Dunque intendiamo risollevare anche all’attenzione del Presidente De Filippo insieme al “ticket in versione lucana” una questione di diritto alla salute che non potrebbe e non dovrebbe, in alcun modo, porre in conflitto l’autonomia delle Regioni con diritti costituzionalmente garantiti perché il federalismo non deve tradursi in tanti diversi sistemi sanitari con penalizzazioni per alcuni cittadini ed operatori di settore. Quella che sosteniamo è una questione di diritto costituzionale e di sostanziale pericolosità sotto il profilo socio-economico al tempo stesso. Aggiungiamo anche una serie di altri riflessi negativi di profilo socio-economico: sui volumi di lavoro delle nostre piccole imprese, sulla diminuzione della prevenzione, sulla tenuta dei livelli occupazionali, su percorsi di accesso inappropriati indotti per evitare il pagamento di un ticket ingiusto, sui saldi di mobilità interregionale”.“Ricordiamo – dice Antonia Losacco (FENASP) che il futuro della sanità per i cittadini, secondo il Rapporto del Censis, è segnato da due paure: un’accentuazione delle differenze di qualità tra le sanità regionali e (35,2%) che l’interferenza della politica danneggi in modo irreparabile la qualità della sanità (35%); seguono i timori che i problemi di disavanzo rendano indispensabili robusti tagli all’offerta (21,8%), che non si sviluppino le tipologie di strutture e servizi necessarie, come l’assistenza domiciliare territoriale (18%), che l’invecchiamento e la diffusione delle patologie croniche producano un intasamento delle strutture e dei servizi (16,3%).Per rispondere alle attese dei cittadini, le dinamiche future del Servizio sanitario regionalizzato non possono che essere: emancipato dall’eccesso di vincoli della politica, piena dignità agli operatori della sanità privata, devono rispondere adeguatamente alla duplice esigenza di garantire la sostenibilità finanziaria e al contempo dare a tutti i cittadini, ovunque risiedano, la qualità attesa”.Il Ticket aggiuntivo sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale – a parere del Comitato – deve essere cambiato per le seguenti ragioni negative: 1. insieme a quello di Lombardia e Piemonte, è il ticket aggiuntivo più alto d’Italia con il risultato che conviene al lucano rivolgersi ad una struttura pugliese dove per una TAC e visita specialistica si pagano 46,15 euro contro i 66,15 euro da noi! 2. è profondamente iniquo, pesa di più sui redditi più bassi! non essendo proporzionato a fasce di capacità economica dei cittadini, incide più pesantemente sulle categorie sociali economicamente più deboli! 3. disincentiva la prevenzione e l’approccio alla diagnosi precoce, innescando una spirale sistemica di innalzamento dei costi di cura futuri oltre che una odiosa diminuzione del diritto costituzionale alla salute! 4. dati i bassi redditi della popolazione lucana, induce alla rinuncia o al rinvio delle cure, causando una pesante flessione dei volumi di lavoro che nelle piccole imprese sanitarie accreditate si traduce fatalmente nella riduzione delle risorse umane impiegate! 5. è dannoso al sistema sanitario lucano, perché incentiva la migrazione sanitaria passiva. I cittadini lucani residenti nelle zone di confine preferiscono ricevere le prestazioni di specialistica fuori Regione poiché costa di meno! Allo stesso modo e per la ragione opposta disincentiva la migrazione sanitaria attiva verso la nostra Regione poiché qui le prestazioni costano di più! Senza dimenticare che la specialistica ambulatoriale è l’inizio del percorso di ospedalizzazione, per cui si rischia di esportare il problema su di un versante ancora più costoso! 6. è fuorviante, perché distoglie l’attenzione da necessarie azioni verso le sacche di spreco e di evasione! 7. è socialmente pericoloso, perché crea disoccupazione e impoverimento economico in un compartimento fondamentalmente sano.
Fenasp – Federlab – Sanità Futura