Chiusura sede Protezione Civile di Viggiano, intervento Esposito (Cgil Potenza): “Viggiano area sensibile dal punto di vista della sicurezza. L’amministrazione comunale trovi subito dei locali idonei per la protezione civile e si mobiliti per l’istituzione di un presidio sanitario di prossimità”. Di seguito la nota integrale.
“Come Cgil esprimiamo forte preoccupazione per la decisione del sindaco di Viggiano di sottrarre i locali comunali alla Protezione civile causando la chiusura del coordinamento. Una decisione che, insieme all’assenza di un presidio del 118, rende una delle aree più sensibili della nostra regione scoperta da un punto di vista della sicurezza di lavoratori e cittadini”. Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito.
“Non dobbiamo certo ricordare che Viggiano è il comune nel quale insiste il Centro Oli dell’Eni – afferma Esposito – e alla luce anche degli ultimi tragici fatti accaduti al deposito Eni di Calenzano, dove hanno perso la vita dei lavoratori, tra cui due lucani, è evidente l’attenzione che necessitano il sito produttivo e l’intera area della Val d’Agri. Allo stesso tempo – continua – ricordiamo il ruolo della Protezione civile nelle emergenze, non strettamente legate a eventi calamitosi (basti pensare al lavoro dei volontari durante il Covid), punto di riferimento continuo per i territori, specie nei piccoli comuni della Basilicata. Per questi motivo – conclude Esposito – chiediamo all’amministrazione comunale di Viggiano di rivedere questa decisione e di trovare quanto prima una soluzione affinché la Protezione civile possa avere la giusta collocazione e possa continuare a svolgere con serenità e devozione il lavoro svolto in tutti questi anni, a maggior ragione se consideriamo che per legge è il sindaco l’autorità comunale di protezione civile. Quanto all’assenza del 118, chiediamo venga istituito con urgenza un presidio sanitario di prossimità in una sede idonea a tutela degli stessi operatori sanitari e che sia strategica per il territorio e per l’intera area industriale, in modo da accorciare quanto più possibile i tempi di intervento in caso di necessità”.