Hanno appreso le principali tecniche agricole, mettendole poi in pratica nei terreni di alcune aziende del potentino, trascorrendo poi tre mesi a scoprire tutti i segreti del ciclo che va dalla semina al raccolto: venerdì prossimo, 31 gennaio, i 18 giovani disabili che hanno partecipato al percorso di studi “Le principali tecniche di agricoltura sostenibile” – realizzato dal servizio disabilità e dalla Scuola di scienze agrarie, forestali, alimentari e ambientali (Safe) dell’Unibas, e dall’Aias – riceveranno i loro attestati di partecipazione durante una cerimonia pubblica, in programma a Potenza, nel campus universitario di Macchia Romana, alle ore 10 (aula A1).
“Siamo orgogliosi di questa iniziativa, perché uno dei nostri doveri è di interagire con la comunità – ha detto il direttore del Safe, Michele Perniola – e questo progetto rientra nei percorsi didattici che da sempre percorriamo, anche perché accanto alle conoscenze teoriche e alla didattica, il contatto con la natura ha un profondo effetto terapeutico: è opportuno trasferire queste conoscenze, e i ragazzi hanno potuto studiare il funzionamento di un agroecosistema, in riferimento alla coltivazione delle piante e all’evoluzione dei sistemi naturali”.
Il corso è stato seguito da 18 giovani disabili di Potenza dai 18 anni in su, con lezioni teoriche e pratiche sui temi delle tecniche agricole. Gli appuntamenti – frutto di un protocollo d’intesa firmato dall’Università della Basilicata e dall’Aias, e coordinato dalla docente Paola D’Antonio – sono stati complessivamente nove, dall’8 novembre 2013: le lezioni si sono svolte tutti i venerdì nel campus di Macchia Romana. Gli argomenti hanno spaziato da “La coltivazione degli ortaggi” a “Le macchine per la coltivazione delle piante”, fino a “Gli allevamenti animali”, “La difesa delle piante da insetti e funghi” e “La produzione del latte, del vino e dell’olio”. Gli studenti, prima dell’inizio dei seminari autunnali, hanno avuto modo di sperimentare a luglio e a ottobre alcune tecniche durante le visite guidate nelle aziende “Ferretti”, Alsia di Pantano di Pignola (Potenza), e nel presidio Slow food “Fagiolo rosso scritto Pantano di Pignola”.
I ragazzi hanno assistito alla piantagione di alcuni semi, per poi provare direttamente la metodologia appresa: successivamente, hanno anche potuto verificare la crescita delle piantine, e quindi “scoprire” i segreti scientifici nel corso dei seminari. L’Unibas, in questo modo, ha proseguito l’obiettivo di apertura al territorio e soprattutto le attività di integrazione, mettendo al servizio della comunità le strutture e le competenze dell’Ateneo, oltre al coinvolgimento dei ragazzi stessi in un ambiente accademico e in un progetto di formazione specifico. In questi appuntamenti, gli studenti si sono dimostrati fortemente interessati al corso e alle esperienze pratiche.
“L’esperienza che è stata condotta con i ragazzi dell’Aias – ha spiegato D’Antonio – ha rappresentato una crescita professionale ed emotiva anche per noi docenti: ci ha dato l’occasione di entrare in un mondo fatto da mille diverse sensazioni e atmosfere, che forse nella quotidianità non riusciamo a cogliere. Gli alunni, inoltre, hanno dimostrato in modo evidente e motivato un interesse profondo per l’ambiente, per la natura e un forte rispetto per gli ecosistemi. Si tratta quindi di un’esperienza che, pur molto distante da quanto quotidianamente facciamo, ha rappresentato come il mondo accademico possa essere un riferimento per la costruzione di un percorso di saperi anche per ambiti che forse non si sarebbero mai avvicinati alla nostra realtà. Si tratta di un grande successo, e siamo molto motivati nel riproporlo anche nel prossimo futuro”.
Gen 29