I lucani sono stati, sinora, i meno colpiti dal virus influenzale: secondo il sistema di sorveglianza InfluNet, che ha aggiornato i suoi dati al 31 dicembre 2014, l’incidenza stimata in Basilicata è dello 0,99 per mille assistiti, la più bassa in assoluto (la più alta al 7,79 per mille si registra in Valle d’Aosta). Ma attenzione – avverte l’Osservatorio di Anisap (Associazione Nazionale Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private) – l’attività dei virus influenzali appare comunque ancora bassa come in molte altre regioni italiane. In alcune regioni l’aumento dell’incidenza totale è alimentato soprattutto dal crescente numero di casi osservato nella classe di età pediatrica sotto i cinque anni di età. InfluNet sottolinea anche che l’incidenza ridotta osservata in alcune regioni è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato, al momento, i loro dati. In attesa di dati aggiornati specie sulla campagna di vaccinazione che anche in Basilicata ha subito un calo consistente – intorno al 20 per cento – a causa del “caso Fluad” (il farmaco che ha provocato alcune morti, ma non da noi), per il picco dovremo aspettare almeno febbraio, magari con un po’ più di ritardo rispetto agli altri anni. Per ora il raffronto statistico con l’ultima settimana di dicembre 2013, almeno da noi, è più che positivo: dal 23 al 29 dicembre 2013 l’incidenza della sindrome influenzale in Basilicata è stata pari al 2,21 per mille assistiti, oltre il doppio dell’attuale.
Quanto ai dati nazionali, nell’ultima settimana dell’anno è stato superato il valore soglia di 2,36 casi per mille assistiti che determina l’inizio del periodo epidemico delle sindromi influenzali. L’incidenza totale è pari a 2,43 casi per mille assistiti e la fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a circa 8,43 casi per mille assistiti.
I sintomi del virus sono sempre quelli classici: febbre, dolore alle ossa, raffreddore e nausea. Sintomi comuni ma da non sottovalutare per non avere complicazioni. Gli esperti – evidenzia Anisap Basilicata – suggeriscono un riposo di 4-5 giorni, dopo i quali si può uscire di casa e iniziare nuovamente anche a praticare sport. Durante l’influenza si possono assumere multivitaminici o anche solo vitamina C, mangiare molta frutta e verdura e bere tanta acqua. Fare attenzione a la prescrizione delle 3 L: lana, letto e latte. Bisogna stare al caldo, a riposo e prestare attenzione alla dieta, che deve essere leggera per non appesantire l’organismo, e ricca di liquidi per prevenire disidratazione. Inoltre tutti coloro che hanno un figlio con una malattia come le cardiopatie, le pneumopatie, il diabete, la fibrosi cistica devono vaccinare il proprio figlio per evitare la possibilità che contragga l’influenza. La vaccinazione è lo strumento di prevenzione più efficace ed è fondamentale per le categorie a rischio come i bambini affetti da determinate patologie. I vaccini antinfluenzali sono considerati sicuri poiché vengono sottoposti a controlli di qualità predefiniti a livello internazionale.