Gherardo Colombo, ex giudice della Corte di Cassazione, storico componente del pool di Mani Pulite e magistrato protagonista di importanti inchieste della storia repubblicana, è il nuovo Presidente nazionale di UE.COOP – Unione Europea delle Cooperative, la centrale cooperativa nata nel 2013 per segnare una forte discontinuità rispetto al vecchio mondo della cooperazione.
L’elezione è avvenuta ieri all’unanimità da parte dei delegati delle 4.000 cooperative associate che operano in tutte le categorie, con oltre 600 mila soci, dislocate in tutte le Regioni del Paese nel corso dell’Assemblea che si è svolta a Roma.
Vice Presidenti sono stati eletti: Paolo Bedoni (Cattolica Assicurazioni), Angelo Maci (Cantina Due Palme), Enrico Luciani (Compagnia Portuale di Civitavecchia), Claudio Gallerani(Coprob). In Giunta entrano poi: Maria Letizia Gardoni (Albero delle Coccole), Sara Nardini (Risorse), Francesco Ferreri (FCM Consulting), Giuseppe Avolio(FIR – Filiera italiana riso), David Granieri (OP Latium), Primo Barzoni (Palm & Work), Ettore Prandini(La Vanga) eRoberto Moncalvo (Agricoltori Consapevoli).
In rappresentanza della Basilicata hanno preso parte ai lavori: il Presidente Regionale Piergiorgio Quarto (Assoprol Basilicata), Francesco Perillo (Cantina di Venosa), Rocco Pafundi (Allevatori dei Monti Lucani) e Francesco Vitelli (Condifesa Metaponto).
Attraverso l’incarico di Presidente – ha dichiarato Gherardo Colombo – metto a disposizione delle realtà associate a UE.COOP la mia esperienza istituzionale e il mio impegno nell’ottica della difesa della legalità e delle regole. Il mio ruolo sarà anche quello di garantire i valori che contraddistinguono un modello di vera cooperazione in grado di dare un contributo reale alla soluzione dei problemi del Paese: dal lavoro ai migranti, dallo sviluppo economico al welfare. Per questo – ha precisato Colombo – denunceremo e contrasteremo con forza la strumentalizzazione della cooperazione come sistema per risparmiare abusivamente sul costo del lavoro e sulla qualità dei servizi o come modo per trasformare in un business delle migrazioni il contributo essenziale che la cooperazione può dare all’accoglienza e all’integrazione. Dedicheremo particolare attenzione anche alle relazioni tra le associazioni e il servizio revisione. Riteniamo infatti essenziale che il rapporto tra il controllore (Associazione di rappresentanza) e il controllato (Cooperativa) si svolga nel più corretto e funzionale dei modi, per evitare che conflitti o collateralità di interessi tollerino o addirittura favoriscano l’insinuarsi di pratiche illegali” ha continuato Colombo nel chiedere “alle autorità competenti di verificare anche se i Fondi mutualistici alimentati dal versamento del 3% degli utili delle cooperative sono utilizzati solo ed unicamente per le finalità di Legge.“ Quello che UE.COOP vuole – ha concluso Colombo – è una cooperazione rispettosa dei canoni della Costituzione, la nostra prima legge, e perciò diretta a contribuire, anche attraverso la solidarietà, alla piena realizzazione della persona e della sua libertà.