Dopo le dichiarazioni del Ministro alle Pari Opportunità e Famiglia, Elena Bonetti, il presidente dell’associazione Aps Adamo, Gianni Sciannarella, ha inviato una lettera al Ministro Elena Bonetti e al capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio per rivendicare i diritti dei padri separati sull’affido condiviso.
Di seguito la nota integrale.
Aps Adamo: “Padri separati, nulla di nuovo sotto il sole”.
Abbiamo appreso, con profondo rammarico, ma senza particolare stupore, la recente esternazione del Ministro Elena Bonetti secondo la quale il “famigerato DDL 735” resterà chiuso nel proverbiale cassetto, riportando quindi all’anno zero qualsiasi speranza di dibattito in materia di affidamento condiviso. Ad onor del vero un minimo di stupore c’è stato: il DDL 735, infatti, era stato sostituito da un testo unico (la cui redazione era sempre a firma del senatore Pillon) che sintetizzava non solo la proposta originaria ma diverse altre che da tempo erano state depositate nel tentativo di metter mano ad una riforma non più procrastinabile.
Ciò che lascia sbigottiti, quindi, non è constatare che la titolare del dicastero delle Pari opportunità e Famiglia non abbia ben chiaro cosa a suo tempo è stato proposto, ma che non sia a conoscenza neanche del fatto che tale documento è stato già da tempo superato.
Ciò che al contempo preoccupa e allarma, non è tanto la mancanza di cognizione di causa, ma il palese pregiudizio. Infatti, queste poche ma significative parole sottendono che la volontà di questo governo non è quella di cassare solo questo DDL ma di rifiutare qualsiasi proposta di rinnovamento e modernizzazione.
D’altronde la compagine politica da cui il Ministro proviene non ha mai fatto mistero della propria avversione nei confronti del diritto dei figli di crescere con il beneficio di entrambe le figure parentali. Avversione, in realtà, ben condivisa da una fitta schiera di magistrati, sindacati e associazioni che hanno sempre osteggiato l’applicazione della vigente normativa, che già promuove ai massimi livelli bigenitorialità e mantenimento diretto, in favore di consuetudini meramente giurisprudenziali che, negli esiti, ne hanno sovvertito gli intenti.
Ne prendiamo atto. Per l’ennesima volta assistiamo alla beffa di istituzioni sorde alle istanze di milioni di cittadini e al grido di dolore delle altrettante piccole vittime di ideologie da tempo smentite in ogni sede (clinico – pediatrica, psicologica e forense).
Ma da cittadini, oltre che da padri, è nostro preciso diritto pretendere chiarezza e chiedere in modo esplicito quali siano le intenzioni di questo governo su un tema così delicato ed urgente.
Per tale ragione, Aps Adamo ha richiesto delucidazioni al Ministro Bonetti per avere conferma se è sua intenzione quantomeno aprire un confronto, cosa doverosa nei confronti di milioni di cittadini, o se restare fedele alla “dottrina” del proprio schieramento politico.
E analogo quesito è stato rivolto anche al Ministro Di Maio, in qualità di capo politico del M5S, partito che nei suoi punti programmatici aveva espresso in maniera chiara la propria volontà di tutelare il diritto alla bigenitorialità e di arginare il fenomeno dell’alienazione parentale.
Le premesse, siamo costretti ad ammetterlo, non sono delle migliori. Ma a nome dei nostri associati, ma anche di tutti i padri separati e soprattutto dei nostri figli, è nostro dovere sperare che prevalgano gli interessi di un numero fin troppo consistente di italiani e non i preconcetti ideologici e gli accordi di palazzo.