Il “silenzio” delle Aziende Sanitarie e della Regione Basilicata alle diverse richieste di confronto reclama la necessità di intraprendere delle azioni a fianco dei lavoratori; è quanto annunciano i segretari provinciale Giuseppe Costanzo, regionale Luciana Bellitti e il dr. Antonio Romaniello della Fials medici che,rendono noto che da mercoledì 14 marzo inizieranno una serie di incontri con i lavoratori precari delle Aziende sanitarie regionali, ai quali è stato già chiesto di attivare tutte le procedure rese possibili dalle norme nazionali per la stabilizzazione dei tanti precari della sanità.
Rifacendosi alle norme del Decreto legislativo n. 75/2017 (c.d. Decreto Madia) di riforma del Pubblico Impiego, che prevedono, all’art. 20 il Superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni con la possibilità di assumere, a tempo indeterminato nel triennio 2018-2020 personale dell’area del Comparto e della Dirigenza Medica e non, in armonia con quanto disposto dall’art. 1 comma 813 della Legge di bilancio 2018, che ha modificato il comma 11 dell’art. 20 del d.lgs n. 75/2017 ampliando il novero dei soggetti beneficiari delle procedure di cui agli artt. 1 e 2 del decreto Madia, i due segretari, dopo aver invitato i direttori generali delle aziende sanitarie ad attivarsi per promuovere il superamento del precariato, valorizzando il personale che da tempo, presso le varie amministrazioni, presta la propria professionalità, ha promosso una serie di incontri con i lavoratori che serviranno per spiegare agli stessi le possibilità apertesi grazie alla normativa, iniziando un percorso condiviso che miri finalmente alla loro stabilizzazione.
«Questa norma – spiegano Costanzo, Bellitti e Romaniello – consentirà, per il triennio 2018-2020 di stabilizzare, in presenza di determinati requisiti, i tanti dirigenti, Medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici e amministrativi che da anni attendono questa misura e che vedrebbero un riconoscimento importante del loro lavoro, anche grazie al quale le Aziende hanno mantenuto standard qualitativi e importanti risultati».
«Il superamento del precariato di tanti professionisti – concludono – non solo garantirà un futuro a tanti professionisti che per anni si sono spesi nella sanità pubblica, ma anche una costante erogazione dei servizi sanitari e il rispetto dei livelli essenziali di assistenza, con l’obiettivo non solo di mantenerli, ma di implementarli».