INDAGATI PER OMICIDIO COLPOSO I DUE GINECOLOGI SOSPESI DALLA ASM DI MATERA
Sono indagati per concorso in omicidio colposo i due ginecologi, Carlo Capodiferro e Giovanni Manolio, sospesi dall’Asm di Matera dopo la morte di Rosalba Pascucci, di 32 anni, di Bernalda in seguito ad un parto cesareo gemellare nell’ospedale di Policoro. Giovedì 9 settembre è stata eseguita l’autopsia sul cadavere della donna, per accertarne le cause della morte.
I due bambini, Rocco e Cristiano, sono ricoverati nell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera in ottime condizioni. I due gemelli sono nati con leggero anticipo rispetto ai termini normali di gestazione, ma non hanno avuto bisogno di alcun intervento né dell’incubatrice e sono alimentati regolarmente.
Il marito della donna, Andrea Buongiorno e i suoi familiari continuano a chiedere che si faccia chiarezza per spiegare come è morta Rosalba.Il direttore generale della ASM, Vito Gaudiano, aveva parlato di shock emorragico, ma c’è che pensa naturalmente ad un altro caso di malasanità. Le indagini della Procura della Repubblica di Matera vanno avanti anche su altri fronti. Agli elementi raccolti dai Carabinieri, il pubblico ministero, Rosanna De Fraia, aggiungerà la testimonianza delle persone in servizio dal ricovero di Pascucci alla sua morte. All’esame del magistrato vi sono anche le annotazioni sulla cartella clinica della donna.
Il pubblico ministero di Matera che coordina l’inchiesta sulla morte della donna potrebbe valutare i primi elementi emersi dall’autopsia, i cui risultati saranno ufficializzati solamente tra due mesi.
LUTTO CITTADINO A BERNALDA PER LA MORTE DI ROSALBA PASCUCCI
Il sindaco di Bernalda Leonardo Chiruzzi ha proclamato il lutto cittadino per i funerali di Rosalba Pascucci, la donna morta dopo un parto cesareo gemellare.
I funerali di Pascucci si svolgeranno alle ore 16, nella chiesa del Convento. Il sindaco Chiruzzi ha incontrato i parenti della donna per esprimere il cordoglio e la vicinanza in questo momento di grande dolore da parte dell’amministrazione.
SOSPENSIONE CAUTELARE PER UN ALTRO GINECOLOGO
La Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera ha disposto la sospensione in via cautelare anche nei confronti di Giovanni Manolio l’altro ginecologo che ha assistito al parto. L‘azienda sanitaria materana aveva già deciso la sospensione di Carlo Capodiferro, il ginecologo che nella notte tra martedì e mercoledì, aveva eseguito il cesareo sulla donna.
STANNO BENE I DUE GEMELLI PARTORITI DA ROSALBA PASCUCCI, LA DONNA DECEDUTA IN SEGUITO AL PARTO AVVENUTO ALL’INTERNO DELL’OSPEDALE DI POLICORO
Nessun problema di salute per i gemelli nati da Rosalba Pascucci, la donna di 32 anni deceduta dopo il parto all’Ospedale Giovanni Paolo II di Policoro.
Godono di ottime condizioni di salute i due gemelli, Rocco e Cristiano, nati dalla donna di 32 anni di Bernalda deceduta dopo il parto con taglio cesareo all’Ospedale Giovanni Paolo II di Policoro.
Sono ricoverati presso la neonatologia dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera dove sono stati trasferiti nella giornata di ieri dall’Ospedale di Policoro.
Nonostante siano nati con leggero anticipo rispetto ai termini normali di gestazione, non è stato necessario alcun tipo di intervento, né dell’incubatrice.
Sono stati accolti con amore dal personale della struttura materana e vengono alimentati regolarmente.
Le loro condizioni di salute non destano dunque alcuna preoccupazione.
Ad una zia e ad persona di fiducia della famiglia viene consentito di visitare regolarmente i due bambini.
All’Ospedale di Policoro intanto si attendono le disposizioni dell’autorità giudiziaria relative all’autopsia che dovrebbe essere effettuata nella giornata di oggi.
Dal tetto dell’Ospedale – 71° giorno
Non si può morire invano…
Nell’Ospedale di Policoro (MT) è morta una giovane mamma dopo aver dato alla luce due gemellini.
Sul dolore degli altri non si fa filosofia, ancor meno speculazione.
Da 70 giorni alcuni cittadini liberi stanno contestando la chiusura dell’Ospedale di Tinchi di Pisticci (MT), che da Policoro dista una trentina di chilometri.
La popolazione assistita in questo ospedale è superiore per numero a quella che fa riferimento all’Ospedale di Policoro.
La chiusura di Tinchi ha determinato l’afflusso di questa utenza numericamente superiore nella struttura sanitaria di Policoro, appena sufficiente per servire la propria area territoriale.
Il caos e il disservizio che ne sono derivati, l’insufficienza della struttura e del personale operativo, lo stress da pluslavoro per medici e infermieri, sono anch’essi elementi determinanti la morte di non pochi pazienti, tra i quali la giovanissima mamma dei due gemellini.
Le autorità pubbliche, politiche e sanitarie, della Regione Basilicata sono state allertate ripetutamente sui rischi legati alla chiusura ingiustificabile dell’Ospedale di Tinchi e dei pochi altri della Provincia di Matera.
Il dolore per la morte di una giovane mamma può essere rispettato solo riparando presto alla malasanità che ormai in Basilicata sembra avere l’asprezza della criminalità.
Cosa impedisce, infatti, alla stampa di parlare delle cause vere di decine di altre morti passate sotto silenzio? E cosa dire del clima intimidatorio diffuso, del quale subiscono la pressione medici onorati, infermieri diligenti, operatori sanitari attenti, familiari angosciati di malati e di morti, Sindaci, Associazioni e Comitati? Dove sono e cosa fanno i tanto lodati tribunali per i diritti del malato? Quanti sono i casi di archiviazione delle denunce giudiziarie contro casi tragici di malasanità?
I cittadini della Basilicata non possono piangere a vita il dolore che li affligge da troppo tempo. C’è anche per loro il diritto alla serenità della vita.
Qui, sereni sono soltanto quelli che, indisturbati, pensano di consolare da troni sfarzosi le sofferenze quotidiane dei loro sudditi.
Tinchi, 9 settembre 2010
il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto e il Comitato Difesa Ospedale di Tinchi
CONFERENZA STAMPA DEL DIRETTORE GENERALE DELLA ASM VITO GAUDIANO
Il direttore generale della ASM Vito Gaudiano, accompagnato da Nicola Morea, responsabile direzione strategica dell’azienda sanitaria (nella foto), ha incontrato alle ore 19,15 i giornalisti per illustrare i particolari sul decesso di Rosalba Pascucci, la donna di 32 anni di Bernalda che è deceduta dopo un parto cesareo gemellare all’ospedale Giovanni Paolo II di Policoro.
“E’ un episodio gravissimo, che mi addolora in maniera pesante, perchè prima di essere il direttore generale sono un medico e dal punto di vista etico ho l’obbligo di dirvi questo. Adesso il problema è capire cosa è successo. Intanto sono già partite le indagini dei Carabinieri e della Magistratura. Al momento sono due i provvedimenti già attivati: la sospensione cautelare del dottor Carlo Capodiferro, il medico che ha fatto partorire la donna e l’invio nel reparto di ginecologia del dottor Sivlio Anastasio, primario del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Quando accadono episodi del genere o c’è un errore professionale o un errore di carattere amministrativo. Escluso che ci sia stato un errore di carattere tecnologico perchè il reparto di ginecologia dell’ospedale di Policoro è nuovissimo. Si tratta di capire cosa ha determinato la morte della signora. L’analisi che mi hanno consegnano i medici riporta che la donna è deceduta per uno shock emorragico. Nel pomeriggio ho incontrato la famiglia e ho chiesto ai tre primari delle unità operative coinvolte di inviarmi una relazione scritta e dettagliata su quanto accaduto. I primari coinvolti sono il dottor Strippoli del reparto di ostetricia e ginecologia, il dottor Panetta per l’anestesia e il dottor Sassone per la chirurgia. Voglio ricordare che già nella mattinata di giovedì 9 settembreè prevista l’autopsia e quindi potremo conoscere le cause del decesso. Ricordo che casi analoghi si sono registrati anche a Torino e Messina. Ringrazio anche l’assessore regionale alla sanità Martorano che ha subito raggiunto l’ospedale di Policoro per manifestare il suo dispiacere. Per me questo episodio è una sconfitta perchè un decesso in seguito ad un parto non dovrebbe mai accadere. Durante la mia gestione, cominciata un anno e mezzo fa, ho sempre chiesto a tutti gli operatori sanitari di rispettare tre principi fondamentali: sicurezza, qualità dell’assistenza e appropriatezza, avendo particolare attenzione all’emergenza. Il parto è una cosa seria e va effettuato in un ospedale in piena sicurezza. Purtroppo questo decesso è avvenuto in un ospedale che ha tutte le prerogative in termini di sicurezza. L’episodio, sulla base di quanto potrà emergere dall’autopsia, potrà evidenziare un errore professionale e a quel punto toccherà alla direzione generale della ASM e alla magistratura adottare gli opportuni provvedimenti dal punto di vista penale e giudiziario. Ho chiesto il trasferimento dei due bimbi all’ospedale Madonna delle Grazie perchè sono nati prematuri e saranno allattati artificialmente. Una scelta dettata dalla necessità di dare serenità al papà in questo momento particoalrmente doloroso. Voglio ricordare anche che a Policoro non c’è ancora un reparto di neonatologia come da noi a Matera manca il reparto di neonatologia operatoria. Dico questo perchè non va inseguito l’ospedale più vicino ma quello che offre le maggiori garanzie in termini di servizi e sicurezza. Il messaggio lo rivolgo anche a coloro che protestano per la difesa dell’ospedale di Tinchi. In proposito i manifestanti continuano a chiedere le mie dimissioni. Ma io ho la coscienza a posto perchè a Tinchi ho fatto smantellare solo i reparti che non garantiscono la sicurezza. Tornando a questo episodio che è salito subito alla ribalta delle cronache nazionali con evidente danno di immagine per l’ospedale di Policoro voglio ricordare che il parto è un marasma endocrino, una tempesta ormonale che può determinare caratteristiche patologiche, fisiologiche direi io. Il decesso è avvenuto intorno alle 9,10, tre-quattro ore dopo il parto. Ricordo che la medicina non è una scienza esatta, è un’arte e l’errore può accadere. Se c’è una persona che ha fatto della sicurezza un tema centrale in ospedale quello sono io. Preferisco una sanità che funzioni piuttosto che avere un reparto che non lavora in sicurezza. Altrimenti sono disposto anche a chiuderlo. A Policoro si può fare di più ma è chiaro che dobbiamo investire ulteriori risorse finanziarie. Voglio raccontare anche la dignità con cui il papà dei bimbi si è approcciato nei nostri confronti, pur distrutto dal dolore. Spero che su quanto accaduto non ci siano speculazioni. Dopo questo decesso ho chiesto al primario del reparto di ginecologia se era necessario chiudere questo reparto e lui mi ha risposto che ci sono altre donne in attesa di partorire. Pertanto ho ritenuto opportuno inviare il primario del reparto di Matera a Policoro anche perchè uno che vanta 1500 parti all’anno offre maggiori garanzie di uno che ne fa 50. Adesso dobbiamo recuperare l’immagine di Policoro, che tra l’altro ha anche la migliore tac dal punto di vista tecnologico della Regione Basilicata.
Michele Capolupo
Una donna muore a 32 anni per un parto gemellare nell’ospedale di Policoro. Una notizia che scuote le nostre coscienze e che ci mette di fronte, in maniera atroce, a tutti i problemi della sanità lucana.
Ho presentato una mozione il giorno 7 luglio all’interno del Consiglio regionale, in qualità di consigliere di maggioranza dell’IDV, in cui in maniera chiara ed esplicita si faceva riferimento proprio al sovrapopolamento dell’ospedale di Policoro come immediata conseguenza della chiusura di Tinchi. Nella mia relazione anche il riferimento alle difficoltà che il nosocomio di Policoro incontrava ma soprattutto la amara considerazione che ulteriori disastri sarebbero potuti succedere.
La notizia di cronaca, oggi, repentinamente solleva un problema che era sommerso perché nessuno ha voluto guardalo in faccia per tempo. Quella mozione è stata rigettata proprio dalla maggioranza che io rappresento.
Sono convinto che la Sanità sia l’ambito dove agire con estrema competenza e professionalità perché la malattia mette l’uomo in una condizione di estrema debolezza. Noi abbiamo il dovere di garantire sicurezza e qualità degli interventi, con la vita delle persone non si può agire con superficialità.
Morire di malattia può essere una condizione a cui rassegnarsi ma morire mentre si pensa di percorrere un cammino di vita insieme a dei figli è inaccettabile. Soprattutto se succede nel nostro secolo con i progressi raggiunti dalla medicina.
Apprendo dalla stampa che il medico che ha effettuato l’intervento è stato sospeso in via cautelare ma ritengo che per una forma di rispetto e di garanzia nei confronti dell’inchiesta che è stata aperta per fare luce sull’accaduto tutti coloro che hanno incarichi di responsabilità debbano autosospendersi, un atto giusto e dovuto che esprimerebbe, oggi, senso di responsabilità.
Nicola Benedetto, consigliere regionale IDV
MUORE DOPO UN PARTO GEMELLARE ALL’OSPEDALE DI POLICORO
Rosalba Pascucci, 32 anni, di Bernalda, è deceduta questa mattina alle ore 9.10 nell’Ospedale Giovanni Paolo II del centro jonico in provincia di Matera.
Era ricoverata nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio jonico dove questa notte aveva, dopo il parto con taglio cesareo, dato alla luce due gemelli.
A seguito delle complicanze dell’intervento era stata immediatamente trasferita nella rianimazione delle stessa struttura ospedaliera, ma a nulla sono valsi tutti i tentativi esperiti dai sanitari per ripristinare le funzioni vitali.
Il Direttore Generale Dott. Vito Nicola Gaudiano, accompagnato dal Direttore dell’Area delle direzioni sanitarie ospedaliere Dott. Orazio Pennelli, si è immediatamente recato nella struttura ospedaliera di Policoro dove ha incontrato i famigliari della donna, tra cui il coniuge, rassicurandoli circa la verifica dell’intero percorso e delle eventuali singole responsabilità.
A tal fine, il Direttore Generale ha già effettuato un incontro con i responsabili delle unità operative che a vario titolo hanno preso parte all’assistenza della donna ed all’intervento chirurgico, per verificare il percorso clinico-diagnostico seguito ed individuare le ragioni del decesso. Ad ogni responsabile ha chiesto una urgente e dettagliata relazione scritta.