Al via questa mattina nella Casa di spiritualità Sant’Anna a Matera la 3^ edizione Social Enterprise Open Camp organizzata da Consorzio Nazionale CGM. Social Enterprise Open Camp è un appuntamento di formazione internazionale dedicato all’imprenditoria sociale che raccoglie le figure più importanti nel campo dell’imprenditorialità d’impatto a livello mondiale. Fino a lunedì 24 ottobre, 60 tra speaker, esperti di imprenditoria knowledge advisor e imprenditori sociali da diversi paesi del Mondo, 12 workshop leader e oltre 250 partecipanti italiani e stranieri sono i protagonisti di un’esperienza formativa intensiva, immersiva e residenziale caratterizzata da un programma ricco di workshop, case history da tutto il mondo e tavole rotonde.
La prima parte della mattinata è stata dedicata all’ascolto di diversi progetti italiani e internazionali in cui la tecnologia ha sposato il desiderio di aiutare le comunità.
Il primo ad intervenire è stato Nicola Bruno, di Innovazione per lo Sviluppo, programma strategico di Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo, il quale ha presentato il progetto che mira a far incontrare la cooperazione internazionale dello sviluppo con la tecnologia e le realtà Italiane. “Il programma si fonda su tre pilastri: le challenges – capire i bisogni dei territori africani e ideare delle soluzioni tecnologiche; la capacity building – formare i cooperatori su temi strategici; gli scambi: creare delle occasioni d’incontro per coloro che lavorano con l’impresa sociale”.
A seguire Stefania Coni, International Project Coordinator di Fondazione CRT, la quale ha presentato il programma Impact Deal, acceleratore per le imprese a impatto che vogliono lavorare con i big data. “Il progetto nasce come un patto tra attori eterogenei che vogliono raggiungere obiettivi sostenibili attraverso i dati. Abbiamo lavorato per liberare il valore dei dati delle organizzazioni pubbliche e private per renderli disponibili per coloro che lavorano nell’impatto sociale e ambientale. Abbiamo poi iniziato a lavorare a supporto delle imprese con un percorso di formazione, ed infine puntiamo a coinvolgere sempre più aziende.”
Le riflessioni sono proseguite con Tania Gianesin, Co-Founder & Board Member Moleskine Foundation, la quale ha presentato il progetto WikiAfrica Education, una piattaforma che intende raccogliere il maggior numero di notizie relative al continente africano, e il progetto AfroCuration promosso dal Politecnico di Milano. Huda Abdallah e Frankline Rotich sono due studenti e hanno partecipato al progetto WikiAfrica Education traducendo in swahili alcuni articoli. “Abbiamo desiderato trasferire la nostra conoscenza anche ad altre persone in Africa che non conoscono altre lingue oltre la loro. Abbiamo lavorato online con diverse persone collegate da tutto il mondo: in questo modo ci siamo confrontati sulla migliore traduzione da fare. Un lavoro molto complesso per rendere la conoscenza universale e inclusiva.”
A seguire, la riflessione si è spostata sulla necessità di coniugare tecnologia e data journalism. Jacopo Ottaviani, Chief data officer di Code for Africa, la più grande federazione di data journalism ha descritto il loro impegno a dare una voce amplificata ai cittadini attraverso la possibilità di accedere ai data. “Il progetto PesaYetu avviato in Kenya è un portale di open data che fornisce accesso ai dati del governo keniota, per democratizzare l’informazione”. Christian Onyando, Co-founder di AfricanDrone, si occupa di giornaloismo per immagini grazie alla tecnologia dei droni. “La nostra organizazzione nasce perché molti giornalisti volevano andare in alcune zone dell’Africa per monitorare le aree non coperte dai media tradizionali. Grazie alla nostra rete di giornalisti e con i nostri droni abbiamo aumentato la copertura giornalistica e quindi la diffusione delle notizie provenienti da tutto il territorio. Dalle immagini abbiamo deciso di raccontare delle storie per rendere tutto molto più equo.”
La mattinata è proseguita con il keynote speech di Paolo Venturi, General Director di AICCON, il quale ha spiegato come l’imprenditoria sociale sia essenziale per trasformare spazi in luoghi, la sfida della sostenibilità integrale. “Nella dimensione del luogo si osserva il carattere peculiare dell’imprenditoria sociale, il passaggio da spazi a luoghi: per spazio s’intende la dimensione spaziale, mentre con il termine luogo non solo identifica una realtà spaziale, ma anche un territorio permeato da valori. Il passaggio da spazio a luoghi necessita un processo di creazione di valore, ed è qui che subentra l’imprenditorialità sociale. Il processo di trasformazione si articola in tre fasi all’interno del processo generativo: la prima fase è quella dello scambio, la seconda è l’attivazione di un valore d’uso, mentre la terza è l’attivazione di valore di legame, generare la comunità”.
E ancora per Venturi: “Passando da una dimensione micro a una macro, possiamo individuare l’aspetto della peculiarità sociale: il passaggio da crescita a sviluppo. Parliamo di sviluppo quando parliamo della qualità di questi scambi e delle relazioni. Il concetto di sviluppo è legato con quello di libertà: sono tre i modelli di libertà da inserire all’interno di un percorso di sviluppo integrale: libertà da qualcosa, libertà di qualcuno ed infine libertà per qualcosa, che rappresenta la motivazione ideale di molte realtà. Parlare di crescita e sviluppo implica un cambio di stato e di prospettiva, di istituzioni protagoniste dello sviluppo che sono in grado di generare beni relazionali e che mettono al centro beni esperienziali. Cambiare la natura dei beni implica cambiare la natura delle istituzioni: quindi non c’è uno sviluppo integrale senza imprenditorialità sociale. L’imprenditorialità sociale è anche la condizione necessaria per passare basato sulla crescita ad uno destinato ad uno sviluppo integrale.”, conclude il Direttore Generale di AICCON
La mattinata si è conclusa con la presentazione di sei case studies provenienti da tutto il mondo con l’obiettivo di delineare il legame sempre più forte che intercorre tra tecnologia e innovazione sociale: Breeze Techologies (Amburgo, Germania) si batte per avere città più vivibili in tutto il mondo; CGMoving (Brescia, Italia) nasce per promuovere welfareX®, il primo HUB di welfare capace di connettere le risorse dei territori offrendo ai cittadini, aziende ed enti soluzioni di welfare integrato; Develhope (Palermo, Italia) ha la missione di investire nel Mezzogiorno e altre aree marginalizzate per formare sviluppatori software altamente qualificati; Famunera (Kampala, Uganda) che si avvale della tecnologia di blockchain per consentire agli esportatori di prodotti alimentari di garantire la tracciabilità digitale; Jaguza Tech (Kampala, Uganda) che ha l’obiettivo di trasformare il settore dell’allevamento attraverso un sistema di gestione del bestiame: la Jaguza livestock app; NeedsMap (Turchia) cooperativa sociale che aiuta a mettere in contatto persone in difficoltà con individui, istituzioni e organizzazioni che vogliono dare il loro sostegno.
“Social Enterprise Open Camp approda a Matera perché in questo territorio l’attenzione all’impresa sociale è un fiore all’occhiello rispetto all’intero territoriale nazionale”, dichiara Giusi Biaggi Presidente di Consorzio Nazionale Cgm “questa tre giorni di lavori di alto livello internazionale pone Matera quale “capitale mondiale” dell’impresa sociale. Lo scambio di esperienze di questi giorni rende evidente e possibile come un altro mondo -più giusto e solidale – è possibile da costruire e edificare”, conclude Biaggi
Social Enterprise Open Camp – Tech for Change & Social Impact è ideato e promosso da OPES-LCEF e Consorzio Cooperativo CGM.
L’evento è realizzato in collaborazione con il consorzio La città essenziale e la cooperativa Oltre l’arte
Di seguito temi, relatori e fotogallery della prima giornata
9.00 | Presentazione: Programmi per Tecnologia e innovazione
• “Innovazione per lo sviluppo” : Cristina Toscano Program Officer di Fondazione Cariplo
• “Impact Deal”: Stefania Coni, International Project Coordinator di Fondazione CRT
Presenta: Flaviano Zandonai, Open Innovation Manager di CGM
9.20 | Presentazione: Transformational Tech
Introduce: Tania Gianesin, Co-founder & Board Member di Moleskine Foundation
Huda Abdallah, WikiAfrica Education/AfroCuration
Frankline Rotich, WikiAfrica Education/AfroCuration
9.40 | Conversazione: Tecnologia e data journalism
Christian Onyando, Co-founder AfricanDrone
Jacopo Ottaviani, Chief data officer Code for Africa
10.00 | Keynote Speech: Dagli spazi ai luoghi: la sfida della sostenibilità integrale
Paolo Venturi, General Director di AICCON
10.20 | Presentazione Case Studies
• Breeze Technologies, Germany – Robert Heinecke, Founder & CEO
• CGMoving, Italy – Luca Faustini, CEO & Francesca Scarinci, Director
• Develhope, Italy – Alessandro Balsamo, Co-founder & Head of School & Chiara Giordano, Expansion strategy
• Famunera, Uganda – Enock Julius Naika, Founder & CEO
• Jakuza Tech, Uganda – Ronald Katamba, Founder & CEO
• Needs Map, Turkey – Ezra Arslan, Board member, Kemal Celik, Program Manager & Sevdanur Gökrenk, Social Impact Coordinator
La fotogallery della prima giornata del Social Enterprise Open Camp (foto www.SassiLive.it)