Migliorare la gestione del settore della pesca e recuperare aree naturali ioniche in territorio lucano. Questo l’obiettivo del progetto ImBioFan, finanziato dal PO Feamp 2014/2020 della Regione Basilicata con la misura 1.40 sulla protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibile, i cui risultati saranno presentati venerdì 2 dicembre 2022, alle ore 10.30, presso la struttura “Gli Argonauti” di Marina di Pisticci.
Le attività principali hanno riguardato due aspetti di grande valenza ambientale. Il primo aspetto affrontato è stato quello di mettere in atto azioni di miglioramento ambientale delle aree costiere mediante l’utilizzo di biopromotori, costituiti da miscele batterico-enzimatiche specifiche per il ripristino dei cicli vitali propri degli ecosistemi acquatici, sfruttando la capacità autodepurativa dell’ambiente stesso, allo scopo di migliorare le condizioni di vita dei pesci in queste aree.
Il secondo intervento di azione ha previsto l’identificazione di attrezzi fantasma nelle due aree costiere lucane. individuare e rimuovere attrezzi lasciati sui fondali per effetto dell’attività di pesca come infrastrutture temporanee, attrezzi di pesca smarriti, cosiddetti attrezzi “fantasma”, in genere reti di pesca di vario tipo o palancari è fondamentale per la protezione della biodiversità marina.
In particolare, il progetto ha interessato il recupero delle aree IT9220090 (costa ionica foce Bradano), IT9220085 (costa ionica foce Basento), area IT9220095 (costa ionica foce Cavone).
“I biopromotori, somministrati nell’arco di due anni hanno prodotto risultati in termini di resa di pesca e di qualità dei parametri ambientali entusiasmanti”, afferma il professor Giovanni Quaranta dell’Università degli Studi della Basilicata, coordinatore del progetto, riportando le testimonianze dei pescatori della cooperative Nereide, partner di progetto. “Al fine della sensibilizzazione e della formazione alla sostenibilità ambientale – continua il coordinatore – abbiamo organizzato numerose giornate divulgative rivolte alla comunità locale che hanno seguito la fase operativa”. Il professor Quaranta sottolinea infine “l’importanza della collaborazione tra i partner di progetto, il professor Ragni e la prof.ssa Dambrosio dell’Uniba e la cooperativa di pescatori Nereide, che hanno visto nel Feamp della Regione Basilicata l’opportunità di fare un’azione concreta locale verso il miglioramento complessivo delle condizioni del mare e in particolare della salute della fauna locale, dall’avifauna alle tartarughe e ai cetacei”.