Si è svolta a Venosa l’assemblea annuale regionale dei soci Fidas che ha visto la partecipazione di cento delegati provenienti da tutte le sezioni del territorio lucano chiamati ad adempiere agli atti previsti dallo statuto associativo. Approvata all’unanimità: la relazione morale del Presidente regionale Pancrazio Toscano, la relazione negli atti di bilancio del segretario amministrativo Raffaele Marasco, la relazione del coordinatore del gruppo giovani Mirko De Palma, la relazione sanitaria del direttore sanitario Fidas dottor Gerardo Silvano, del coordinatore della conferenza dei presidenti Giuseppe Comanda del presidente dei revisori dei conti Michele Fierri. Ad assumere l’incarico di presidente della seduta Filippo Orlando. Ad aprire i lavori assembleari con i saluti mons. Rocco Talucci vescovo della diocesi Tursi-Lagonegro il quale ha voluto ringraziare i donatori per il dono del sangue che rigenera la vita, così come il sangue di Cristo versato per la salvezza degli uomini. A seguire Antonio Bronzino presidente regionale del CSV ma soprattutto socio fondatore della Fidas dove ha ricoperto in oltre quarant’anni diversi incarichi anche a livello nazionale che si è soffermato sulla centralità del mondo del volontariato in una società sempre più in difficoltà, che non può più prescindere dall’essere svolto senza la giusta professionalità. Nuove sfide per il futuro della Fidas nel sistema sangue che non possono che essere da stimolo a fare sempre meglio al servizio del prossimo. “La pandemia ha fermato il mondo, ma non la generosità dei donatori di sangue”. Queste le parole che il presidente Toscano ha pronunciato aprendo la sua relazione. “Quest’anno abbiamo registrato un incremento e in particolare, le unità di sangue raccolte sono state 6006 con un incremento di 275 unità mentre le procedure di aferesi sono state 1604 con una minima riduzione di 59 procedure. Apprezzamento e ringraziamento a tutte le persone che in questo periodo si sono spese, a rischio della propria salute e senza limiti di orario e di tempo, per accogliere i donatori e predisporre il tutto affinché lo svolgimento delle raccolte avvenisse nella massima sicurezza. Analogo ringraziamento va rivolto a tutto il personale medico ed infermieristico il quale, con grande professionalità, ha saputo gestire, nel migliore dei modi, tutte le situazioni che si sono presentante, dando il massimo supporto e collaborazione. Il territorio lucano presenta molte zone dove la promozione del gesto della donazione non è presente. L’attività di sensibilizzazione, di reclutamento di nuovi gruppi e di fidelizzazione dei donatori di sangue ed emocomponenti è prioritaria oltre per la crescita della Fidas ma soprattutto per sopperire alle perdite che si registrano sul territorio dovute allo spopolamento e al persistente andamento demografico, caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione e dalla diminuzione delle nascite con conseguente progressiva diminuzione della quota di giovani presso i quali indirizzare l’azione di reclutamento di nuovi donatori. Le nostre azioni contribuiscono al raggiungimento/mantenimento dell’autosufficienza regionale e nazionale. Il DM 1 marzo 2020 ha definito gli indicatori di autosufficienza nazionale quali 40 unità/1000 abitanti per la produzione di globuli rossi e 18 kg/1000 abitanti per anno per la produzione di plasma. Attualmente in Basilicata questi valori sono quasi raggiunti ma è opportuno mantenerli. Le normative sempre più stringenti sull’aspetto qualitativo della stessa donazione e ora anche sulla questione amministrativa/gestionale richiede un volontariato professionale, un volontariato competente e direi anche sempre più presente sulle questioni associative. La Riforma del Terzo Settore annunciata da tanto tempo ora è entrata nel vivo e ha messo in evidenza le moltissime problematiche che le associazioni devono affrontare. La competenza è richiesta nel dialogo, sempre difficile con le istituzioni regionali al fine di essere protagonisti svolgendo un ruolo attivo, autorevole e propositivo nei confronti delle Istituzioni, delle Strutture di coordinamento regionali al fine di dare il nostro contributo all’individuare le linee organizzative per contribuire al Programma nazionale per il raggiungimento dell’autosufficienza. Ritengo doveroso rivolgere un sentito ringraziamento a tutti e un caloroso grazie soprattutto ai donatori”.