La Fials e la Ugl di Matera chiedono l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro per porre fine alle violazioni contrattuali commesse all’Asm di Matera in danno di numerosi lavoratori del comparto, costretti da tempo a turni di lavoro ridotti. In una lunga e dettagliata nota inviata al direttore dell’Ispettorato, il commissario Fials Giuseppe Costanzo e il segretario Ugl Giovanni Sciannarella espongono una situazione che da diversi mesi si trascina, danneggiando numerosi dipendenti dell’ospedale, distribuiti in numerosi reparti: “Dalla semplice lettura – scrivono i due dirigenti sindacali – delle turnazioni predisposte, consegnati dalla Direzione Sanitaria, e quindi ufficiali e rispondenti alla realtà, l’Azienda Sanitaria Locale, in palese violazione degli articoli del Contratto nazionale, oltre che della disciplina generale del rapporto di lavoro, hanno, senza alcun tipo di informativa ovvero di accordo con i lavoratori, ridotto l’orario di servizio, con conseguente danno economico per i lavoratori. Infatti, a fronte delle 36 ore settimanali previste, i lavoratori sono ordinariamente impiegati nei turni di reparto per un periodo inferiore. Questa organizzazione è incompatibile con l’erogazione delle prestazioni sanitarie, vista la struttura di degenza a cui comunque l’orario deve essere rapportato”. Al disservizio per i pazienti si aggiunge la perdita economica subita dai lavoratori mediante la corresponsione di una retribuzione inferiore: “Nella maggior parte delle ipotesi – spiegano Costanzo e Sciannarella – con la creazione di un monte orario negativo si legittima la compensazione delle ore in difetto con lo straordinario effettuato dai dipendenti, o, peggio ancora, con il mancato riconoscimento delle maggiorazioni retributive previste dall’art. 28 n. 7 del contratto per i dipendenti delle sale operatorie e dei reparti di emergenza urgenza, da far valere sul fondo istituito dal successivo articolo 80. I lavoratori hanno espresso il loro dissenso ma non hanno ottenuto alcuna modifica di queste condizioni, che, a nostro parere, sono illegittime e contrarie ai principi di legge e del contratto collettivo. Per la Ugl e la Fials “è evidente la volontà aziendale di evitare di attingere alle risorse destinate al pagamento degli straordinari e della reperibilità. Infatti, questa modalità di riduzione dell’orario di lavoro mantiene il carattere della continuità, anche in assenza, almeno temporanea, di risorse economiche ridotte (che comunque avrebbe dovuto essere comunicata alle organizzazioni sindacali), e non da una contrazione o riorganizzazione dell’attività dei reparti (anche questa soggetta quanto meno all’obbligo di informazione), e si presenta perciò illegittima e lesiva dei diritti dei lavoratori”.
Set 22