La Uil per l’8 marzo ha incontrato a Potenza e a Matera le studentesse e gli studenti degli istituti superiori e delle sedi Unibas del capoluoghi distribuendo un volantino stampato “La parità di genere è una conquista del genere umano”.
Sofia Di Pierro della segreteria regionale Uil negli incontri con i ragazzi ha sottolineato che “una società più equa non può prescindere dal riconoscimento della libertà e della dignità della donna. È infatti inaccettabile che oggi esista ancora una “questione femminile” che riguarda le donne in prima linea nei tanti Paesi del mondo dove i loro diritti sono messi in discussione, calpestati, cancellati; e che, nel nostro Paese, riguarda le discriminazioni che le donne vivono sulla propria pelle, quotidianamente, a partire dal mondo del lavoro”.
Raffaella Triunfo, coordinatrice regionale Pari Opportunità Uil, ha fornito alcuni numeri della condizione di lavoratrice: in Basilicata, da gennaio a settembre 2022 hanno presentato le dimissioni 2.994 donne, di cui 1.627 aveva un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Le motivazioni, per la maggior parte di queste, non sono difficili da individuare: se infatti da qualche parte c’è uno smart-working più flessibile, se la retribuzione è troppo bassa o gli orari disagevoli per conciliare i tempi di vita, un lavoro, anche se sicuro, lo si può lasciare.
Il segretario regionale Vincenzo Tortorelli è ritornato all’Unibas del Francioso, a pochi giorni dal discorso del Presidente Mattarella. “Le sue parole sul valore della libertà e sui compiti che hanno l’università e la scuola per dare maggiore forza alla libertà – dice – sono un motivo in più di questa nostra iniziativa. Per noi sarà molto difficile garantire più libertà alle donne se non aumenta l’occupazione sicura, di qualità e qualificata. Per anni l’alibi è stato l’assenza di risorse. Invece, come sempre, il problema è che non si è mai ritenuto questo problema meritevole di finanziamenti adeguati, destinati puntualmente altrove. Ora le risorse ci sono, si restituisca dignità alle tante donne, alle tante madri nei confronti delle quali la società ha un debito. E come non ricordare il grido di aiuto dello studente “Fate presto”. Insieme alle giovani generazioni vogliamo contribuire al cambiamento. È questo il momento di farlo insieme, per dare centralità agli interessi dei giovani, aspettative e rivendicazioni e per affidare loro spazi di confronto”.