C’è un Primo Maggio che non sarà mai raccontato e che invece riguarda le donne protagoniste della buona salute di donne e uomini, bambini ed anziani, le donne che lavorano-aiutano-assistono senza apparire. Dietro una scrivania o in un reparto di struttura pubblica o privata, in un ambulatorio o centro di fisioterapia, ci sono tante donne che sentono il proprio lavoro come un impegno civile, una missione. E’ a loro che FeNASP (Federazione Nazionale Aziende Sanitarie Private) Basilicata dedica un pensiero in occasione del Primo Maggio 2014.
Un aspetto specifico poco osservato – sottolinea una nota – riguarda le imprese rosa che operano nel comparto sanità-assistenza sociale nel Paese (14.174 su un stock totale di 34.844) e che segnano il maggiore dinamismo di crescita di imprese femminili (più 3,6% in un anno): è il duplice beneficio che riguarda, in parti uguali, imprenditoria rosa e benessere-salute della donna. Almeno due gli elementi di partenza: a causa della crisi economica sempre più donne si trovano costrette a risparmiare sulle cure e la prevenzione in favore della famiglia e dei figli; la medicina, fin dalle sue origini, ha avuto un’impostazione androcentrica al punto che gli studi condotti in ambito clinico sono sempre stati compiuti considerando quasi esclusivamente soggetti maschi e adattando successivamente i risultati alla donna, senza tuttavia valutare che la biologia femminile può influenzare, talvolta in modo determinante, lo sviluppo e la progressione delle malattie. Dunque, se nel comparto benessere-sanità le donne imprenditrici di attività di cura, prevenzione, ecc. si avvicinano a passi da gigante alla parità (46,57% delle donne contro il 53,43% degli uomini) – evidenzia FeNASP – le donne hanno tutto da guadagnare.
L’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) con la collaborazione di Farmindustria e dell’Osservatorio sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, di recente ha fotografato la situazione clinica-epidemiologica attuale evidenziando le esigenze dell’universo femminile in ambito sanitario-assistenziale. Lo studio, corredato da proposte operative, punta a sensibilizzare gli esperti in materia e rappresenta – a parere di FeNASP – una premessa per il ripensamento del Servizio Sanitario Nazionale in un’ottica di genere, per migliorare l’equità, l’accessibilità e la fruizione dei servizi.
Del resto, i dati sullo stato di salute della popolazione femminile contenuti nell’ultima indagine campionaria Istat sembrano manifestare un certo miglioramento, l’aspettativa di vita femminile alla nascita risulta aumentata, tuttavia non mancano ombre visto che la maggiore longevità non è sempre accompagnata da un pari miglioramento della qualità delle condizioni di vita. Dallo studio dell’Onda emerge che nei momenti di crisi il ruolo sociale della donna e’ quello che ne risente di più” spesso con conseguenze sulla propria salute. Le donne nei momenti di difficoltà sottraggono attenzione a loro stesse per focalizzarsi sul proprio ruolo sociale, ecco perché va sempre più rafforzata e indirizzata la medicina di ‘genere’. Il rapporto operatore-paziente è un valore imprescindibile per assicurare la giusta riuscita dei trattamenti, in un clima di reciproca fiducia basato sull’ascolto e sulla continuità terapeutica. Tutto ciò – sottolinea FeNASP – tenuto conto che essere donna e scegliere una vita alla guida di un’impresa molto spesso è ancora “un’impresa”, ma sempre più donne ci credono e riescono a realizzare il loro sogno. A dispetto di una burocrazia giudicata troppo pesante, di un rapporto problematico con il credito, di pregiudizi e scetticismo ancora diffusi. Il segreto del successo? La convinzione di potercela fare, il forte desiderio di autonomia, l’attitudine ad andare incontro all’utente che in sanità non è mai “una pratica” e accettare le sfide del mercato. C’è uno stile differente che emerge ed avanza ma che ancora non è un “modello”. L’identikit dell’imprenditrice è quello di una donna in cui persistono elementi contraddittori che però riescono a coesistere. La donna imprenditrice è ad un tempo convenzionale e statica ma anche innovativa e dinamica, tradizionale e conservatrice ma anche moderna ed esploratrice. Per le imprenditrici il successo, come per le operatrici-lavoratrici dei servizi sanitari, è costituito da un mix di caratteristiche personali, la principale delle quali è capacità di assumersi responsabilità.
Apr 30