Dal 20 al 22 giugno 2016 presso l’Auditorium “Moscati” dell’Ospedale di Madonna delle Grazie di Matera si terrà il corso per l’assistenza al malato di Sla con la collaborazione di Aisla e il patrocinio dell’Asm di Matera. Ad annunciarlo è l’associazione Cuore Impavido. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Dal 20 al 22 giugno 2016 presso l’Auditorium “Moscati” dell’Ospedale di Madonna delle Grazie di Matera si terrà il corso per l’assistenza al malato di Sla con la collaborazione di Aisla e il patrocinio dell’Asm di Matera.
È’ un grande risultato, frutto del lavoro incessante dei soci che si sono prodigati per portarlo a compimento intessendo, con zelo e passione, i passaggi necessari alla sua realizzazione. Il primo degli obiettivi intermedi della nostra associazione, quello di realizzare a Matera corsi di formazione per l’assistenza al malato di Sla, si sta realizzando grazie alla grande disponibilità di Aisla, attraverso il suo referente per i corsi di formazione ed esperta caregiver, Stefania Bastianello, e grazie all’attenta opera di coordinamento del nostro responsabile scientifico dott. Piero Masciandaro.
Grazie, naturalmente, all’Asm di Matera, che, nella persona del direttore generale dott. Quinto, e dei suoi più stretti collaboratori, ha tempestivamente compreso l’urgenza della realizzazione di tale evento, malgrado i tempi assai ridotti, per contribuire in maniera fattiva a creare nuove attenzioni in campo assistenziale per il malato di sla e migliorarne il più possibile la qualità della vita.
Grazie a tutte le donazioni pervenute e ai nuovi soci, che hanno agevolato e abbreviato il percorso di realizzazione di tale iniziativa, che, come tutti i progetti più impegnativi richiede un contributo importante ed un notevole dispendio di energie.
Ci auguriamo che questo sia il primo di una lunga serie di eventi formativi, che di anno in anno accrescano l’attenzione verso questa malattia che richiede cure speciali e tutta l’umanità che solo un corpo sanitario attento e sensibile può mettere in campo.
Noi speriamo di essere sempre in grado di interpretare i bisogni dei malati di Sla, di esserne sempre la voce chiara e potente, di riportare tali esigenze presso tutte le sedi in cui si può agire e aiutare concretamente.