Nella sede della Provincia si sono confrontati sul tema il commissario regionale per le iniziative antiracket e antiusura Luigi Gay, il procuratore distrettuale antimafia di Potenza Francesco Curcio, il Presidente della Fondazione Don Marcello Cozzi e il Prefetto di Potenza Annunziato Vardè.
Ha preso il via da Potenza la Carovana antiracket e antiusura 2021, organizzata nell’ambito del progetto Economie di Libertà finanziato nell’ambito del Programma Operativo Legalità- FESR/FSE 2014-2020. L’iniziativa attraverserà la Basilicata e la Calabria, in un viaggio lungo quasi 4 mesi, con l’obiettivo di incontrare i territori, per favorire il dialogo, il confronto, per recepire da vicino e direttamente le istanze di chi inciampa o rischia di inciampare nelle rete del racket e dell’usura e per dire ”ci siamo, ecco come possiamo aiutarti”. L’avvio di questo viaggio per promuovere la legalità è stata anche l’occasione per sottoscrivere un protocollo d’intesa tra la Fondazione Nazionale Antiusura Interesse Uomo e la Prefettura di Potenza.
”In Italia sono a rischio di usura 300mila imprese. Secondo i dati di Confcommercio nel 2020 si è verificato un crollo del fatturato del 51%; una presenza del 36% di imprese in crisi di liquidità che non hanno accesso al credito bancario. Una impresa su 4 è a rischio usura qui al sud”. Sono i dati avidenziati, nel suo intervento, da don Marcello Cozzi, Presidente della Fondazione Nazionale Antiusura Interesse Uomo onlus.
”In questi numeri- ha detto- è descritta l’importanza di iniziative di questo genere e di progetti come Economie di Libertà. E se un anno fa abbiamo detto che il rischio di cadere nei fenomeni di racket e di usura, nel pieno dell’emergenza sanitaria, sarebbe arrivato, oggi diciamo che questo rischio è ormai alle porte.
L’usura ai tempi del covid o del post covid non farà altro che accelerare la modernizzazione delle mafie. Per questo dobbiamo farci trovare ancora di più pronti e uniti”.
”La carovana – ha detto il commissario regionale per le iniziative antiracket e antiusura Luigi Gay- costituisce un evento molto importante perché va a incidere e a intervenire su una disaffezione dei cittadini nei confronti della denuncia, perché spesso c’è il timore che non si arrivi a risultati. E’ fondamentale questa iniziativa perché dimostra la presenza sul territorio di organizzazioni preparate, che fanno parte del comitato da me presieduto e che possono presentare un’alternativa concreta e una via d’uscita a quelle persone che decidono di rivolgersi a chi appartiene al malaffare”.
”Le forze sane della nostra comunità e le istituzioni devono valorizzare i contributi che arrivano dalla società civile e da organizzazioni come la Fondazione Interesse Uomo, che sta veramente svolgendo un’opera meritoria e oggi questo appuntamento con la ripartenza della carovana, sospesa l’anno scorso a causa del covid, deve essere sostenuta da tutti” ha detto il Prefetto di Potenza Annunziato Vardè prima di procedere alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la Fondazione Interesse Uomo, capofila del progetto Economie di Libertà.
”Il protocollo- ha continuato il Prefetto- prevede forme di sostegno che si concretizzano prima di tutto con uno snellimento delle pratiche di accesso al fondo antiusura e prevede una ancora più fitta collaborazione tra istituzioni e forze dell’ordine anche per promuovere iniziative di sensibilizzazione per il contrasto a tali fenomeni”.
Una partita da affrontare, dunque, mettendo in campo tutte le sinergie possibili e non dimenticando mai che i primi interlocutori sono i cittadini, le imprese e, in generale, chi inciampa nei fenomeni di racket e di usura. ”Esistono essenzialmente due tipologie di vittime- ha spiegato il procuratore distrettuale antimafia di Potenza Francesco Curcio- quelle che potremmo definire tradizionali, vale a dire l’imprenditore in difficoltà che non ha più possibilità di ricorrere al credito bancario e si rivolge agli usurai. Questi prima diventeranno i ”soci occulti”, poi i padroni. Ma c’è un’altra figura di usurato che, per certi aspetti, è ancora più inquietante perché più diffusa: parliamo del fenomeno di usura legato alla ludopatia. Moltissime persone, specialmente con la diffusione delle scommesse sportive in particolare in rete, perdono tutto per continuare a giocare e vanno in mano agli usurai. La sensibilizzazione è importantissima e per quanto mi è possibile sarò sempre accanto a chi organizza queste iniziative”.