Presentati in mattinata nella sede di via Cappelluti del Consiglio Regionale i Seminari di formazione che si terranno a Matera il 12 e 13 Settembre 2014 presso Casa Cava sul Tema: “Smart City e Smart Community in ottica di genere nell’attività di governance: dalla normativa all’azione amministrativa e sociale”. Alla conferenza stampa hanno partecipato
la Consigliera di Parità regionale di Basilicata Maria Anna Fanelli,la senatrice Maria Antezza e l’assessore Comunale Bona. “E’ un’occasione preziosa per presentare questo evento che parte da Matera per le iniziative relativa alla candidatura della capitale Europea della cultura 2019- sottolinea Fanelli- perché Matera ha saputo realizzare il Patrimonio Unico nel Meridione. Partendo dalle tradizioni l’innovazione fa si che si realizzino azioni di genere specialistiche sul territorio. Le nuove tecnologie facilitano le intelligenze coinvolte. Noi dobbiamo mettere un punto fermo e di questo ne ho parlato con l’Antezza e Bona, perchè la rete non sostituisce uomini e donne ma le procedure servono a migliorare le intelligenze collettive. Le azioni in campo fanno si che una città comunità intelligente deve favorire l’imprenditoria e produrre nuovi percorsi di carriera delle imprese. Le donne dovranno affinare i loro diritti attraverso il rispetto, la scuola di alfabetizzazione digitale per produrre nuove politiche di organizzazione delle stesse che le favoriscano nei percorsi di carriera nelle imprese e che agevolino attraverso le nuove tecnologie la qualità della vita e favoriscano il benessere lavorativo e familiare. Il tutto attraverso percorsi virtuosi di comportamento nelle aziende e tra le persone contro le politiche discriminatorie”.
LaFanelli sottolinea che “Il bilancio di genere è inserito nelle strategie per le pari opportunità e tutti gli enti pubblici hanno l’obbligo di redigere entro il 30 giugno di ogni anno il bilancio di genere assieme alla relazione sulla performance e il seminario del 12 e 13 settembre ha l’obiettivo di offrire uno strumento conoscitivo per valutare il benessere dei cittadini e delle cittadine per riflettere su come le risorse pubbliche vengono distribuite secondo criteri di equità efficacia ed efficienza. ED è uno strumento di rendicontazione sociale che consente alle amministrazioni di conoscere il differente impatto delle proprie politiche sulle donne e sugli uomini, posto che le differenze sociali ed economiche sono tali da rendere non neutro la ricaduta delle decisioni pubbliche”.
La Fanelli spiega il Premio Open Geo Data conseguito da Matera “Unica città del Sud a guadagnare questo importante riconoscimento grazie alla candidatura di Matera 2019 e il Governo assegna al portale Opendata di Matera la massima votazione per la capacità di rilascio dei dati e del riuso degli stessi: 5 Stelle”.
La senatrice Antezza: “Le tematiche riguardano lo sviluppo di città Smart riguardo al pubblico e privato del territorio. Sono tematiche con obiettivi crescita delle pubbliche amministrazioni attraverso delle competizioni tecnologiche. La strategia del digitale è il profondo cambiamento della società . Il tema delle città Smart ha rilevanza all’interno dell’attività amministrativa delle città. Si può definire e ridisegnare la città attraverso nuove opportunità e con le nuove tecnologie si può ridisegnare la vita dei cittadini con servizi innovativi e nuove opportunità di vita. Si interviene sul campo della salute e nell’uso del tempo per migliorare la qualità della vita. Penso che partendo dalla nostra città mettendo al centro la persona per una città del futuro. E’ importante sottolineare queste iniziative perché le donne devono essere coloro che costruiscono una città Smart con contenuti innovativi e contribuire al processo decisionale della politica Una città può guadagnare in termini di quanto più include le donne che possono essere una voce importante anche per la sicurezza delle città ed essere modello di sistema che rendono la città più vivibile. Occorre ridisegnare il lavoro qualitativo della vita e costruire una città dal punto di vista umano per garantire una migliore politica dei cittadini”.
L’assessore Bona: “ Bisogna creare una città a dimensione uomo e tenere al centro la persona e creare sempre più città intelligente e comunità intelligente. Occorre rendere operativi e concreti i programmi relativi per meglio lavorarvi. Bisogna tessere la visione di quello che vogliamo come comunità intelligente tenendo conto del capitale umano e sociale per svilupparla . Occorre sinergia tra pubblico e privato attraverso una operazione di analisi, Convergenze e Divisione e riscoprire l’Umanesimo e con tenacia riscoprire le città le Smart”.
Carlo Abbatino
Di seguito i contenuti dei due seminari nelle schede preparate da Maria Anna Fanelli, consigliera di parità di genere della Regione Basilicata.
Scheda n. 1
Smart City e Smart community in ottica di genere, se ne discuterà a Matera
L’impegno dell’Ufficio della Consigliera di Parità Regionale Maria Anna Fanelli per il miglioramento della qualità della vita in un’ottica di genere e di superamento delle disparità nelle Smart City Community anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie e dei servizi locali per via digitale.
Appuntamento presso Casa Cava il 12 ed il 13 settembre 2014
Venerdì 12 e sabato 13 settembre 2014 presso Casa Cava a Matera, Rione Sassi, si terrà a partire dalle ore 9,00 il seminario “Smart City e Smart Community in ottica di genere nell’attività di governance: dalla normativa all’azione amministrativa e sociale”.
Si tratta di due seminari di aggiornamento e formazione che anticipano altri due momenti di aggiornamento sul tema della Smart City che si terranno a Tito il 20 ottobre e a Latronico il 7 novembre.
L’iniziativa è stata promossa, progettata e organizzata dalla Consigliera di Parità regionale di Basilicata Maria Anna Fanelli ed è dedicata al sostegno della candidatura di Matera Città della cultura 2019 e Città per eccellenza Smart.
I Seminari di Formazione e Aggiornamento vogliono contribuire a sviluppare, proprio perché in tempo di crisi, una “governance” per “Città e Territori intelligenti” attraverso processi innovativi che, partendo dal possesso di valori, saperi e tradizioni locali favoriscano, nel contempo, lo sviluppo di capacità e competenze per il trasferimento, la programmazione e l’attuazione di interventi e di politiche innovative in tema di Pari Opportunità di genere.
Sono stati invitati a partecipare Soggetti Istituzionali e non, pubblici e privati che individuano tra i loro impegni prioritari la necessità di “azioni di genere specialistiche sui territori” anche attraverso il rafforzamento di percorsi istituzionali e sociali che, con l’ausilio delle tecnologie, dell’informazione e della comunicazione (ICT), dovranno essere sempre più partecipativi.
L’obiettivo è quello di affrontare le sfide della globalizzazione incentivando l’innovazione, la creatività e la competitività del sistema economico regionale.
Le nuove tecnologie di comunicazione sono diventate forza e perno dei cambiamenti sociali anche nella ridistribuzione dei carichi ed impegni lavorativi e socio-familiari.
Inoltre la rete moltiplica il potenziale delle intelligenze coinvolte e aumenta l’efficacia dell’azione amministrativa e dell’attività di realtà private anche di carattere associativo.
La Consigliera Regionale di Parità segnale la necessità che le dinamiche organizzative e i procedimenti di realtà pubbliche e private per realizzare città/comunità intelligenti vanno sempre ripensati per migliorare la qualità dei processi di informazione e formazione per facilitare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i cittadini, anche attraverso i social media e le tecnologie innovative della comunicazione utilizzando linee di azioni specifiche.
Le azioni da mettere in campo per raggiungere obiettivi molteplici ma interconnessi che riguardano non solo la formulazione di una “visione”, ma anche la definizione di modelli e strumenti operativi, insieme con la costruzione di iniziative di ricerca e innovazione, relative a vari temi sono molteplici e riguardano:
Inclusione e Partecipazione. “Una città/comunità intelligente è una città che coinvolge le donne e gli uomini, nei processi decisionali di governance, che li informa e consulta dando loro l’opportunità di esprimere opinioni e così di sentirsi attivi nella comunità in cui vivono”.
Conoscenza e Monitoraggio del territorio. Una città/comunità intelligente ha conoscenza del proprio territorio, ne individua le priorità economiche, sociali ed ambientali e su queste costruisce progetti e iniziative.
Qualità e costo dei servizi. Una città/comunità intelligente vede nelle tecnologie un’occasione per realizzare servizi più efficaci per i residenti, per le imprese, per le donne e gli uomini che vivono il territorio.
Imprenditorialità e innovazione sociale. Una città/comunità intelligente deve saper cogliere le opportunità delle tecnologie, dell’informazione e della comunicazione (ICT), per permettere la nascita di nuove imprese innovative strettamente collegate al territorio. Sviluppa l’imprenditoria femminile volta a risolvere questioni fondamentali per il territorio “come la creazione di servizi innovativi per i residenti, il miglioramento del decoro urbano e dell’attrattività, l’efficienza energetica e il rispetto dell’ambiente, o la creazione di nuovi modi per offrire assistenza a fasce di popolazione in difficoltà”.
Identità, cultura e saper fare. La città/comunità intelligente utilizza le tecnologie anche per “valorizzare la propria identità specifica, rinnovare senza eliminare le proprie tradizioni culturali e di patrimonio artistico e naturale, per rilanciare il proprio saper fare più antico e costruirne di nuovo”.
Per la consigliera Maria Anna Fanelli “la città/comunità intelligente deve produrre nuove politiche di organizzazione delle donne che le favoriscano nei percorsi di carriera nelle imprese e che agevolino, attraverso le nuove tecnologie, la qualità della vita e favoriscano il benessere lavorativo e famigliare. Il tutto attraverso percorsi virtuosi di comportamento nelle aziende e tra le persone contro le politiche discriminatorie”
Scheda n. 2
Il valore della diversità e il fattore D: risorsa per economia e lavoro
I lavori del seminario del 12 si apriranno con una relazione di Emma Pietrafesa, Esperta, che affronterà una questione, cruciale e complessa, come quella riguardante il genere – che intercetta molteplici livelli e rappresenta il punto di svolta anche nella ricerca di una relazione meno asimmetrica tra PA e cittadino e, più in generale, tra organizzazioni complesse e “persone”.
Non possiamo non registrare come le tematiche correlate al genere costituiscano, a loro volta, un’area del mutamento sociale e culturale assolutamente strategica, ove si gioca la partita più importante per provare ad uscire da una crisi che non è soltanto economica, ma anche culturale ed etica, una crisi delle appartenenze e della comunità; in altri termini, l’obiettivo, lavorando nell’ottica di genere e di valorizzazione delle diversità, è ripensare ad un paradigma di sviluppo fondato più sul modello cooperativo che su quello competitivo, ripartendo dall’istruzione, dall’educazione, dalla cultura e da una comunicazione – intesa come processo sociale di condivisione – in grado di accompagnare il mutamento all’interno del nuovo ecosistema della conoscenza.
Le tematiche di genere sono fondamentali proprio in relazione ai processi di innovazione e crescita, ancor più se parliamo di Smart city (città intelligenti) espressioni di Smart community (comunità intelligenti).
Viviamo in una nuova dimensione di una società liquida, ma per quanto riguarda l’Italia siamo in un paese ancora antiquato e indietro dove diventa imperativo uscire dagli stereotipi e adottare nuove chiavi di lettura e nuovi strumenti per affrontare la realtà, anche nelle sue forme più difficili. Immaginare il futuro richiede un presupposto, prima ancora che una qualche abilità gestionale: è necessario riconoscere ed accettare di convivere con l’incertezza e con la valorizzazione delle differenze, in particolare di genere e di età, in ottica inclusiva.
Sono necessarie nuove politiche di organizzazione del lavoro che promuovano le donne nei luoghi decisionali delle imprese e che facilitino la traduzione concreta di approcci che, attraverso le nuove tecnologie migliorino efficacemente la qualità della vita di tutti, promuovano benessere collettivo in tempi rapidi.
Partendo sempre dal rispetto e dal riconoscimento delle persone, siano esse donne o uomini, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) possono essere punto di svolta epocale:
per maggiore democratizzazione dei processi partecipativi di cittadinanza attiva, strumenti per una “rivoluzione” culturale e di pensiero all’interno di tutta la società;
per liberare i tempi di produzione e di lavoro a favore di una migliore redistribuzione dei carichi ed impegni socio-familiari, quindi un migliore bilanciamento vita-lavoro (work-life balance);
per supportare il delicato compito delle organizzazioni complesse nella ridefinizione di nuovi modelli e processi organizzativi;
per un maggiore benessere dell’individuo e migliore valorizzazione dei percorsi lavorativi e di carriera anche e soprattutto femminili.
Se tutto ciò si interconnette e si attua si realizza una Smart City/Community ancor più se sostenuta da adeguati percorsi di una Agenda Digitale di Genere della Basilicata.
Scheda n. 3
Declinare l’Agenda Digitale della Regione Basilicata in ottica di genere
Metodologia di formazione dell ‘ Agenda Digitale locale
Nel corso dei lavori si illustrerà la metodologia e la prassi operativa per definire un esempio di Agenda Digitale Locale di genere e verrà quindi delineata l’Agenda Digitale che la Regione Basilicata sta costruendo attraverso la Task Force preposta e a tale proposito l’Ufficio della Consigliera di Parità Fanelli chiederà “che gli elementi per l’innovazione tecnologica e delle infrastrutture e dei servizi online delle città vengano favoriti in termini di genere così che l’Agenda Digitale sia un’agenda di genere”.
La Regione Basilicata – impegnata già dal 1996 nello sviluppo del Piano d’Azione Regionale per la Società dell’Informazione e della Conoscenza (Piano strategico BASITEL) – i cui risultati hanno posto le basi per la realizzazione degli obiettivi strategici previsti nel programma operativo PO FESR Basilicata 2007-20013 – è da tempo orientata a mettere a disposizione dei cittadini e delle imprese del territorio strumenti tecnologici che rendano più semplice e facile l’accesso ad una pluralità di servizi. A riguardo sono state avviate dalla Regione Basilicata, anche in collaborazione con gli attori del territorio e anche più recentemente, con fondi regionali o nell’ambito della programmazione PO FESR 2007-2013, una complessa serie di attività progettuali volte a promuovere l’attuazione del Codice dell’Amministrazione Digitale attraverso la digitalizzazione dell’attività amministrativa, il superamento del digital divide, la cooperazione applicativa, la circolarità del dato, la conservazione digitale a norma, il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche.
In tale ottica il Presidente della Giunta Regionale Marcello Pittella considerato che la recente e rapida evoluzione dell’azione di governo nazionale rende necessario, anche a livello locale, un rilancio della programmazione in un’ottica strategica e non adattativa e richiede in materia di Società dell’informazione la definizione di una strategia regionale digitale di ampio respiro in materia di Società dell’Informazione, che costituisca le fondamenta dell’Agenda Digitale in Basilicata ha istituito la task force Agenda Digitale per la Basilicata composta da Dirigenti e Funzionari regionali e da Esperti con maturata esperienza nel settore.
L’Agenda Digitale della Basilicata
Che cos’è l’Agenda Digitale Locale
L’Agenda Digitale Locale dovrà essere il documento strategico con cui si definiscono gli elementi principali per l’innovazione tecnologica delle infrastrutture e dei servizi online della città. Essa si ispira a livello europeo all’Agenda Digitale Europea, e a livello nazionale all’Agenda Digitale Italiana. Attraverso l’Agenda Digitale Locale un territorio, un Ente, pianifica in termini di risorse e responsabilità, l’’azione dei processi innovativi connettendoli a risorse e bisogni, secondo le caratteristiche e le peculiarità territoriali.
In particolare implementando l’Agenda Digitale Locale, i Comuni piccoli e medi si dotano di uno strumento di programmazione a livello territoriale per realizzare la trasformazione dell’amministrazione pubblica locale con le nuove tecnologie ed il miglioramento dei servizi locali per via digitale;
I temi cardine su cui è necessario definire le priorità e le azioni per una Agenda Digitale Locale sono : Smart Governance (Partecipazione), Smart Mobility (Trasporto e ICT), Smart Economy (Competitività), Smart People (Capitale Umano e Sociale), Smart Environment (Risorse Naturali), Smart Living (Qualità della vita).
E’ evidente che i temi sopracitati sono fondamentali per la vita di una città / comunità e devono essere declinati in ottica di genere? Le donne da anni forniscono alle amministrazioni indicazioni utili per adottare una visione più ampia ed articolata, inclusiva e rispettosa della diversità, base necessaria per disegnare processi di co-progettazione degni di una città intelligente.
Si auspica che la politica, le istituzioni e gli Enti si aprano e recepiscano le istanze delle donne lucane sino ad oggi in gran parte inascoltate.
Tale importanti, innovativi e delicati temi nei Seminari del 12 e del 13 settembre, che si terranno in Casa Cava, saranno affrontati, oltre che dalla Consigliera di Parità Fanelli, dagli assessori regionali; Raffaele Liberali e Michele Ottati, dai Dirigenti Generali: Giovanni Oliva, Giandomenico Marchese e dalla Dirigente dell’Ufficio lavoro Maria Rosaria Sabia:
Nicola Antonio Coluzzi Dirigente Ufficio Società dell’informazione e dell’ufficio Sistema Informativo Regionale E Statistica;
Francesco Sacco Task Force per L’agenda Digitale Lucana, Università dell’Insubria e Sda Bocconi – “ L’agenda Digitale in una Prospettiva di Genere”;
Ernesto Belisario Tasck Force Agenda Digitale Regione Basilicata – “Nuove tecnologie e norme: una relazione complicata”;
Tiziana Medici Esperta in Sviluppo Locale e Metodi Partecipativi – “L’agenda Digitale Locale e la Questione di Genere”;
Caterina Policaro Esperta di Nuove Tecnologie – “Competenze Digitali e Scuola Digitale in ottica di genere”;
Morena Ragone Giurista, Studiosa di Diritto delle Nuove Tecnologie, Dottoranda di Ricerca Presso L’università di Foggia, Membro del Direttivo di Stati Generali dell’innovazione – “Dati Aperti Open Gov in Ottica di Genere: Se il Segreto è Alfabetizzare la P.A”;
Francesco Piero Paolicelli sostiene Componente Task Force per l’Agenda Digitale della Basilicata
Sul tema della parità di genere nell’innovazione dell’imprenditoria interverrà Andrea Trevisi Direttore di Basilicata Innovazione mentre invece gli aspetti dell’innovazione nelle Aree Rurali Lucane saranno presentate da Carmela De Vivo Dirigente Responsabile Inea Basilicata;
E verranno anche sottolineate le esperienze del Distretto Tecnologico Tern da Antonio Colangelo, è previsto un intervento di Teresa Fiordelisi Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Laurenzana e Nova Siri.
Scheda n. 4
Bilanci di genere per il miglioramento della vita delle donne
Il miglioramento della vita delle donne, nell’ambito urbano e non, volto a favorire la loro partecipazione alla vita sociale, politica, pubblica e privata nelle Comunità locali attraverso l’uso delle tecnologie deve essere attuato con l’individuazione di appositi fondi da inserire nei Bilanci, che in tal senso diventano di genere.
Il bilancio di genere è uno strumento di rendicontazione sociale che consente alle amministrazioni di conoscere il differente impatto delle proprie politiche sulle donne e sugli uomini, posto che le differenze sociali ed economiche sono tali da rendere non neutro la ricaduta delle decisioni pubbliche.
I risultati attesi da parte delle amministrazioni che decidono di impegnarsi su un bilancio di genere sono quindi molteplici:
I decisori politici hanno a disposizione uno strumento per capire meglio l’impatto delle loro decisioni sulla vita dei cittadini intesi come uomini e donne
Il personale amministrativo viene maggiormente sensibilizzato alle tematiche di pari opportunità
E’ possibile rimodulare i servizi pubblici rispetto alle diverse esigenze espresse da uomini e donne
Si prospettano nuove possibilità di reperire risorse finalizzate alle pari opportunità e alle politiche di genere
Si offre alla cittadinanza un nuovo modello di lettura dell’operato dell’ente, sulla traccia di quanto già avviene per il bilancio sociale.
E’ possibile valorizzare presso la cittadinanza l’operato del Comune rispetto ai beneficiari indiretti dei servizi prestati.
Il bilancio di genere è istituzionalmente inserito nelle strategie per le pari opportunità a livello ONU e UE. A partire dal 2012 il Decreto Brunetta (D.Lgs 150/2009) ha previsto all’art. 10 l’obbligatorietà per tutti gli enti pubblici di redigere entro il 30 giugno di ogni anno il bilancio di genere, assieme alla relazione sulla performance.
In particolare il seminario del 12 settembre, attraverso le relazione della Dott.ssa Giovanna Badalassi Esperta in Gender Budgeting, Valutazione Delle Politiche Pubbliche In Materia Di Pari Opportunità e Analisi Statistica Del Mercato Del Lavoro Locale, ha dunque l’obiettivo di offrire ai/alle partecipanti uno strumento conoscitivo importante per valutare il livello di benessere dei cittadini e delle cittadine e per riflettere su come le risorse pubbliche vengono distribuite secondo criteri di equità, efficacia ed efficienza.
Il seminario svilupperà le seguenti tematiche:
Cos’è il bilancio di genere: obiettivi, storia e inquadramento normativo
Cos’è il gender mainstreaming e il suo uso nel bilancio di genere.
Le strategie di pari opportunità dell’ONU, della UE, dell’Italia.
I metodi per sviluppare il bilancio di genere sperimentati all’estero e in Italia.
Analisi di contesto e statistiche di genere.
Analizzare e redigere i documenti politici e di programmazione con un approccio di genere.
Il Piano di azione della Carta Europa per l’uguaglianza tra le donne e gli uomini.
L’analisi di bilancio con una prospettiva di genere.
Analizzare le attività dell’ente con impatto di genere.
Gli indicatori di genere.
Le specificità del bilancio di genere nei Comuni, Province e Regioni.
Analisi in ottica di genere delle politiche settoriali quali la formazione, il lavoro, il sociale, l’istruzione, i trasporti, le politiche per lo sviluppo economico e le attività produttive, l’organizzazione del personale, la comunicazione istituzionale
Le iniziative nazionali e regionali verranno presentate dall’Onorevole Maria Antezza che ha al suo attivo una ampia attività in tale campo.
Scheda n. 5
Mobilitare l’intelligenza collettiva e femminile per programmare, progettare e attuare soluzioni Smart per la vita delle donne e di tutti
Sulla base di quanto già esposto nelle precedenti schede e per essere concreti sarebbe auspicabile l’avvio di progetti per assicurare una buona qualità dei servizi pubblici (orari degli uffici pubblici che rendano accessibili i medesimi a chi lavora, orari uguali per tutti gli uffici, digitalizzazione di tutte le pratiche digitalizzabili, trasporti pubblici intelligenti e diversificati), progetti ed iniziative formative, culturali ed educative, da destinare in particolare alle nuove generazioni, per combattere i fenomeni legati al femminicidio attraverso apposite piattaforme web.
Per ottenere questa progettualità e la relativa attuazione, occorre il concorso di tutti e in particolare, occorre mobilitare l’intelligenza collettiva e femminile che può programmare e progettare soluzioni smart che migliorino la qualità complessiva della vita urbana, per loro e per tutti. Le soluzioni, infatti, possono non essere le stesse in ciascun ambito urbano: vanno adattate al contesto, alle diverse culture, alle differenti sensibilità di genere.
In tale prospettiva sarebbe il caso di pensare e proporre progetti che attraverso l’uso delle tecnologie, dell’informazione e della comunicazione (ICT) possano favorire l’empowerment delle donne (presa di potere, consapevolezza, assertività e sicurezza, percorsi per la soluzione i problemi vari…) nei contesti di riferimento in alcuni ambiti specifici quali:
ambiente
mobilità
decoro urbano ed attrattività della città
efficienza energetica
lotta alla violenza sulle donne e sulle fasce deboli
sicurezza in genere delle strade e della città
vivere intelligente
governabilità paritaria
identità urbana
Sono necessari ad esempio progetti, anche attraverso piattaforme innovative, relativi alla conciliazione vita – lavoro e ad una nuova mappa del welfare, alla divulgazione e formazione sulle politiche antidiscriminatorie e su quelle paritarie espresse nel Codice delle Pari opportunità (198/2006 adeguato alla Direttiva Europea in materia), a progetti di salvaguardia per una maternità responsabile per le donne e per i padri, a progetti per assicurare e garantire una buona vivibilità per gli anziani, per la salute delle madri e dei padri, ad asili nido in famiglia e nei condomini e a ludoteche con prezzi accessibili, a progetti volti a favorire la qualità della vita fisica (parchi, piste ciclabili, piste attrezzate per fare sport al chiuso e all’aperto), ma anche alla presenza di mercati che vendano prodotti a km zero, Progetti per assicurare una buona qualità della vita culturale (incoraggiare e rendere fruibile al massimo biblioteche e mediateche attrezzate, l’apertura di librerie, cinema, teatri, luoghi ai quali collegarsi per fare musica), progetti di valorizzazione della creatività femminile e della cultura.
Scheda n. 6
Premio Open Geo Data conseguito da Matera unica città del sud a guadagnare questo importante riconoscimento
Secondo quanto sostiene Francesco Piero Paolicelli, Componente Task Force per l’Agenda Digitale della Basilicata è il “manifesto” della Community Matera 2019 che racchiude il significato più profondo di comunità.
Una Smart City è tale non solo per l’infrastruttura tecnologica piuttosto che per una governance votata all’efficienza, ma anche e soprattutto per una comunità di cittadini attivi che ripensano i problemi della città e insieme agli amministratori pubblici, cercano soluzioni efficienti e brillanti a tali problemi.
Matera è un caso studio. Proprio grazie alla Candidatura di Matera 2019, alla realizzazione del processo di OpenGov per tramite anche dell’iniziativa OpenData, la distanza classica tra “amministrato” e “amministratore” si è accorciata ed ha cambiato anche veste: cittadini e istituzione illuminata.
Questo ha portata alla mappatura diffusa della città su OpenStreetMap grazie al rilascio in OpenData della base edificato, della mappatura delle linee di bus urbani da parte dei cittadini attivi, del portale Eventi Condivisi dove ogni associazione culturale o promotore di eventi può gratuitamente e liberamente inserire i propri eventi e cosi via.
La candidatura dal basso che diventa Open. Ecco anche il Claim “Open Future” del Dossier appena presentato alla cittadinanza.
Tutto questa attenzione al mondo degli opendata, al mondo dei dati geografici in particolare, è stato visto dalle istituzioni centrali e dalle associazioni di categoria (OpenGeo Data Italia) con grande interesse ed è sfociato nel PREMIO OPEN GEO DATA al miglior Comune d’ITALIA. Il Comune di Matera è nella giusta direzione.
Dieci giorni fa il GOVERNO assegna al portale OpenData di Matera la massima votazione per la capacità di rilascio dei dati e del RIUSO degli stessi: 5 STELLE.
Scheda n. 7
I contributi delle Istituzioni e delle Esperienze Tecniche ed Amministrative
Gli interventi dei Tecnici e degli Studiosi nel corso dei Seminari si intrecceranno con quelli di Rappresentanti e Dirigenti Istituzionali, coinvolti a vari livelli anche per la programmazione di future azioni positive per la vita di città/comunità gestita in un’ottica di genere.
Prevista fra gli altri la partecipazione del Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, del Presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza, della Senatrice Maria Antezza, dei Parlamentari che potranno intervenire, dell’ Assessore Regionale Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca Raffaele Liberali e dell’Assessore Regionale alle Politiche Agricole e Forestali Michele Ottati, dei Sindaci di Matera e Potenza Salvatore Adduce e Dario De Luca, degli Assessori Comunali Programmazione e Finanza Pasquina Bona e Sviluppo Innovazione Tecnologica nella PA Giovanni Scarola, del Presidente della II Commissione Regionale Consiliare Bilancio e Programmazione Gianni Rosa, del Presidente della IV Commissione Regionale Consiliare Politiche sociali Luigi Bradascio, del Presidente della Commissione Regionale Nicola Benedetto, dei Consiglieri Regionali Roberto Cifarelli e Achille Spada e del Presidente dell’Acquedotto Lucano Rosa Gentile e di Rappresenti istituzionali nazionali, regionali e comunali, fra i quali i Consiglieri regionali di Matera, e del Presidente del Comitato Matera 2019 Paolo Verri e della Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Laurenzana e Nova Siri Teresa Fiordelisi.
Gli interventi saranno tenuti da Dirigenti Generali e Dirigenti, da Esperti nazionali e regionali di rilievo quali Emma Pietrafesa- Esperta, Francesco Sacco – Docente Universitario, Andrea Trevisi – Direttore Basilicata Innovazione, Carmela De Vivo – Dirigente Inea , Giovanna Badalassi Esperta, Vito Marsico Dirigente Regione Basilicata, Giandomenico Marchese Dirigente Generale Regione Basilicata , Giovanni Oliva Dirigente Generale Regione Basilicata, Maria Rosaria Sabia Dirigente Regione Basilicata , Giampiero Maruggi Direttore Generale Azienda San Carlo, Rocco Maglietta Direttore Generale Asm Matera, Nicola Antonio Coluzzi Esperto, Ernesto Belisario Avvocato, Tiziana Medici Esperta, Caterina Policaro Esperta, Morena Ragone Esperta, Antonio Colangelo Presidente Distretto Tecnologico Tern, Francesco Piero Paolicelli Componente Task Force Agende Digitale in Basilicata.
Daranno il loro apporto i Presidenti dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Matera e Potenza, Eustacchio Quintana e Luigi Vergari ed i Presidenti dei Consigli degli Ordini dei Consulenti del Lavoro di Matera e Potenza Serafino Di Sanza e Candio Paternoster.
Le due giornate di lavoro saranno dirette e coordinate da Maria Anna Fanelli.