Giovedì 1 ottobre 2015, come ogni anno dal 1990, si celebra la Giornata Internazionale delle Persone Anziane su indicazione del Consiglio Generale delle Nazioni Unite.
Il CENSIN, Centro Studi Intergenerazionale di Basilicata*, intende riflettere in questa occasione sull’importanza del dialogo tra le generazioni.
Il problema del gap generazionale è antico quanto questo pianeta. La vecchia generazione pensa sempre che ha affrontato tempi molto più duri e più difficili rispetto alla generazione più giovane, che viene spesso percepita come “take it easy”.
Il Centro Studi Intergenerazionale di Basilicata ha quindi proposto e realizzato alcuni progetti (ad esempio i Circoli di studio, presenti attualmente a Colobraro, Rotondella, Montescaglioso, Pomarico, Miglionico e Grottole e la Cattedra di Dialogo tra le Generazioni) per avviare un dibattito tra gli anziani e le giovani generazioni e colmare questa lacuna.
L’aspetto più importante da evidenziare è che in questo dibattito non ci sono vinti. Tutti sono vincitori. Il punto di vista della generazione più anziana il più delle volte è sicuramente corretto, ma anche la tesi della generazione più giovane non è sempre sbagliata. Entrambe le generazioni sono accomunate nell’avere un proprio e autentico punto di vista. Entrambe sono impegnate ad accrescere lo sviluppo del nostro territorio, differiscono solo nei loro approcci.
Tali dibattiti vivaci, positivi e sani sono parte integrante delle nostre attività perché una società progressista non può prosperare se anziani e giovani non uniscono le energie, le risorse e i pensieri di ognuno. Giovani e anziani dipendono l’uno dall’altro come due ruote di un carro. Se una ruota è più piccola o più grande, allora non si può avere il movimento in avanti regolare.
Entrambe le generazioni, seppur così distanti anagraficamente, sono portatrici e fautrici in diversa misura di esperienza, di sostegno, di energia e di entusiasmo che integrati in maniera adeguata, permettono a giovani e anziani di promuovere insieme lo sviluppo civile ed economico.
Il giovane avverte che gli anziani sono critici nei loro confronti e comportamenti e viceversa. Ma entrambi dovrebbero riflettere su un aspetto fondamentale: Un vero amico è colui che indica le tue debolezze e svantaggi e suggerisce i modi su come sbarazzarsi di loro.
Tutti dobbiamo ricordare che la combinazione di esperienza ed entusiasmo è la formula più adatta per il cambiamento e se utilizzata nella giusta proporzione, può smuovere le montagne.
Il motivo per cui gli anziani continuano a sottolineare la necessità per le giovani generazioni a diventare soggetti attivi nello sviluppo economico e sociale è che, come una staffetta, la generazione più anziana ha completato il suo giro con la massima dedizione e costanza possibile ed è tempo di passare il testimone dello sviluppo nazionale ed europeo alle nuove generazioni e di puntare insieme a maggiori altezze.
Set 30