Sabato 27 novembre 2021 alle ore 16 nella sala consiliare del Comune di Terranova d Pollino si terrà un incontro promosso dal Garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Basilicata in collaborazione con l’Associazione Pollinolandia sul tema “Da piccoli Comuni a Comunità educante”. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i Comuni, le scuole , le famiglie, le associazioni, le parrocchie a sottoscrivere, ciascuno nel proprio territorio, un Patto di comunità per prevenire e combattere la povertà educativa, la dispersione scolastica e il fallimento educativo di bambini e bambine, ragazzi e ragazze.
All’incontro parteciperanno Sindaci, amministratori locali, rappresentanti dell’Anci di Basilicata, Dirigenti scolastici.
“Il nostro principale obiettivo, ha dichiarato Cinzia Labanca, presidente dell’Associazione Pollilandia” è quello di promuovere una comunità educante che permetta a tutti i bambini e ragazzi del territorio di crescere e sviluppare appieno le proprie potenzialità. Diventa quindi necessario fare rete fra istituzioni, associazioni e famiglie.
Con l’incontro di Sabato esprimeremo la nostra volontà di fare sistema e costruire strategie comuni sul territorio valorizzando e promuovendo le esperienze locali, illustrando anche i nostri progetti impostati sullo scambio intergenerazionale che mirano anche al coinvolgimento attivo delle persone anziane e alla nostra partecipazione in programmi nazionali sul contrasto alla povertà educativa minorile”.
“La povertà educativa è strettamente legata alla povertà economica, ha dichiarato il Garante Giuliano. Impedisce ai bambini e i ragazzi di avere accesso alle opportunità che potrebbero garantire una crescita sana: istruzione, percorsi formativi, servizi per l’infanzia, biblioteche, strutture sportive, palestre, luoghi di aggregazione, educazione musicale e artistica, cura della salute”.
“Il Patto educativo di comunità, ha sostenuto il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza,è indicato come strategia per la ripartenza educativa del Paese. E’ un modello di governance che trova solidi riferimenti nei principi costituzionali della sussidiarietà orizzontale e dell’autonomia delle istituzioni scolastiche. La responsabilità di «educare» le nuove generazioni non può essere responsabilità esclusiva della scuola, ma deve essere un impegno di tutta la comunità, in quanto l’educazione dei bambini avviene sia fuori che dentro le aule della scuola. Essere poveri dal punto di vista educativo significa anche essere privati dell’opportunità di apprendere, essere, vivere insieme e fare attraverso lo sport, il contatto con la natura, la cultura, la bellezza, e delle buone relazioni con gli amici e gli adulti di riferimento”.
attraverso un approccio partecipativo, cooperativo e solidale di tutti gli attori in campo che con pari dignità si impegnano a valorizzare e mettere a sistema tutte le esperienze e tutte le risorse del territorio. Il Patto educativo di comunità è uno strumento introdotto dal MIUR (il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca) per dare la possibilità ad enti locali, istituzioni, pubbliche e private, realtà del Terzo Settore e scuole di sottoscrivere specifici accordi, sotto forma di protocolli d’intesa tra le parti, rafforzando così non solo l’alleanza scuola-famiglia, ma anche quella tra la scuola e tutta la comunità educante. La prospettiva dei
La cosiddetta “comunità educante”, mediante un lavoro di rete con tutti gli attori territoriali, gioca un ruolo fondamentale nel prevenire – o al contrario rinforzare – la povertà educativa.