Proseguono gli incontri con i rappresentanti istituzionali a livello locale e regionale: dall’incontro con Esposito un barlume di speranza.
In meno di due giorni la petizione popolare, promossa da Polimedica e dal comitato spontaneo civico “Difendiamo Polimedica”, ha visto già aderire con entusiasmo centinaia di persone.
È possibile firmare la petizione sia in formato digitale (https://www.change.org/difendiamopolimedica) che in forma cartacea all’interno di Polimedica, ma il comitato si sta già organizzando per raccogliere le firme anche in altri punti di Melfi e nei comuni limitrofi.
“Non ci arrendiamo, anche perché adesso la posta in gioco è la sopravvivenza stessa delpolimabulatorio e dei servizi erogati ai cittadini che, in caso di chiusura, si troverebbero senza assistenza di punto in bianco in una grave emergenza sanitaria, in aggiunta a quella dovuta alla pandemia.
Noi vorremmo semplicemente proseguire nel nostro lavoro. Sicuramente queste circostanze causano sconforto e rabbia allo stesso tempo: non è possibile dover ogni volta protestare e alzare la voce per vedere realizzati banali ed elementari diritti che dovrebbero essere garantiti dal buon senso e dalla normale amministrazione.
Certo, sappiamo che sono problemi che partono da lontano, ma se si ha la volontà di superarli le soluzioni ci sono.”
Quello offerto da Polimedica è realmente un servizio essenziale e molto apprezzato dai cittadini, tangibile dalla mobilitazione di questi giorni in suo favore da parte dei pazienti, tanto che il tema ha fatto inevitabilmente irruzione nella campagna elettorale melfitana all’interno dei comizi dei candidati di tutti gli schieramenti, i quali si sono apertamente schierati in difesa del poliambulatorio.
“Noi siamo parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale. Quello che vogliamo è che venga riconosciuta e rispettata l’importanza della nostra attività, di essere messi nella condizione di poter svolgere serenamente il nostro lavoro, che è quello di curare le persone”.
Il tempo però è tiranno. Come nel caso di un paziente in emergenza: sei soccorsi dovesseroarrivare in ritardo,sarebbero purtroppo inutili.
Ed è appuntouna soluzione rapida (ogni giorno che passa avvicina la chiusura) quella che si sta cercando con gli incontri di questi giorni, prima con l’assessore Leone e poi col capo gabinetto del Presidente della Regione e, infine, Mercoledì 29 col Direttore Generale del Dipartimento Salute delle Regione Ernesto Esposito. Ogni incontro ha fatto percepire questa soluzione, specie l’ultimo, tenutosi tra una delegazione di Polimedica e il Dr. Esposito, in cui si è operato un meticoloso approfondimento che ha individuato i punti di criticità e, per questo, farebbe ben sperare. L’incontro si è concluso con una stretta di mano fra il direttore generale e la delegazione di Polimedica, con la promessa di verificare velocemente la fattibilità della soluzione individuata.
Dopo questo confronto, al pari dell’angoscia per il tempo che passa,in Polimedica aumenta anche la speranza per un intervento quanto mai provvidenziale, affinché si imbocchi per tempo la strada per una soluzione definitiva e, al pari del paziente in emergenza, la speranza è che questo intervento giunga in tempo.
Set 30