Giuseppe Lauria, presidente regionale Movimento Cristiano Lavoratori ha inviato una nota a seguito della chiusura del reparto di terapia intensiva neonatale nell’ospedale San Carlo di Potenza. Di seguito la nota integrale.
Alla luce di quanto riportato dagli organi di stampa regionali, è fin troppo evidente che la chiusura dell’ U.O. di Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza è una sconfitta per l’intera regione Basilicata che si trova a negare un diritto fondamentale, che è quello della cure, ad una tipologia di pazienti e famiglie complesse e con enormi criticità che non possono pagare sulla loro pelle le inefficienze di un sistema e la cattiva gestione della sanità. La Terapia Intensiva Neonatale è un reparto di eccellenza, di alta complessità assistenziale ed è punto di riferimento regionale per i piccoli pazienti e le loro famiglie e la comunità lucana non può permettersi il lusso di perdere pezzi della sanità regionale così importanti. A nulla valgono gli spostamento dei piccoli pazienti verso altre strutture perché sono soluzioni che creano maggiori disagi e non possono essere tollerate. Chi ha la responsabilità della gestione della sanità pubblica trovi le soluzioni migliori per ovviare a questo, speriamo momentaneo, incidente di percorso e non può essere la mancanza di risorse la giustificazione: c’è bisogno di una sanità proattiva e non reattiva. Siamo a disposizione per qualunque tipo di confronto augurandoci che i responsabili di questo sfacelo vengano presto individuati e ci adopereremo in tutte le sedi opportune affinchè si arrivi ad una soluzione immediata che è quella della riapertura della UTIN. Proprio per questo resteremo vigili, nell’esclusivo interesse della collettività, per monitorare il processo e le azioni che verranno intraprese che devono essere scevre da condizionamenti politici e di parte. Ciò che a noi interessa è il benessere dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, ed è a loro che va il nostro pensiero ed è su di loro che siamo concentrati per vincere questa battaglia di dignità, diritti ed amore verso il territorio. Lo stesso amore e passione che stanno impiegando gli operatori sanitari che con spirito di sacrificio ed abnegazione si impegnano per evitare ulteriori disagi ai piccoli pazienti ed alla comunità intera.