“Gioco, Imparo, Cresco.” Ascoltare i più piccoli. La scuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo “Ex Circolo Didattico” di Rionero celebra l’anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Per arrivare a Rionero da Bella dove abito, lunedì 22 maggio 2023, devo salire ad oltre mille metri sul monte Santa Croce e affacciarmi sul versante “pugliese” della Basilicata, ancora avvolto, prima delle nove di mattina, in una nebbia leggera. Mi aspettano alle 10,00 i piccoli dai tre ai cinque anni delle cinque sezioni della scuola dell’infanzia di Via Galliano e Contrada Gaudo dell’”Ex Circolo Didattico” di Rionero.
Per UNICEF questa è una settimana importante perché La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza , è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989. Con la legge n. 176 del 27 maggio 1991 l’Italia ha ratificato la Convenzione che è quindi diventata parte dell’ordinamento giuridico del nostro Paese. Il 27 maggio 2023 ricorrono quindi 32 anni dalla ratifica della Convenzione da parte dell’Italia.
La Convenzione ha riconosciuto le bambine ei bambine, i ragazzi e le ragazze da zero a diciotto anni “persone” titolari di diritti. Celebrare l’anniversario della Convenzione che hanno sottoscritto novantasei paesi in tutto il mondo, significa riflettere sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza oggi e impegnarsi a garantire il diritto alla vita, alla salute, alla non discriminazione delle giovani generazioni in un mondo come il nostro che combatte guerre, mette in pericolo la sopravvivenza del pianeta, è sempre più diviso tra paesi ricchi e paesi poveri. E UNICEF continua a ricordare che le prime vittime della guerra, della fama, della siccità, del cambiamento climatico sono i più piccoli.
E’ per questo che ho chiesto alla dirigente scolastica Tania Lacriola e alla responsabile del “Progetto Pigotta” Mina Pitoia di incontrare le bambine e i bambini proprio in questa settimana. E il tempo si rasserena quando arrivo davanti al cancello blu della scuola, situata in una zona della città di edilizia popolare, animata dal mercato e dal via vai di persone che comprano la frutta e gli ortaggi arrivati da Canosa.
Immersa in uno spazio verde la scuola è colorata da grandi vetrate punteggiate di disegni e alle pareti mi colpisce la scritta “ Gioco, Imparo, Cresco”. Entro e le bidelle mi accolgono con un sorriso. Le maestre Florinda Buccino, Maria Carmela Caggiano,Teresa Cardone, Annamaria De Nicola, Camilla Di Lonardo, Angela Grieco, Filomena Grimaldi, Carmela Lo Presti, Mariella Lorusso, Milena e Rosa Manfreda, Liliana Passanante, Antonella Rotundo e Lucrezia Vetrano, hanno già preparato il salone biblioteca con tanti album colorati e un grande albero che si inerpica sulle pareti con i suoi rami colorati, con panchetti di legno disposti in cerchio.
Con gli insegnanti decidiamo di fare due incontri e cominciamo quando i piccoli entrano in fila e il dirigente scolastico è pronto ad accoglierli. I piccoli sanno che è la “preside” e mi ripetono il suo nome quando glielo lo chiedo. Tania Lacriola presenta l’UNICEF e soprattutto li ringrazia perché con i loro genitori e le maestre hanno creato le 25 pigotte che sorridono in due cesti disposti in un angolo. Tutti ascoltano attenti e una bambina si alza per mostrare a tutti la pigotta che ha invitato
E con il centimetro che misura il polso, il plumpynut, l’alimento di cioccolato e nocciole, le bustine di vitamine, le pillole per rendere l’acqua potabile, il flaconcino di vetro e la siringa, la zanzariera, i quaderni, la penna salvavita e la matita, che le bambine ei bambini toccano e mostrano ai compagni comprendono che la bambola, adottata a venti euro, diventa cibo, medicine,acqua, istruzione.
Naturalmente quando chiedo che cosa è più importante per loro mettono al primo posto la mamma e il papà, il gioco, le maestre, ma sanno che nel mondo ci sono tanti piccoli , meno fortunati di loro , che hanno bisogno di aiuto. Racconto e animo con loro la fiaba del piccolo colibrì che “fa la sua parte”, cercando di spegnere l’incendio della foresta con le gocce d’acqua che non si stanca di prendere da uno stagno, e si divertono a diventare uccelli, gazzelle, leoni….per aiutare a spegnere l’incendio e fare così “la loro parte”.
Porto nel cuore i loro abbracci e le foto delle cinque sezioni con i bambini e le maestre, orgogliosi di mostrare le “loro pigotte”.