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La solidarietà è purtroppo in ferie in Basilicata come in gran parte del Paese per questo Ferragosto. Sono diventate autentiche eccezioni le iniziative per far sentire meno soli le famiglie in difficoltà, i lavoratori in cassa integrazione e mobilità che rischiano a settembre di non percepire più alcuna indennità, giovani e meno giovani che vivono quotidianamente e in grande dignità la condizione di disabilità, gli anziani. Eppure i giornali oggi ci riferiscono che nei giorni scorsi si sono registrati afflussi eccezionali al pronto soccorso del San Carlo, molti e nella grande maggioranza anziani, con sintomi di disidratazione e malori collegati all’improvviso cambio di temperatura. E’ a loro che va rivolta e garantita maggiore attenzione e non solo con i servizi ospedalieri e sanitari. I nostri anziani hanno bisogno di cura e di affetto. Tra le eccezioni merita certamente un riconoscimento la veglia di preghiera promossa dall’Azione Cattolica di Potenza nella chiesa di San Rocco per i cristiani perseguitati in Iraq. Un segnale cristiano e civile tanto più significativo perché Ferragosto purtroppo da festa religiosa è diventata da troppo tempo occasione di mangiate e di puro divertimento. La Conferenza episcopale italiana – rispondendo a quanto denunciato da Papa Francesco, e che cioè “ci sono più cristiani perseguitati oggi che nei primi secoli” – ha assunto un impegno fortemente significativo promuovendo per il 15 agosto, nella solennità dell’Assunzione, una Giornata di preghiera per i cristiani vittime di persecuzione. Tutte le comunità ecclesiali sono invitate ad “unirsi in preghiera quale segno concreto di partecipazione con quanti sono provati dalla dura repressione”. “Noi non possiamo tacere” – affermano i vescovi italiani – “in particolare di fronte ad una “nostra Europa, distratta e indifferente, cieca e muta davanti alle persecuzioni di cui oggi sono vittime centinaia di migliaia di cristiani”. Per noi l’invito a volgere lo sguardo anche nella festa di mezza estata verso chi soffre non è retorico ed anche un gesto che la politica non è fatta solo di linguaggi più o meno comprensibili e di promesse di solidarietà per nuove e vecchie povertà ed emergenze sociali.