Si è spento all’età di 75 anni il monaco della comunità benedettina-olivetana don Raimondo all’anagrafe Vincenzo Schiraldi. E’ opportuno precisare che il monaco non era tra i monaci risultati positivi al Coronavirus nei giorni scorsi al Santuario di Picciano ma non si conoscono ancora le cause del decesso. Di seguito la nota integrale inviata dal cordoglio della Diocesi di Matera-Irsina.
L’Arcivescovo mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, unitamente alla Comunità Benedettina Olivetana di Picciano e a tutto il Clero dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina annuncia che Padre Raimondo Schiraldi, Priore della Comunità Benedettina Olivetana, presente presso il Santuario di Maria SS. di Picciano, questa notte ha terminato la sua vita terrena per entrare in quella eterna.
Padre Raimondo, nato il 5 marzo 1945 a Palo del Colle, era stato ordinato presbitero l’11 luglio 1971. Da molti anni Priore, era stato anche parroco della Parrocchia annessa al Santuario fino a qualche mese fa quando è stato sostituito da Padre Benedetto Maria Triunfo.
Uomo di preghiera e innamorato del suo essere prete, Padre Raimondo è stato sempre attento, disponibile e premuroso verso tutti.
Ha servito la sua Comunità fino all’ultimo istante, soprattutto in questo tempo durante il quale il Santuario è chiuso a causa dei contagi Covid 19.
Il Signore accolga la sua anima nel suo Regno di luce infinita, Maria SS di Picciano lo attenda alle porte del Paradiso.
La celebrazione esequiale con la S. Messa si terrà presso il Santuario della Madonna di Picciano in forma strettamente privata. Subito dopo il corpo sarà tumulato nel piccolo cimitero del Santuario.
Si è spento il monaco benedettino Padre Raimondo del Santuario di Picciano, il cordoglio di Carmine Ruggi
A Don Raimondo, in memoriam.
Frate fraterno,
sei andato via con la Tua consueta discrezione.
Non solo i tuoi Confratelli continueranno a mantenere vivo il Tuo ricordo di paziente costruttore della Comunità Monastica, ma anche la comunità dei fedeli continuerà a tenerTi nel proprio cuore, nei pensieri e nella intima preghiera.
Quelli che più da vicino hanno assaporato la Tua bontà ed il Tuo servizio alla Chiesa, – anche come costruttore di uno dei più significativi luoghi di culto della comunità materana e dintorni, – saranno testimoni futuri della tua grandezza spirituale, della tua indiscussa, silenziosa, efficace fratellanza, praticata sempre con il più altro senso della pietas verso il prossimo, meritevole ed immeritevole. Personalmente porterò con me, – depositario involontario della tua intima sofferenza,- i tuoi pensieri verso chi ha sofferto per accidenti, per cui avresti voluto dare la tua vita.
Cosa per Te impossibile: era nel disegno del Signore, cui tutti gli uomini debbono piegarsi, ed anche Tu ti sei piegato con profonda sofferenza e con la continua preghiera.
Ora la Tua anima, domata dalla vicinanza al nostro Creatore, potrà volare libera per continuare ad alimentare la Tua opera terrena, il cui seme non cesserà mai di produrre e riprodursi a sollievo della umanità. Carmine Ruggi.