Sarà l’assemblea dei soci della società Villaggio Salute Melfi, convocata per sabato 4 luglio 2020 alle ore 12 ad assumere decisioni sul futuro del progetto, sempre più vicino al naufragio.
Con Il Progetto “Villaggio Salute” – che è stato avviato nel marzo 2018 attraverso la riconversione di un centro commerciale in disuso in contrada Bicocca a Melfi, con la “mission” di creare un polo della salute in grado di servire un bacino di oltre 250.000 persone, ampliando l’offerta di servizi a comunità oltre che del Vulture-Alto Bradano e dell’intera regione, anche delle province di Foggia e Avellino – a rischio sono 70-80 posti di lavoro, investimenti privati per alcuni milioni di euro, la possibilità di rafforzare servizi a favore della salute dei cittadini e di conseguenza l’ampliamento di prestazioni della specialistica ambulatoriale e di settore di cui specie in questa fase di emergenza sanitaria si avverte maggiore bisogno.
Lo scenario che si profila è duplice. Da una parte la concretizzazione dell’annuncio shock dell’amministratore Michele Cataldi, che risale ai giorni scorsi, sulla liquidazione della società e dall’altra la possibilità di rilancio del progetto fortemente innovativo che si concentra intorno all’obiettivo di aggregare in un unico luogo fisico l’offerta di servizi inerenti al comparto salute sviluppando sinergie fra gli operatori con l’obiettivo di facilitare l’accesso all’utenza e migliorarne la fruibilità.
Alla fine del primo esercizio sociale sui complessivi 18 locali per attività commerciali o di servizio a disposizione ne erano già stati collocati 4 per altrettante attività attinenti al tema salute di cui una già avviata nel 2018. Nel corso del 2019 l’attività svolta, in attesa del travagliato insediamento del Poliambulatorio Polimedica, ha riguardato la promozione dell’iniziativa, continuando nella manutenzione e nell’adeguamento degli impianti, con l’inserimento della medicina generale di base. A fine 2019 le attività insediate erano 5 di cui 3 in attività e altre 2 in attesa delle autorizzazioni all’esercizio e di altri titoli amministrativi. Il risultato negativo è dovuto alla mancata sublocazione dei locali per i quali durante tutte l’anno vi sono state trattative con imprenditori che avevano dimostrato forte interesse all’insediamento e che presumibilmente, in buona parte, si sarebbero concluse favorevolmente nel 1° trimestre del 2020. Le trattative in corso si sono arenate fra i mesi di Febbraio e Marzo 2020 a causa della pandemia COVID-19, delle misure di distanziamento sociale e del relativo impatto negativo sul piano economico e sociale. Lo stato di emergenza da pandemia, tra l’altro dichiarato dal Governo Italiano e ancora in atto, ha azzerato nei fatti ogni possibilità di sublocazione delle unità immobiliari, anche per la fase successiva a quella di lock-down.
È vero, infatti, che l’attività unica della Villaggio Salute srl è quella della realizzazione del progetto “villaggio salute” attraverso la sub locazione di porzioni dell’unità immobiliare a soggetti operanti nei settori attinenti all’offerta di beni e servizi in materia di salute e di utilità per la persona. Si tratta, in buona sostanza, di un’attività calibrata esclusivamente secondo criteri che avrebbero trovato il proprio fulcro nella sublocazione di tutte le unità immobiliari e nella gestione unitaria delle aree comuni del centro Brunelleschi, basata sulla pedonalità e sulla valorizzazione dell’incontro sociale. Sono criteri che di fatto non sono più compatibili con il contesto determinatosi a causa dell’emergenza Covid-19 e rendono quasi impossibile il perseguimento dell’oggetto sociale, per effetto della disciplina in materia di distanziamento sociale disposta per combattere la diffusione del virus e per la crisi economica che ne è conseguita. L’emergenza Covid-19, purtroppo, è intervenuta proprio nel frangente in cui la Villaggio Salute srl aveva in corso le trattative per l’ingresso delle attività previste nel progetto. Trattative per le quali gli interlocutori hanno tutti manifestato l’impossibilità a proseguire proprio per le motivazioni di cui prima. La Villaggio Salute srl non ha visto semplicemente la riduzione dei ricavi, ha subito qualcosa di più tragico: l’azzeramento di ogni possibilità di proseguire.
La soluzione alternativa all’abbandono definitivo e alla liquidazione della società, invece, potrebbe trovarsi nella rapida riconfigurazione del progetto in funzione Covid-19. Un Punto Prelievi per esami di laboratorio, l’uso del Poliambulatorio per diminuire le liste di attesa, un punto di distribuzione DPI, un’attività di sanificazioni, insomma, un mix di nuove attività tutte utili alla fase di convivenza con il rischio Coronavirus che spingerebbe nuovi finanziamenti privati. Ma tutto questo purtroppo ha un nemico ancora più forte del Covid-19: la burocrazia pubblica. Alla Regione Basilicata non sono stati chiesti denari pubblici, né corsie privilegiate, è stata chiesta un’azione semplice che però è rimasta assurdamente ignorata: è stato chiesto di rimuovere l’ingiustizia e le manette burocratiche, di attuare rapidamente le leggi già vigenti.
È stato chiesto un intervento di pronto soccorso proprio mentre si sbandierano proclami su nuove opportunità per laboratori privati e tamponi.
In mancanza, la continuazione delle attività in una situazione di perdita strutturale imporrà scelte straordinarie, come quella della liquidazione, che solo l’assemblea dei soci potrà assumere domani.
Lug 03