Amnesty International ha scelto Casa Cava nei Sassi di Matera per celebrare i primi 60 anni di attività.
L’evento “Matera – 60 anni di Amnesty International” è stato organizzato dal Gruppo Italia 301 – Matera e dalla Circoscrizione Puglia -Matera con il patrocinio del Comune di Matera.
Sono intervenuti Maria Pistone, responsabile del Gruppo Matera, Domi Bufi, responsabile della Circoscrizione Puglia-Matera, Anna Elena Viggiano del Coordinamento Donne di Amnesty International Italia, il Sindaco di Matera Domenico Bennardi e la consigliera comunale Cinzia Scarciolla di Matera 3.0.
Amnesty International è una comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale ed è un movimento globale di oltre sette milioni di persone che svolgono campagne per un mondo in cui i diritti umani siano goduti da tutti.
Sono ormai trascorsi sessant’anni da quando il 28 maggio 1961 l’avvocato Peter Benenson, fondò Amnesty International.
Con il patrocinio del Comune di Matera dal 28 al 30 maggio la capitale europea della cultura 2019 si tinge di giallo e decide nuovamente di appoggiare e sostenere le azioni di Amnesty International e di stare dalla parte dei diritti umani.
L’evento è stato inaugurato dalla mostra fotografica“La Camera Scura” di Angelo Di Pietro, con la direzione artistica di Mario Vaglio.
I 13 artisti, attrici e attori, che posano nelle 12 fotografie de “La camera scura”, sostenendo la campagna contro la pena di morte nel mondo, sono Luca Argentero, Giulia Bevilacqua, Carolina Crescentini, Sabrina Impacciatore, Peppino Mazzotta, Giulia Michelini, Ana Caterina Morariu, Filippo Nigro, Lara Okwe, Vittorio Emanuele Propizio, Primo Reggiani, Dino Santoro e Gianmarco Tognazzi.
Obiettivo del progetto è creare consapevolezza sulla brutalità della pena di morte coinvolgendo testimonial del mondo dell’arte e dello spettacolo e utilizzando diverse forme di espressione come la fotografia, il disegno, il racconto.
Ne “La camera scura”, il filo conduttore è lo stencil, una tecnica molto familiare tra ragazzi, riconoscibile e di grande impatto visivo: disegni stilizzati, realizzati tramite una semplice maschera di cartone e una bomboletta spray. Ogni scatto della mostra ritrae un testimonial che interpreta un condannato a morte raccontando – attraverso uno stencil posto sul muro della cella – una storia, affrontando un aspetto specifico legato alla pena capitale associato a un caso seguito da Amnesty International. La mostra sarà visitabile fino al 30 maggio 2021.
A seguire è stato presentato lo spettacolo teatrale della Compagnia Senza Teatro, “Maria Barbella, dal braccio della morte alla vita”.
La regia è di Davide Di Prima e Adriano Nubile, adattamento teatrale del Libro “La signora di SingSing” di Idanna Pucci. L’interpretazione magistrale di Francesco Evangelista è la ricostruzione di un fatto storico nell’America dell’emigrazione italiana di fine 800. A Manhattan nell’aprile 1895, Maria Barbella, giovane ragazza semianalfabeta, emigrata italiana di Ferrandina, uccide Domenico Cataldo, lustrascarpe di Chiaromonte, che l’ha sedotta con promessa di matrimonio e poi abbandonata. Dopo un processo frettoloso e dai toni razzisti, Maria viene condannata alla sedia elettrica da poco introdotta negli Stati Uniti. La pena di morte sarebbe stata eseguita subito se non fosse intervenuta la Contessa di Brazzà, Cora Solocomb, americana ma sposata ad un nobile friulano che si batterà anima e corpo per la revisione del processo. Sarà la prima battaglia contro la pena capitale della storia.
La fotogallery dell’evento “Matera – 60 anni di Amnesty International” (foto www.SassiLive.it)