Un istituto comprensivo, un’associazione e un’impresa che, per il secondo e consecutivo anno, sono alleati nel creare buone prassi per l’inclusione scolastica degli alunni con Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), creando i presupposti per l’utilizzo nelle classi di software in grado di aiutare anche a casa gli alunni nello studio.
Accade a Matera: dove l’Istituto comprensivo “Giovanni Pascoli”, che conta una popolazione studentesca di mille e 400 alunni, la locale sezione provinciale dell’Associazione italiana dislessia (Aid) e il Centro logopedico psicopedagogico Imparola hanno realizzato il progetto “Una scuola modello”.
Realizzato per la prima volta in Italia nell’anno scolastico 2013/2014, e denominato “Una scuola modello: dalla didattica per la dislessia alla didattica personalizzata”, il progetto verrà proseguito per questo nuovo anno scolastico ampliando le conoscenze per docenti avendo per tema: “Una scuola modello: prevenzione, potenziamento e didattica compensativa”.
L’obiettivo del progetto è realizzare una scuola modello per la dislessia, dove i docenti siano preparati ad affrontare una didattica per i ragazzi dislessici, sia possibile somministrare i test per riconoscere i ragazzi potenzialmente a rischio e vengano usati gli strumenti compensativi. Ovvero: di integrare la didattica per i Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) con quella quotidianamente utilizzata in una classe: permettendo a tutti gli alunni, rendendo di fatto la scuola inclusiva, di seguire una lezione e di fare i compiti a casa utilizzando gli strumenti compensativi. Nati per agevolare lo studio dei ragazzi con Dislessia, i programmi compensativi tipo “Supermappe” e “ePico” sono utile strumento di studio per tutti gli alunni. Software ideati per tutti i ragazzi, dalla scuola Media all’Università, i compensativi applicano la tecnologia allo studio: agevolano la creazione di mappe concettuali anche con la possibilità di introdurre fotografie, grafici e rimandi ai testi digitali, e tramite la sintesi vocale (una voce che legge i testi selezionati dall’utente) aiutano la memorizzazione della materia da studiare.
“La Dislessia è ancora un tabù in Italia – spiega Brunella Perrone, presidente provinciale dell’Aid Matera – parlarne, come faremo con il convegno di domani (giovedì 16 ottobre, ndr) nell’aula magna della sede di via San Rocco a Matera dell’Università degli studi di Basilicata, significa contribuire a diffondere informazioni e prassi che possono aiutare i ragazzi con dislessia e le loro famiglie a vivere gli anni della scuola senza traumi e con profitto. Il convegno, che prende il nome dal progetto già realizzato per il 2013/2014, “Una scuola modello: dalla didattica per la dislessia alla didattica personalizzata”, racconteremo il lavoro svolto con i docenti e gli 80 alunni delle classi campione dell’Istituto comprensivo Pascoli a Matera. Il lavoro è stato svolto attraverso griglie di osservazione e monitoraggio delle abilità di apprendimento, che hanno permesso di potenziare e monitorare le abilità deboli nei bambini ancora in età di acquisizione della lettoscrittura. La formatrice Aid Mariangela Bruno ha affiancato per tutto un anno scolastico i docenti della Pascoli. Un percorso che replicheremo, aggiungendo con nuovi stimoli e compentenze, con il nuovo progetto: “Una scuola modello: prevenzione, potenziamento e didattica compensativa”.
“Il Centro logopedico psicopedagogico Imparola – interviene Imma Bruno, vicepresidente e responsabile del laboratorio didattico tecnologico per la dislessia e la discalculia di Imparola – ha fornito, tramite la preziosa collaborazione di Anastasis che ci ha offerto con licenza di utilizzo gratuito i software da installare sui computer dei ragazzi, la propria competenza sull’uso e gestione d questi programmi. Nelle prime lezioni, lo scorso anno, abbiamo mostrato loro come impiegarli per studiare, a scuola e a casa, materie come italiano, storia, geografia, matematica e geometria. In tre mesi la loro capacità di utilizzo dei software è stata così alta che, su richiesta delle docenti della scuola, abbiamo deciso di ampliare questo metodo di studio anche alle lingue straniere. Con il nuovo progetto, partiremo dalle competenze acquisite e implementeremo lo studio delle lingue straniere”.
“Il nostro istituto è il più popoloso della Basilicata, su mille e 400 alunni ben 50 hanno una diagnosi di dislessia – afferma il Dirigente dell’Istituo comprensivo Pascoli Michele Ventrelli -. Se in una primo momento sono stati questi dati a spingermi a accogliere il progetto dell’Aid di Matera e di Imparola, a un anno di distanza sono più che felice di constatare che tutti i docenti di questo istituto si sono dimostrati interessati e pronti a recepire gli stimoli che giungevano dall’Aid Matera e da Imparola. Segno di una grande attenzione non solo alle oggettive difficoltà dei ragazzi con dislessia, ma anche ad apprendere l’uso delle nuove tecnologie e a applicarle al proprio modo di insegnare. Con queste basi e con questi docenti, l’Istituto Giovanni Pascoli, per questo secondo anno, ha deciso di impegnare i fondi della scuola per proseguire il progetto. Un impegno economico che, sebbene difficile da sostenere, è stato approvato e sostenuto”.