“La fase due in Basilicata, di fatto, è già partita con lo screening a Moliterno che sarà esteso alle altre “zone rosse”, con la piattaforma Covid che diventerà strumento digitale anche per il dopo Covid e l’assistenza sul territorio attraverso il lavoro delle Usca. Ma il sistema sanitario regionale deve cambiare e per questo l’integrazione tra pubblico e privato accreditato sarà maggiore”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute Rocco Leone intervenendo a “Coronavirus, il tempo delle decisioni”, il terzo webinar lucano – un mix tra un tavolo operativo, un’assemblea interattiva e una TV on line – promosso da Sanità Futura attraverso una piattaforma multicanale, facebook, youtube. Con lui hanno partecipato Michele Cataldi, presidente Sanità Futura, la dottoressa Vincenza Colonna, genetista, ricercatrice CNR, il dr. Giuseppe Demarzio, clinicalrisk manager di Sanità Futura, Francesco Somma, presidente designato Confindustria Basilicata, Francesco Cupparo, Assessore regionale alle Attività Produttive.
Anche per questo webinar il taglio è stato di analisi e di proposte operative. L’assessore Leone nel fare il punto del lavoro svolto ha parlato di “Basilicata diventata modello ed esempio per le altre Regioni” non sottovalutando i problemi ancora esistenti per la fase di riapertura. “L’emergenza Covid – ha detto – si sta trasformando in un’opportunità per riorganizzare il sistema della sanità lucana, anzi senza intasare gli ospedali dobbiamo puntare sulla medicina territoriale e sulle nuove tecnologie. Non dimentichiamo i bisogni di cure e prestazioni no-Covid come le liste di attesa e per questo vogliamo costruire una nuova relazione con la specialistica ambulatoriale a cui affidare compiti e funzioni specifiche di prossimità”.
Interesse – nel metodo e nel merito – all’iniziativa di Sanità Futura è stata espressa dal presidente designato di Confindustria Francesco Somma che ha parlato dei due aspetti – emergenza sanitaria ed economica – da gestire insieme. Nel riconoscere la positività delle prime misure decise dalla Giunta Regionale e predisposte dall’Assessore Cupparo a favore delle imprese e dei lavoratori, Somma ha lamentato gravi ritardi nell’attuazione delle misure nazionali, prima fra tutte per garantire la liquidità immediata di cui hanno bisogno gli imprenditori. A Cupparo la proposta di un confronto – “non vecchi rituali inefficaci” – avviando un nuovo metodo che punti a salvare l’apparato produttivo esistente e a definire un piano di sviluppo strategico. Le imprese per riaprire subito – ha detto ancora il rappresentante di Confindustria – hanno bisogno di essere guidate per la predisposizione di tutte le misure di sicurezza secondo il più recente aggiornamento del protocollo nazionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’assessore alle Attività Produttive nel ricordare il pacchetto di provvedimenti approvato nelle ultime settimane ha sostenuto che la pandemia si è trasformata in “”eco-virus”” con conseguenze sull’intera economia regionale. Raccogliendo l’invito di Somma ha poi sostenuto che “abbiamo bisogno di atteggiamenti responsabili, della collaborazione di tutti i soggetti sociali ma non di chi vuole apparire e tanto meno di chi vuole polemizzare. La Giunta – ha continuato – ha messo sul piatto soldi propri e siamo consapevoli delle lungaggini burocratiche per l’applicazione dei decreti Cura Italia e Liquidità del Governo.
E’ stata la dottoressa Vincenza Colonna, genetista, ricercatrice presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche dove dirige il laboratorio di Genetica di Popolazioni dell’Istituto di Genetica e Biofisica, a spiegare la proposta di laboratorio lucano di genetica a cielo aperto. La sua idea parte dalla raccolta dei campioni in Basilicata dei dati sui positivi al Covid-19 per metterli a disposizione della comunità scientifica e dare indicazioni di lavoro alla task force regionale – con tutte le sue strutture – per la gestione dell’attuale fase. Perché proprio in Basilicata? Perché – risponde la dott.ssa Colonna – abbiamo i numeri più bassi di contagi e decessi e perché bisogna difendere l’immagine che la nostra regione si è guadagnata in tanti anni di terra di qualità ambientale, paesaggistica, culturale che può diventare terra di garanzia-sicurezza contro il virus.
Il dr. Giuseppe De Marzio ha illustrato l’organizzazione che Sanità Futura si è data per affrontare tutti i problemi della sicurezza degli operatori e degli utenti delle strutture associate. Una vera e propria unità di crisi è stata costituita con una piattaforma per incontri informativi e formativi ed approcci operativi, fondati su analisi approfondite e tecnologie all’avanguardia.
Ed è proprio sulla tecnologia quale strumento per governare la “convivenza” con il virus che punta il progetto di Sanità Futura – illustrato dal presidente Michele Cataldi – caratterizzato dalla parola d’ordine “Basilicata, grande villaggio in sicurezza” che parte dall’attuale rete di imprese associate. In sintesi, i punti qualificanti: dematerializzazione totale e digitalizzazione; sicurezza e sorveglianza; ecosostenibilità ed ecocompatibilità per imprese responsabili; legame stretto tra tecnologia e ricerca scientifica. Tra le proposte operative il potenziamento e l’implementazione delle più moderne e avanzate soluzioni digitali per una gestione “connessa e integrata” dell’epidemiologia regionale con la gestione clinica dei pazienti lucani. Soluzioni digitali in grado di velocizzare, governare e tracciare i processi di assistenza ai pazienti, riducendo al minimo il rischio di errore umano, mantenendo una “connessione” sicura e strutturale tra il Servizio Sanitario Regionale e i pazienti/cittadini presi in carico in teleassistenza. Una rete di telemedicina e assistenza domiciliare “tecnologicamente avanzata”, che le strutture di Sanità Futura sono in grado di mettere a disposizione per soddisfare i bisogni sia dei pazienti Covid-19 sia di quelli extra Covid-19, in stretta connessione e sotto coordinamento della Task Force regionale. Il punto nodale, e cruciale allo stesso tempo, è se si vogliono sostenere, dando priorità assoluta, gli investimenti in sicurezza e sorveglianza insieme alle imprese sanitarie private. In Regione sono stati già attivate alcune task force, senza aggiungerne un’altra, è pensabile uno strumento – proprio come l’idea di webinar di Sanità Futura – per rendere operativo e concreto il confronto, in modo permanente ed efficace, tra imprese sanitarie e Giunta Regionale improntandolo finalmente a criteri produttivi e meritocratici, come sostenuto dagli assessori Cupparo e Leone? Se la risposta fosse il sì, e si marciasse tempestivamente in questa direzione, allora non solo la ripartenza, ma la rinascita, per la Basilicata sarebbe possibile.