Si sono tenute domenica 19 aprile a Muro Lucano le Assemblee Straordinaria e Ordinaria della FIDAS Basilicata, con la partecipazione di 100 delegati provenienti da tutte le realtà della Regione, con un filo conduttore emblematico “La FIDAS Basilicata per un nuovo avvio”. La partecipazione massiccia ha consentito nella prima parte della giornata di “rivisitare” sia lo Statuto che il Regolamento regionale, con opportune integrazioni e modifiche, alla luce delle tante novità in questi anni. Nella seconda parte della giornata sono state approvate all’unanimità la Relazione morale del Presidente e il Bilancio consuntivo 2014. Temi centrali della relazione sono stati la politica associativa e l’accreditamento delle Unità di Raccolta sangue associative (UdR).
La politica associativa si è incentrata principalmente sulla raccolta sangue in crescita costante nel 2014 (+ 8% totale) e l’impennata nella raccolta plasma (+ 11%) che ha visto, tra l’altro, un deciso aumento del plasma di tipo “A”. Totale del triennio di riferimento + 30%. L’apertura di nuove sezioni e gruppi ha consentito di migliorare il radicamento sul territorio che consentirà nel prossimo futuro di raggiungere traguardi ancora più prestigiosi.
L’altro tema centrale della relazione e su cui si è investito molto nel corso del 2014 è stato l’accreditamento delle Unità di Raccolta sangue associative (UdR) e lo stato dell’arte attuale. E’ stata evidenziata la drammatica situazione della Regione che è passata da una delle prime in tema di donazione a maglia nera italiana per quanto riguarda le procedure di accreditamento sia dei servizi trasfusionali pubblici che dei Punti di raccolta associativi FIDAS (dato raccolto nell’incontro nazionale dello scorso 13 e 14 aprile a Bologna tra Centro Nazionale Sangue, Regioni, Centri Regionali Sangue e Associazioni di volontariato).
Il Presidente Paolo Ettorre ha rimarcato la grande confusione che vi è in Regione, che si è mossa con molto ritardo rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2014, data considerata ultima per terminare tutte le procedure. Poco o niente è stato fatto fino a quella data e, nonostante la proroga al 30 giugno 2015, è tutto in alto mare, visto che sono trascorsi esattamente altri 110 giorni senza che vi siano stati atti concreti da parte della Regione Basilicata (tranne l’UdR principale di Grassano il 29/12/14 e la DGR 320 del 17 marzo scorso, che modifica parzialmente la DGR 1087/13). Il sistema sangue in Basilicata rischia la paralisi a partire dal 1° luglio prossimo, se non si accreditano i punti di raccolta fissi (quasi tutti attivi dalla metà degli anni ’90) e l’autoemoteca di cui si è dotata, con tanti sforzi, la FIDAS Basilicata.
Quelle che sembravano delle procedure semplici sono diventate nella nostra Regione degli ostacoli insormontabili di cui non si vede la fine. Le Istituzioni hanno sottovalutato e stanno sottovalutando il problema e se non ci saranno direttive precise nell’arco di pochi giorni a nulla saranno valsi gli sforzi che l’Associazione ha prodotto nell’ultimo anno per raggiungere l’obiettivo di accreditare il maggior numero di Punti di raccolta per garantire qualità e sicurezza al donatore. In Basilicata la raccolta sangue è per il 90% associativa e il raggiungimento dell’autosufficienza regionale e il suo mantenimento da 15 anni, grazie alle Associazioni presenti sul territorio, ha consentito di non approvvigionarsi da altre Regioni con un notevole risparmio di risorse. L’appello che la FIDAS Basilicata lancia alle Istituzioni interessate alle procedure di accreditamento (Regioni, Aziende sanitarie), è quello di garantire il prosieguo delle attività di raccolta sangue e plasma alle Associazioni e far si che non si interrompa quel circuito virtuoso che è stato considerato a livello nazionale un modello da seguire.
Nel concludere i lavori, il vicepresidente nazionale Antonio Bronzino, ha segnalato come la Fidas nazionale guardi a questa virtuosa federata che ha saputo creare un modello organizzativo efficiente e capace di buoni risultati. Ha sottolineato come la Regione e le Aziende sanitarie siano in forte ritardo rispetto ai temi dell’accreditamento dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta associative con una disattenzione dell’Assessore regionale al ramo che pare non volersi occupare e preoccupare di un problema che pone a rischio la tenuta dei buoni risultati conseguiti dal pianeta sangue che opera in Regione Basilicata da anni con impegno e risultati molto apprezzabili.
Ha segnalato un altro pericolo che mina il sistema sangue ed ha rilanciato la profonda preoccupazione per le notizie diffuse dalla stampa specializzata rispetto a possibili tagli contenuti nella manovra sanità 2015 che colpirebbero il settore trasfusionale.
In particolare emerge l’intenzione di tagliare i costi relativi alla mobilità extraregionale di sangue ed emocomponenti e il contributo previsto dalla legge 219/05 alle associazioni e federazioni di volontariato del sangue che svolgono importanti compiti di promozione della donazione, chiamata del donatore e raccolta di sangue ed emocomponenti, orientando inoltre i cittadini verso stili di vita sani e positivi.
Al termine dell’Assemblea è stato approvato un Ordine del Giorno che prolunga di un anno la scadenza del Consiglio Direttivo regionale in carica.