Ogni inizio d’anno è momento di bilanci e di programmazione. Nella nostra piccola, ma generosa Regione, a fianco ad indici decisamente negativi relativi alla denatalità, allo spopolamento, all’emigrazione di giovani talenti, ad un numero preoccupante di disoccupati e di persone che vivono in condizione di povertà, si segnala un record positivo che ci mette al 1° posto tra le regioni italiane con il più alto indice di donatori di sangue. Una bella soddisfazione per la Fidas Basilicata che ha fatto proprio il commento del suo Presidente onorario, Daniele Cappiello, che in un recente intervento ha voluto sottolineare come gli italiani in Europa si segnalano come popolo virtuoso tra i più assidui alla donazione di sangue, ma la Basilicata tra le regioni d’Italia raggiunge la percentuale più alta di donatori rispetto alla popolazione residente scavalcando regioni che storicamente sono state promotrici del sistema donazionale. La Basilicata fa registrare un indice di donatori del 5,84%, seguita dall’Umbria (5,43%), dall’Emilia Romagna (5,43%) e via via dal Friuli Venezia Giulia, dal Veneto, ecc.
Dice ancora Daniele Cappiello, decano dei donatori materani, “La notizia dà la foto della società lucana in cui il ruolo e il valore del volontariato e dell’associazionismo si rafforzano malgrado la crescente debolezza dell’economia e delle condizioni di vita delle comunità più piccole. Donare il sangue è dare speranza ai bisognosi di terapia trasfusionale. Grazie a quanto continueranno a fare i nostri corregionali per mantenere questo impegno civile e sociale e a lasciare le nebbie della paura ed affidarsi allo slancio del coraggio!”
Anche il Vicepresidente nazionale FIDAS, il lucano Antonio Bronzino, in un incontro associativo ha voluto sottolineare come lo sforzo dell’associazionismo del dono del sangue in un decennio ha invertito una tendenza negativa facendoci passare da Regione carente che ha beneficiato del generoso dono del Veneto e dell’Emilia Romagna per contrastare le carenze, a Regione eccedentaria che ha sussidiato nell’ultimo quinquennio gli ospedali romani con migliaia di unità di sangue. Ha indicato i nuovi obiettivi da perseguire nel prossimo futuro che devono mirare ad una donazione consapevole e responsabile assicurando la donazione di quello che serve e quando serve.
“Nell’allinearci alla programmazione del Centro Nazionale Sangue – ha detto ancora Bronzino- possiamo raggiungere nuovi ambiziosi traguardi che ci faranno crescere in un sistema di qualità e di sicurezza che può dare un valore aggiunto al primato relativo all’indice di donatori che ci onora ma non ci appaga. Il 2014 è l’anno dell’obiettivo Europa, dell’accreditamento delle strutture trasfusionali ospedaliere e associative e non possiamo mancare questo obiettivo”.