“Il Covid ha pesantemente peggiorato la situazione di solitudine vissuta dalle famiglie, soprattutto quelle che hanno al proprio interno un figlio disabile”. E’ quanto ha sostenuto il Garante, Vincenzo Giuliano, intervenuto all’incontro.
Il Garante, parlando dell’autismo ha denunciato la mancanza dei dati e per giunta quelli a disposizione sono discordanti tra loro. Ha risollecitato una anagrafe della disabilità in Basilicata, al fine “di monitorare costantemente il disagio e allocare più oculatamente le risorse”.
Inoltre, ha continuato Vincenzo Giuliano, ” E’ necessario iniziare a: prescrivere le terapie cognitivo comportamentale al posto dei trattamenti logopedici e psicomotori, erogati attualmente; scardinare l’approccio sanitario-medicale dell’autismo, in quanto esso non è una malattia ma una condizione che dura tutta la vita: non si deve parlare di cura ma di abilitazione; inserire un nuovo sistema di antropologia sociale, che deve sostituire il vecchio socio-sanitario, di natura prestazionale con uno nuovo generativo, capace di indicare e progettare una serie di azioni per raccordarle ai tanti pezzetti della quotidianità, della vita delle persone con autismo”.
Ha concluso Giuliano dicendo che ” Bisogna riempire il vuoto assistenziale di questi ragazzi, prima e dopo l’inserimento nella scuola. Il sostegno infatti, arriva dopo la diagnosi, da qui l’importanza di una diagnosi precoce e trattamento intensivo in tenera età. Investire sulla fascia 0-6, per agevolare l’emersione di problemi che porteranno poi ad una diagnosi che generi trattamento precoce e riduzione dell’handicap, per una aspettativa di vita autonoma da adulti”.
A riguardo il Garante, ha ringraziato il consigliereCoviello per aver presentato il disegno di Legge Regionale sull’autismo,accogliendo le sollecitazioni del tavolo tecnico del Garante, e di aver preso l’impegno anche sul disegno di Legge sul Dopo di noi, giacente in Consiglio Regionale, sperando che ci si riesca a recuperare il grave ritardo accumulatosi su questi temi.