Barack Obama, nella sua campagna elettorale per il suo secondo mandato alla Presidenza degli Stati Uniti d’America dello scorso anno,
tra i dieci punti del suo programma proponeva la ricerca sull’autismo.
Ricordiamo che nel 2009 Barack Obama è stato insignito del Premio Nobel per la Pace «per i suoi sforzi straordinari volti a rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli»
Il 2 aprile u.s, Barack Obama, in occasione della VI Giornata Mondiale per la consapevolezza dell’autismo (World Autism Awareness Day), istituita dalle Nazioni Unite attraverso la risoluzione 62/139 del 18 dicembre 2007, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza dell’autismo e diffondere la solidarietà nei confronti dei bambini e delle persone che ne sono affette, nonché delle loro famiglie, ha chiesto al Congresso « di investire 100 milioni di dollari soltanto il prossimo anno e 3 miliardi per tutta la durata del piano decennale al fine di «esaminare il lavoro del cervello e tracciare una mappa della sua attività». L’obiettivo: trovare il modo per curare malattie quali l’Alzheimer,
il morbo di Parkinson, l’autismo, l’epilessia, la schizofrenia, mettendo
altresì a punto terapie per guarire gli individui colpiti dall’ictus e da altri
traumi cerebrali».
«La finalità di quest’iniziativa è migliorare la vita di miliardi di persone
in tutto il mondo», ha spiegato Obama parlando di fronte a medici e scienziati
riuniti alla Casa Bianca. Come esseri umani possiamo identificare galassie ad
anni luce di distanza e studiare particelle più piccole di un atomo», ha
aggiunto, «ma ancora non abbiamo svelato il mistero del chilo e mezzo scarso di
materia grigia che abbiamo fra le orecchie», è così che il Presidente ha posto il problema.
Alla cerimonia alla Casa Bianca, il presidente ha citato il Progetto Genoma Umano, costato 3,8 miliardi di dollari nel corso del 1990, i cui risultati hanno consentito risparmi al Paese stimati superiore a 800 miliardi di dollari.
“Siamo stati un popolo di sognatori e che accetta le sfide”, ha detto Obama, “ le persone che vedono quello che nessun altro vede prima di chiunque altro le veda».
Forti di quando sopra, l’Associazione Globus Onlus ha cercato un collegamento diretto con la Casa Bianca, United States Department of Health and Human Services (Dipartimento Salute e Servizi Sociali) per essere informati sui progressi di tale iniziativa e sulle politiche di questo Grande Paese sui temi salute e servizi sociali, anche e non solo, allo scopo di poter ricevere in modo diretto informazioni d’interesse da diffondere e proporre qui.
L’8 maggio u.s. è arrivata all’Associazione Globus la prima comunicazione dalla Casa Bianca relativa alle politiche sociali di immigrazioni degli Stati Uniti d’America e alla ricerca del consenso sulle stesse con la richiesta di fornire un contributo attivo. Segno questo che la richiesta dell’Associazione Globus è stata accolta e che un canale di comunicazione adesso è aperto. Relativamente alla comunicazione ricevuta degne di nota sono:
1) lo slogan usato “ Let’s show we’re a nation of immigrants” (Facciamo vedere che siamo una nazione di immigrati);
2) l’utilizzo dello storytelling su web a supporto delle politiche proposte. Lo storytelling è una tecnica di comunicazione che, usando i principi della retorica e della narratologia, crea racconti influenzanti in cui vari pubblici possono riconoscersi e quindi accettare quanto loro proposto;
3) l’utilizzo della partecipazione attiva pubblica (i racconti influenzanti sono richiesti a tutti quelli che possono dare un contributo con la loro storia al tema) su web e su piattaforme proprie della casa Bianca.
Gianfranco Pandiscia