Si è conclusa oggi la 14^ Convention di CGM – Gruppo Cooperativo Gino Mattarelli dal titolo “Sharing Future” il laboratorio che ha coinvolto oltre 400 imprenditori sociali da tutta Italia che si sono confrontati e hanno condiviso idee per innovare i modelli dell’imprenditoria sociale con uno sguardo verso il futuro.
“La visione 2020-2022 di CGM segue l’idea del ricomporre per innovare. Occorre guardare quello che è stato fatto per poter tracciare le linee guida che porteranno innovazione alla nostra rete. L’innovazione digitale deve essere protagonista all’interno delle nostre imprese perché non possiamo più farne a meno. Occorre connettere le persone che vivono nei territori con le giovani generazioni e sviluppare dentro le imprese sociali una vera e propria cultura imprenditoriale. Questo può accadere soltanto rinforzando il legame e le collaborazioni con le Università del territorio perché è lì che crescono e germogliano le idee delle nuove generazioni” – sottolinea Giuseppe Bruno, Presidente di CGM.
I lavori hanno indagato il ruolo del terzo settore e dell’economia sociale come agente di cambiamento dell’Europa. Secondo Leonardo Becchetti, docente presso l’Università di Tor Vergata “Nelle imprese si verifica sempre più la convergenza tra profit e non profit e crescono le aziende che non hanno più come unico obiettivo quello di fare profitto, ma vogliono generare un impatto sociale. Obiettivo dell’economia deve essere la generatività, perchè può rendere le imprese protagoniste di una nuova modalità di fare servizi sociali e welfare”. Per Giuseppe Guerini, Presidente CECOP “occorre tornare a una dimensione economica dell’impresa sociale e valoriale. Per far questo è necessario costruire cultura sul tema facendo sì che questo approccio non si affidato soltanto a una pattuglia di economisti illuminati”.
Per promuovere il cambiamento occorre diffondere e sedimentare conoscenza. Per Paolo Venturi “le cooperative sociali devono porsi il problema di come la conoscenza venga scambiata a catalizzata. Nelle imprese profit la conoscenza è utilizzata per il potenziamento e deve esserlo anche per il mondo cooperativo”.
Maurizio Gardini, Presidente di ConfCooperative in un video-messaggio ha ricordato come “siamo chiamati a vivere un momento di grande cambiamento in un contesto non agevole, perché costruire il welfare del futuro reppresenta una vera sfida. Abbiamo l’orgoglio di aver contribuito a creare un pezzo importante di welfare per il sistema Paese, ma dobbiamo avere nuove ambizioni per dare risposta alle nuove richieste della società”.
I lavori si cono conclusi con uno spazio dedicato ai giovani e alle modalità di intercettare le loro aspirazioni. Mirella Liuzzi, Sottosegretario allo Sviluppo Economico ha spiegato che “deve cambiare il modo di approcciarci ai giovani perchè in Italia il loro talento e le loro idee non vengono valorizzate”. Infine, Alessandro Isidoro Re, Co-fondatore del Social Innovators Community ha raccontato la propria esperienza nata attraverso un gruppo Facebook, ma soprattutto grazie all’entusiasmo spontaneo delle persone che hanno deciso di aderire al progetto. “Abbiamo creato una rete nazionale che comprende diversi ragazzi da tutta Italia che hanno la voglia di impegnarsi per creare un network di innovatori sociali con interessi concreti per la valorizzazione urbana. E’ nella condivisione del progetto con una community che trovano forza le idee, ma soprattutto è possibile mettere a sistema esperienze diverse per generare progetti concreti”.
Conclusa la Convention nazionale di CGM, intervento di Pino Bruno, presidente del Consorzio materano La Città Essenziale
“La convention nazionale di CGM – Gruppo Cooperativo Gino Mattarelli, che ha riunito a Matera oltre 400 cooperatori sociali da tutte le regioni italiane, ci restituisce una verità sempre più consolidata: la cooperazione rappresenta un modello socioeconomico di grande interesse, capace di guardare i fenomeni dall’interno, di leggere il territorio e i bisogni reali delle comunità, elaborando proposte concrete, attuabili e sostenibili. La scelta di svolgere questa convention nazionale a Matera, inoltre, si è rivelata vincente e apprezzata per far conoscere da vicino una realtà non solo interessante da un punto di vista storico e culturale, ma anche capace di vivere l’esperienza da Capitale Europea della Cultura quale occasione per confermare la propensione endemica verso meccanismi virtuosi di imprenditorialità, di responsabilità condivisa, di coinvolgimento collettivo”.
E’ quanto ha dichiarato Giuseppe Bruno, presidente del Consorzio materano La Città Essenziale, che per l’evento svoltosi dal 29 al 31 ottobre ha accolto con entusiasmo il ruolo di riferimento locale.
“Non a caso la Convention – ha aggiunto Giuseppe Bruno – si è intitolata Sharing Future, condividere il futuro, consapevoli che le imprese sociali rappresentino un elemento costitutivo dell’infrastrutturazione del Paese. E sarebbe miope riferirsi al solo sviluppo del welfare, perché la capacità di cooperare e co-progettare, mettendo a sistema competenze plurali, sono i fattori di successo delle imprese sociali cooperative più autentiche. Sono gli stessi fattori che a nostro avviso possono rispondere in maniera efficace alle istanze socio-economiche più urgenti, in particolare quella dell’occupazione e della valorizzazione dei giovani talenti.Parlare di questi temi in una città che ha saputo costruire la sua vocazione di futuro partendo dalla valorizzazione della sua storia rappresenta una metafora calzante per ribadire la innata abilità delle cooperative di saper leggere, interpretare ed elaborare risposte efficaci tarate sulle esigenze dei territori, laddove la relazione è il fermento naturale del benessere condiviso, che si alimenta dello scambio tra persone e generazioni, istituzioni e mondo accademico, imprese e cittadini.
“L’appartenenza alla rete nazionale CGM, di cui mi onoro di essere presidente da maggio di quest’anno – conclude Giuseppe Bruno – ci dà l’opportunità di rafforzare le prassi consolidate e trovare sempre nuove occasioni di confronto, rinsaldando in noi la consapevolezza del valore dell’impresa sociale cooperativa su scala nazionale e, nel caso specifico, anche locale. In Basilicata dobbiamo continuare a lavorare in sinergia con le Istituzioni, l’Università e con tutto il tessuto produttivo locale, senza mai perdere il nostro ruolo “critico” e, al contempo, “costruttivo”, perché il futuro del nostro territorio sia sempre più votato a sostenere talenti e risorse”.