Condividiamo, tra le misure per il contenimento della spesa regionale individuate dal Presidente Pittella nella manovra di bilancio 2014-2016, la riduzione degli emolumenti per cariche ed incarichi in organismi regionali. Come l’individuazione della stazione unica appaltante della Regione e di tutti gli organismi partecipati. A sostenerlo è la segretaria regionale di Italia di Valori Maria Luisa Cantisani. Specie la riduzione dei compensi o dei cosiddetti “gettoni” – aggiunge – ha un forte significato sociale rispetto all’atteggiamento assunto dall’ad delle Ferrovie Italiane Moretti che è a quota 850mila euro l’anno e non intende rinunciare nemmeno ad un centesimo. Un comportamento che è ancor più inaccettabile di fronte alla mannaia che starebbe per abbattersi sui disabili lucani e le loro famiglie: da una parte, indennità milionari (i grandi manager di Stato)e, dall’altra, indennità di fame per qualche centinaio di euro al mese. E’ ancora più odioso considerare alla stregua dei redditi da lavoro e da rendite finanziarie le pensioni (280 euro) e le indennità di accompagnamento (500 euro in media), come vorrebbe fare il Commissario Straordinario per la revisione della spesa, Carlo Cottarelli, sino ad ipotizzare di privare categorie sociali, che l’Istat inserisce al primo posto nella “povertà assoluta”, dell’unica fonte di sostegno certo. Sempre secondo Cottarelli – sottolinea Cantisani – bisognerebbe introdurre un limite reddituale alle indennità di accompagnamento, specialmente per gli ultrasessantacinquenni, e intensificare i controlli verso i presunti abusi. Il documento del Commissario straordinario ripropone vecchie proiezioni, intrise di retorica antimeridionalista, evidenziando come in alcune Regioni vi siano percentuali maggiori di indennità di accompagnamento rispetto ad altre. Abusi, quindi, che sarebbero dimostrati appunto dai “picchi territoriali” e da un aumento della spesa non dimostrata da “flussi demografici”. Se invece – come segnalano le associazioni di tutela dei cittadini disabili FISH E FAND – il Commissario incrociasse i dati con la spesa per i non autosufficienti in quelle stesse Regioni del Sud additate come simboli di spreco scoprirebbe che proprio in quelle Regioni che spendono pochissimo per i disabili gravi, il numero delle indennità di accompagnamento lievita proporzionalmente. E soprattutto si preferisce ignorare i tagli massicci che la spesa sociale ha subito nell’ultimo decennio che spingono gli stessi Comuni a consigliare i propri Cittadini ad avviare le procedure di riconoscimento dell’indennità di accompagnamento. Per la segretaria di Idv, le proposte del Commissario Straordinario necessitano di un avallo politico innanzitutto da Governo e Parlamento. Noi le contrasteremo e saremo dalla parte degli invalidi civili e delle loro famiglie. A proposito di Moretti, il segretario nazionale di Idv Ignazio Messina si dice ben felice di pagargli un biglietto di sola andata per l’estero, nessuno ne sentirebbe la mancanza. L’amministratore delegato di Fs – aggiunge – dopo le sue irrispettose dichiarazioni, dovrebbe avere la decenza di dimettersi. Non è tollerabile, infatti, l’arroganza di chi pretende di continuare a mantenere intatti i suoi privilegi in un momento di estrema crisi per il Paese, nel quale solo le fasce deboli della popolazione sono state chiamate a fare dei sacrifici. Se fosse per tutti quei pendolari italiani costretti da anni a salire su carrozze fatiscenti, che a volte assomigliano a carri bestiame, a subire ritardi e frequenti disservizi, Moretti sarebbe stato cacciato a pedate da tempo. Ormai per gli italiani che fruiscono dei servizi delle Fs raggiungere il posto di lavoro è diventata un’impresa. Ora – dice il segretario nazionale di Idv – l’esecutivo passi dalle parole ai fatti e riduca gli stipendi ai manager e agisca anche sugli altri sprechi della politica. Infatti aspettiamo ancora l’abolizione delle province, andrebbe poi ridotto il numero dei ministeri del 50%, tramite un accorpamento, andrebbero diminuite le pensioni d’oro e ridotte le auto blu del 90%.
Mar 26