L’appello di Aliuzzi, consigliere comunale con delega alla Sanità di Ferrandina, ad Asm e Regione Basilicata.
Aiutiamo i più piccoli a vaccinarsi presto e senza difficoltà per le famiglie! Sono tanti i genitori che vorrebbero sottoporre a vaccinazione anti covid-19 i propri figli minori, compresi nella fascia di età 5-11 anni.
In qualità di operatore sanitario, infermiere e consigliere comunale di Ferrandina, con delega alla Sanità, rivolgo un appello agli organi competenti, in materia di programmazione vaccinale, affinché possano consentirne l’esecuzione negli ambulatori vaccinali distrettuali.
Presenti da sempre nei Distretti socio-sanitari, gli ambulatori vaccinali si prestano fisiologicamente a questo tipo di servizio sia dal punto di vista sanitario (ci sono tutti gli strumenti per vaccinare in sicurezza), sia dal punto di vista ambientale (il Distretto sanitario è il luogo per antonomasia deputato alla vaccinazione).
L’assessore regionale alla Sanità Rocco Leone, apprezzato medico pediatra a Policoro, per vaccinare i suoi piccoli assistiti si avvale, come tutti i suoi colleghi, di questi centri. Sono presidi di prossimità- di cui anche il PNRR enfatizza il ruolo- che consentono ai cittadini di fruire a km zero di servizi sanitari pubblici essenziali.
Nel recente accordo stipulato dalla Regione Basilicata con i pediatri di famiglia è stata prevista questa opportunità. Ma sarebbe assurdo e complicato per il pediatra effettuare, da solo e in un ambulatorio vaccinale che non conosce, un numero appropriato di vaccinazioni. Anche le équipe vaccinali dell’Asm infatti si muovono in team composti di medici e infermieri.
Prevedere una giornata di vaccinazioni con il supporto del personale sanitario che quotidianamente è deputato alla vaccinazione, concordare e calendarizzare con i pediatri gli appuntamenti, nelle giornate in cui il Distretto sanitario è chiuso (sabato e/o domenica), permetterebbe alla Regione Basilicata e all’Asm di ottimizzare la campagna vaccinale anche nella fascia di età 5-11 anni, che al momento vanta un numero di vaccinazioni di poco superiore al 15%.
Questa modalità operativa consentirebbe alle famiglie di vaccinare in loco i propri figli, evitando inutili, dispendiosi e rischiosi spostamenti in termini di tempo (ci sono genitori che lavorano entrambi), di costi (molte famiglie non hanno la possibilità economica di spostarsi ) e di assembramenti (con i bambini c’è almeno un genitore).
Da non sottovalutare, infine, il rapporto di fiducia e di empatia che i piccoli hanno già stabilito con gli operatori dei centri vaccinali distrettuali, avendo qui eseguito i vaccini obbligatori. Con l’ulteriore e confortante presenza, in loco, del pediatra di famiglia.
Si tratta di una proposta immediatamente realizzabile e in tutti i comuni dove i Distretti sanitari sono dotati di personale vaccinatore come Bernalda, Ferrandina, Pisticci, Montescaglioso, Irsina, ecc.
Le condizioni per operare presto e bene ci sono già tutte: serve lungimiranza, attenzione ai bisogni dei cittadini e volontà politica.