Pietro Simonetti (Cseres): Effetto Papà Francesco: la Giunta Regionale dopo la messa e le elezioni sblocca il progetto di completamento del Centro della Pace di Scanzano”. Di seguito la nota integrale.
Oggi per la decima volta in due anni e quattro mesi è stata portata in Giunta Regionale la delibera per utilizzare il finanziamento del PON Legalità di 2 milioni per il completamento, ora al 75%, del “Centro della Pace” di Scanzano destinato a struttura per la ospitalità la formazione,dei lavoratori migranti. E’stata approvata. Il verbale della seduta registra l’adozione.
E’sicuramente l’effetto della visita di Papa Francesco a Matera ma anche il crollo elettorale di chi si opponeva.Il sito,in costruzione da oltre dieci anni,secondo il progetto convalidato dalla UE e predisposto dal Comune di Scanzano e dalla Regione Basilicata nel 2018, disporrà di 150 posti con servizi culturali,di ricerca, uno sportello del CPI,interventi socio sanitari aperti anche al territorio.
Un Centro di ultima generazione che assieme alle gemelle di Boreano/Venosa, Gaudiano/Lavello e all’ex Tabacchificio di Palazzo da ristrutturare pienamente,superando le resistenze del Comune che da tempo blocca la realizzazioni di servizi all’interno del nuovo plesso, determinerà una dotazione complessiva di 75o posti di inclusione, la prima pubblica nel Sud.
Taluni che in passato hanno sostenuto il Ghetto di Boreano, assunti caporali, scoprono che non bastano i 300 posti di Palazzo San Gervasio.
Sono gli stessi che non hanno detto sulla sugli ostacoli frapposti dalla Amministrazione Comunale di Palazzo e sulle lentezze che caratterizzano l’appalto e la realizzazione del nuovi centri di Boreano e di Gaudiano finanziate da tempo e ancora oggetto di rinvii per l’affidamento all’Ater per la realizzazione.
Con la piena attuazione dei progetti finanziati dalla UE e proposti dal 2018 si eviteranno le emergenze, in particolare l’uso ruderi nel Bradano e nel Metapontino.
Si può fare ancora di più recuperando i 12 milioni di euro del Pnrr per gli alloggi negati alla Basilicata da un gestione anomala ed errata delle misure previste dal Ministero del Lavoro per responsabilità dell’Anci Nazionale e locali.
Il Papa ha parlato chiaro a Matera per l’accoglienza, l’integrazione e la lotta per la Legalità.
I presenti alla messa dovrebbero aver capito che la centralità del Pane e del Lavoro non dipende dal colore della pelle.
Adesso occorre che la magistratura, compresa quella contabile verifichi i danni erariali ricadenti dai ritardi e le spese improprie di spreco dei progetti UE.