Seguire l’esempio della Regione Lombardia che invierà il gonfalone per partecipare al “Family Day” e illuminerà la sede della Regione (il Pirellone di Milano): è la sollecitazione del segretario regionale della DC-Libertas Basilicata Giuseppe Potenza.
Nel ricordare che l’iniziativa contro il disegno di legge sulle unioni civili e le adozioni è promossa il 30 gennaio prossimo da associazioni, movimenti, soggetti sociali impegnati nella promozione e difesa della famiglia naturale, l’esponente DC aggiunge che si infittisce il numero di adesioni sia di associazioni e movimenti cattolici che di istituzioni regionali e locali, mentre da noi si continua a registrare il silenzio di tutti quegli esponenti del Pd lucano (anche di governo regionale) che pure si richiamano al pensiero cattolico. L’appello del Presidente della Cei card. Bagnasco all’unità dei cattolici – dice Potenza – dovrebbe fugare ogni perplessità (ammesso che possano esistere sul tema famiglia e sui valori più cari ai cattolici) e quindi schierarsi a sostegno del Family Day. Il passo successivo è il lavoro ai capifamiglia che lo hanno perso o non l’hanno mai avuto. La marcia di protesta che Cgil, Cisl, Uil hanno indetto in Basilicata per il giorno di San Giuseppe Lavoratore (19 marzo), a riprova della situazione drammatica che vivono migliaia di famiglie private di un adeguato sostegno economico, è un ulteriore richiamo di responsabilità al Governo Regionale e a quello nazionale. Condivido, in proposito, le valutazioni che provengono dal Movimento cristiano lavoratori (Mcl), commentando i dati diffusi oggi dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps, secondo i quali nei primi 11 mesi del 2015 si è registrato un aumento di 510mila contratti a tempo indeterminato rispetto allo stesso periodo del 2014. L’Inps attesta anche il boom dei voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio: 102,4 milioni (+67,59). Il primo dato è parzialmente positivo ; rispetto alle aspettative create anche dai mass media nei confronti del Jobs act, è importante ma certamente non eccezionale. È difficile costruire un percorso di vita solo sui voucher, ma ben venga qualunque soluzione faccia emergere il lavoro nero, crei lavoro, lo paghi alla luce del sole e dia almeno un po’ di stabilità. Questo – conclude – vale anche per la Giunta regionale che appare troppo appiattita su qualche numero positivo derivante dall’incremento di contratti di lavoro a tempo determinato o comunque precario, sottovalutando la ripresa della fuga di giovani e capofamiglia in cerca di occupazione.
Gen 20