“Il Comune di Matera, con un partecipato e significativo impegno di risorse economiche regionali e comunali, da oltre dieci anni ha attivato un centro socio-educativo e socio-riabilitativo (Cse) per persone con disabilità grave. E’ ben noto che questa esperienza, insieme a quella rivolta alla integrazione scolastica dei disabili minori e all’assistenza domiciliare, si colloca tra quelle più importanti nell’ambito delle politiche per l’integrazione delle persone con disabilità”. Lo afferma il sindaco di Matera, Salvatore Adduce.
Il Cse è una struttura a ciclo diurno che ospita 20 persone con disabilità fisiche e psicofisiche gravi e gravissime. Il Centro, prima allocato in modo precario in una sede poco funzionale, dal 2011 è stato trasferito nei locali di via Lazzazzera, previa ristrutturazione con un notevole investimento finanziario del Comune.
In tal modo è stata resa disponibile una struttura ampia, confortevole, sicura, molto luminosa, collocata al centro della città, dove gli utenti trovano una ospitalità mirata, rispondente alle loro esigenze, in cui si attivano percorsi di contrasto al fenomeno dell’esclusione sociale e la promozione di processi d’integrazione e socializzazione.
Il funzionamento del Cse è conforme alle indicazioni contenute nel Piano Sociale di Zona, che prevedono l’apertura del centro per non meno di 10 mesi all’anno e per almeno cinque giorni la settimana; la sua gestione è stata affidata, tramite bando pubblico, ad un Consorzio di cooperative.
Gli utenti e le loro famiglie, che fruiscono quotidianamente del centro, utilizzano tutti i servizi disponibili a titolo gratuito, ivi compresa la mensa. Infatti, la gestione del Centro Diurno si basa esclusivamente su fondi comunali e regionali, e non prevede alcuna compartecipazione economica da parte delle famiglie. In comuni anche molto vicini al nostro, invece, il pagamento di una retta di frequenza da parte delle famiglie è una prassi consolidata.
“Quando nel 2010 sono state avviate le procedure per l’affidamento della gestione del Cse – afferma Adduce – si è deciso di impegnare 50.000€ all’anno del bilancio comunale, che vanno ad aggiungersi ai 140.000,00 € di fondi regionali. In tal modo abbiamo evitato di reperire risorse tramite compartecipazione degli utenti (come avviene praticamente ovunque, in Basilicata come nelle altre regioni italiane) che pure sarebbero state utili, per esempio, a tenere aperto il centro anche nel mese di agosto. E’ solo il caso di rilevare che per l’ennesima volta una esperienza particolarmente significativa della nostra città, frutto dell’impegno corale di amministrazioni pubbliche di epoche diverse e di professionisti del settore, viene fatta oggetto di attacchi pretestuosi e gratuiti che ne potrebbero minare la credibilità.
Appare alquanto strano e curioso che nessuno abbia posto obiezioni negli anni passati, quando il Cse veniva regolarmente chiuso nel mese di agosto. Evidentemente il vento elettorale per le prossime amministrative soffia già forte facendo purtroppo e drammaticamente leva sulle difficoltà delle famiglie interessate che al contrario – conclude il sindaco – devono trovare nelle istituzioni, a tutti i livelli, una risposta razionale ai loro bisogni”.
Ago 19
Come al solito il Comune non è affidabile. Tutto vero salvo il costo della ristrutturazione che è stato di 750 mila euro in capo ai fondi comunitari PISU- Por 2000/2006- trasferiti a risorse liberate. In questo caso L’opera era stata completa alla data del 30 giugno 2010 ma il centro non era operativo. Lo divenne, poi , a Settembre del 2011 quando il comune fece apposita convenzione con una struttura più affidabile rispetto alla precedente. Visto che siamo in tema diciamo che il Comune deve restituire 50 euro alla Regione avuti in acconto per l’intervento mai realizzato alla scuola di via Marconi. Con calma e con la nuova amministrazione prenderemo 3,7 Meuro dai FSC- Fondi Coesione e Sviluppo- e chiudiamo il buco che si è determinato circa l’ area da riqualificare a Serra Rifusa