Futuro e Libertà e Generazione Futuro contro razzismo e xenofobia
Futuro e Libertà e Generazione Futuro Matera (Giovani FLI) intendono esprimere ferma condanna al sanguinoso episodio di Razzismo avvenuto a Firenze lo scorso 13 Dicembre ; un gesto di inaudita violenza che ha portato all’uccisione di Samb Modou e Diop Mor e al ferimento di altri tre Senegalesi in una pubblica piazza nel Capoluogo Toscano.
Il Messaggio culturale che vogliamo lanciare è quello di una Società che non giudichi le Persone in base al colore della pelle , della Lingua o della Religione. Riteniamo che questo sia il momento di credere in una società sì forte della sua identità , ma che allo stesso tempo sia aperta e rispettosa delle diversità , nel rispetto della persona umana.
Il razzismo e la Xenofobia sono malattie che deturpano l’immagine dell’Italia. Ciò di cui il nostro Paese ha bisogno è la cultura del dialogo , non della rabbia , del cieco disprezzo. In un momento di grave crisi del Paese, la presenza dei Cittadini stranieri è determinate. Essi contribuiscono allo sviluppo economico del Paese , dando non solo un notevole contributo in ambito lavorativo nonché umano e culturale.
Riteniamo sia giunto il momento di smorzare la rabbia,la violenza cieca ed annullare il disprezzo. La Solidarietà ed il Rispetto debbano prevalere su qualsiasi altra cosa. C’è bisogno di una cultura del dialogo che punti ad isolare ogni forma di disprezzo che negli ultimi anni ha attecchito pesantemente nel nostro tessuto sociale,generando odio e crudeltà.
E’ arrivato il momento,alla luce dei recenti fatti, di ritornare a parlare di integrazione e di cittadinanza. Valori imprescindibili dai quali è necessario ripartire per ridare credibilità alla Nazione.
Massimiliano Amenta – Dirigente Nazionale Generazione Futuro
Tolbà: “Nessuno spazio alla violenza”.
E’ questo che bisogna ribadire con forza se, nell’arco di pochissimi giorni, avvengono episodi di cieca e immotivata violenza contro i migranti.
Quando atti di violenza irrompono, ciechi e primordiali, nel fluire delle nostre esistenze, ci sentiamo improvvisamente catapultati indietro, all’età della pietra.
Così è per l’assurda aggressione avvenuta a Firenze nei confronti di inermi ambulanti al mercato, sconosciuti al loro stesso aggressore e “riconosciuti” come bersaglio per via del colore della loro pelle, rei di essere arrivati fino a noi inseguendo la speranza di un futuro migliore.
Già si grida al gesto di uno psicopatico squilibrato misconoscendo che questo folle gesto arriva a pochi giorni dalla assurda aggressione di una comunità piemontese nei confronti di una comunità rom, mentre su alcuni siti si inneggia alla violenza omicida di Firenze e in maniera diffusa va crescendo in Italia un clima di intolleranza verso chiunque è identificato come “diverso”.
E’ un episodio che deve molto fare riflettere, infatti, quello dell’adolescente di Torino che, per mascherare una sua scelta affettiva, ha accusato di stupro i rom del quartiere, che ha dato origine ad una “missione” punitiva nei confronti di inermi famiglie rom che hanno visto distrutte in pochi minuti le loro poche cose.
Questo riporta alla memoria un altro episodio gravissimo, quando, a Novi Ligure, due adolescenti che avevano massacrato la mamma e il fratellino di 11 anni di uno di loro, dissero che i colpevoli erano degli albanesi.
Ci ritorna alla memoria la violenza di un anno fa della gente di Rosarno, contro i migranti costretti a vivere in condizioni sub umane.
Episodi innumerevoli, più o meno gravi, possono venire alla memoria.
In questo momento sembra che la deriva xenofoba e razzista sia incombente ed è ancora più imperativo mantenere alto il livello di vigilanza.
Ci occupiamo da venti anni di migranti e siamo seriamente preoccupati di quanto accade anche per tutti quei richiedenti asilo e rifugiati che frequentano la nostra città e i nostri paesi senza che sia loro assicurato altro che il vitto e l’alloggio, senza nessun programma di integrazione e di conoscenza.
Esprimiamo anche la nostra civile e umana solidarietà alle vittime della aggressione di Firenze, alle loro famiglie e a tutta la mite comunità senegalese con l’impegno a vigilare perché simili assurdi gesti non abbiano a ripetersi mai più.
Nella nostra sede da anni campeggia un foglio con una frase di Bertold Brecht che vogliamo ricordare: “ Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prender egli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prender egli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti e io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
Vogliamo con ciò ribadire la nostra convinzione che solo la vigilanza diffusa dei cittadini e la forza del dialogo può combattere la cecità della violenza e per questo siamo sempre impegnati in azioni concrete che offrono strumenti di conoscenza.
Graziella Cormio coordinatrice dei progetti di tolbà
CasaPound vergognatevi!!!
Andate via da Matera!!!Avevo ragione che organizzazioni come la vostra non dovrebbero esistere com’è scritto nella legge, che ipocriti
ANTIFASCISMO SEMPRE