Il presidente di Alad Fand Antonio Papaleo in una nota sollecita la convocazione della commissione regionale Diabete. Di seguito la nota integrale.
Nei giorni scorsi, anche a seguito di un incontro avuto con il nuovo Direttore Generale del Dipartimento Sanità dr. Massimo Mancini, ho inteso sollecitare la riunione dell’apposita Commissione Regionale Diabete, appositamente costituita con la legge reg.le 9/2010
Detta Commissione, che nel passato è stata molto attiva ed efficace, specie nel dare gli indirizzi e le evidenze nel migliorare la qualità di vita e di assistenza alla crescente popolazione affetta dalla patologia diabetica e nello specifico dal cosiddetto Tipo 2, stante l’aumento della popolazione anziana, negli ultimi tempi si è bloccata, prima per il continuo alternarsi della figura del convocante nella persona del Direttore Generale Dipartimentale, oggi a causa di alcune sostituzioni di componenti; questo significa che si sono rallentati e resi difficoltosi i tanti e necessari, spesso urgenti, interventi nel complesso iter di cura ed assistenza alle persone bisognose, spesso fragili e con pluri patologie.
Commissione, inoltre, chiamata a dare una ipotesi di riorganizzazione della Rete Diabetologica e che, di fatto, si era già impegnata nel mettere in essere un progetto, necessario specie in previsione del nuovo Piano Sanitario Regionale e delle istituende Case ed Ospedali di Comunità; così come, peraltro, già prevedeva le Legge Regionale 9/2010 e mai a tutt’oggi varata ed implementata.
L’urgenza sopra richiamata è non semplicemente un atto dovuto, stante la legge che impone tale realizzazione, ma dalla crescente popolazione diabetica, tale da ritenere una sorta di pandemia in corso, anche a causa dell’età avanzata, come ci dicono le statistiche e perciò stesso più vulnerabili e necessitate ad una più mirata e completa assistenza; persone, peraltro, che essendo la più parte residente nelle periferie del territorio, laddove manca spesso anche la primaria assistenza del Medico di Medicina Generale, sono abbandonate; non si curano, lasciandosi andare fino al decesso come dimostrato dal Covid 19; o diventano preda delle complicanze, con ovvio aumento della spesa sanitaria, oltre che sociale.
Per tutto questo, come Associazione Diabetici, abbiamo promosso una serie di iniziative con screening effettuati in diversi Centri della Regione e stiamo continuando con impegno e dedizione, proprio per richiamare le Istituzioni preposte a non ulteriormente disattendere le aspettative in termini di prevenzione e cura di una subdola malattia, quale è il Diabete; da qui, anche l’urgenza di accelerare l’implementazione dello strumento della Telemedicina, oltre che ampliare la nuova governance delle Farmacie, in quanto al momento sono spesso gli unici avamposti cui il cittadino bisognoso può rivolgersi, particolarmente in quei piccoli e desertificati Centri della Regione.