Martedì 6 maggio 2014 presso la sala Nelson Mandela del Comune di Matera si è svolto il convegno sul tema “Andare oltre: si può fare, si deve fare”, che ha coinvolto il Sindaco del comune di Matera Salvatore Adduce, il dirigente scolastico dell’alberghiero di Matera Gianluigi Maraglino, il fisiatra Eustachio Pisciotta, lo psicologo Pietro Caforio, il delegato provinciale del C.I.P. (Comitato Italiano Paralimpico) di Matera Angelo Rubino e la vicepresidente del C.I.P. di Basilicata Gabriella Savino.
Dopo i saluti del sindaco Salvatore Adduce il quale ha evidenziato l’importanza della pratica motoria e sportiva che il C.I.P. sta promuovendo sull’intera regione Basilicata.
A seguire prende la parola Eustachio Pisciotta, direttore F.C. U.O. Medicina Fisica e Riabilitazione ASM Matera sul tema “ Sport e riabilitazione” ha detto: “L’attività motoria come strategia di salute e conquista di autonomie e scelte di comportamenti appropriati alle situazioni. Imparare a gestire le scelte giuste sia nel nutrirsi che idratarsi per permettere una riprogrammazione funzionale del sistema biologico. La gratificazione di esserci e partecipare. Riconquistare la propria autostima e stimoli propositivi e positivi. Prendersi cura di se stimola a prendere in carico la cura del mondo esterno.
Pietro Caforio, Psicologo: “L’aspetto psicologico nella pratica sportiva”: L’invito a rivolgere cura a e attenzione al proprio corpo come esperienza privilegiata di incontro con se stessi, di riconoscimento di se, di espressione positiva delle proprie potenzialità. Le attività sportive sono occasioni in cui sperimentarsi e rinnovare un buon rapporto con la propria mente che pensa e il proprio corpo che agisce, grazie ad una volontà che dia forza e offra cura. L’esercizio di se diviene inoltre momento di riconoscimento ed incontro con gli altri”.
Gianluigi Maraglino, Dirigente Scolastico Alberghiero Matera: “Scuola, Sport e integrazione”: “La scuola è sempre piu’ punto di riferimento per la famiglia e per la società e quindi si pone come centro educativo
Il cui intervento va oltre gli ambiti disciplinari per affrontare tematiche di carattere etico e sociale verso l’acquisizione di valori e di stili di vita positivi.
Allo sport scolastico è affidato il compito di sviluppare una nuova cultura sportiva ed aumentare il senso civico degli studenti, migliorare l’aggregazione, l’integrazione e la socializzazione.
La scuola deve costruire un circuito strutturato a misura di ogni alunno sia sotto il profilo della promozione di attività per tutti , ponendo diverse attenzioni ai disabili, sotto il profilo della valorizzazione delle eccellenze
Angelo Rubino, Delegato Provinciale Cip Matera ha relazionato sul tema “Il nuoto: la disabilità che non c’è”: “L’acqua porta con sé una ricchezza naturale. L’esperienza che si può fare immergersi nell’acqua è un’esperienza di tipo “globale”sollecitando non solo la sfera psicologica, ma anche quella sensoriale, motoria, cognitiva, sociale. Queste ricchezza di elementi rende l’ambiente acquatico particolarmente favorevole allo svolgimento di attività ludiche e riabilitative anche con le persone diversamente abili.” Rubino conclue con una frase di Virgilio che dice: Vince solo chi è convinto di poterlo fare!”
Gabriella I. Savino, vicepresidente CIP e FISDIR Basilicata Attività sportive per l’integrazione ha relazionato sulle esperienze della Pegaso AIAS Matera: L’attività motoria che parte da scopi terapeutici- riabilitativa sfocia e si trasforma in attività sportiva. L’attività sportiva permette di esprimere in forma ritualizzata l’aggressività, il confronto con l’avversario nel rispetto delle regole, sviluppare l’autodisciplina, aumentare l’autostima, gestire la frustrazione e la rabbia. Lo scopo non è quello di “conquistare medaglie” ma favorire attraverso la pratica sportiva l’inclusione sociale e la cultura dello sport. L’atleta è un individuo che si propone di superare continuamente barriere. Se questo è l’atleta, la disabilità non solo non è una ragione che impedisce di considerarti “atleta” ma rende la persona con disabilità piu’ atleta di un’altra.