Si è conclusa con una escursione organizzata dalla FIDAS Basilicata sulle dolomiti lucane per i tanti donatori di sangue della Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Molise e Abruzzo arrivati il sabato mattina, la festa dei donatori sangue del mezzogiorno della Federazione Italiana Associazioni Donatori Sangue.
Una due giorni magistralmente organizzata dalla sezione burgentina della FIDAS Basilicata, guidata da Raffaele Marasco che, insieme agli amici della Protezione Civile Gruppo Lucano, delle ANPAS della Val D’agri, della Croce Rossa di Brienza e della Polizia Municipale della città, ha assicurato un’accoglienza straordinaria agli oltre mille ospiti della festa-evento.
Ospiti tra gli altri Rita Graziano ( dirigente del Ministero delle Politiche Sociali), Vilma Mazzocco
(assessore all’Ambiente della Regione Basilicata), Don Marcello Corvisiero (Cappellano dell’Azienda Ospedaliera San Carlo), Raffaele Lopardo (assessore alla cultura della città Burgentina), Ettore Bove ( docente di Economia dello Sviluppo all’Unibas), Reinaldo Figueredo, presidente onorario del Gruppo Lucano di Protezione Civile.
Sabato pomeriggio al Santuario del SS. Crocifisso, tempio dei donatori e dei volontari un incontro su etica, morale e cultura del dono, moderato da Rosita Orlandi, presidente della FPDS- FIDAS di Bari. << Inorgoglisce noi tutti la bellissima dedicazione alla FIDAS scolpita da Carmine Pepe nel 2010 per questo luogo di preghiera e meditazione di particolare suggestione – ha detto la prof. Orlandi. Oggi festeggiamo qui con i rappresentanti di tante federate FIDAS del Sud la fine di un progetto comune, Legami di Sangue ed EMOazioni, che realmente ci ha insegnato a fare rete, a creare tra noi un ponte, un maglia di relazioni per fare meglio ciò per cui siamo nati. La disseminazione della cultura del dono e della solidarietà>>.
Don Marcello Corvisiero, cappellano dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza e donatore sangue ricorda che <<il donatore dice, con il suo gesto volontario, periodico e gratuito, che l’ultima parola non ce l’ha la morte ma la vita. La vita – prosegue – è un bene ed un diritto sia personlale che sociale. Il sangue che doniamo ad un ricevente a noi sconosciuto è ben di più di un farmaco salvavita. E’ un gesto di affetto dal significato profondo. Non siamo fatti per stare da soli, abbiamo tutti bisogno dell’altro>>.
A sottolineare l’importanza del volontariato organizzato del dono per la crescita socio-culturale di una comunità è Raffaele Lopardo, assessore alla cultura della città di Brienza e donatore FIDAS. Il dono – ha detto – è un gesto di altruismo e di disponibilità, l’associazione è luogo di crescita e confronto tra persone accomunate dalla generosità e dal senso civico. Una comunità in cui operano diverse associazioni di volontariato è una comunità ricca>>.
Rita Graziano della direzione generale Terzo Settore e formazioni sociali del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali – ha posto poi l’accento sul volontario come <<agente di coesione sociale nell’ordinarietà e nella straordinarietà. I volontari – ha detto la dr.ssa Graziano, in un Paese individualista come l’Italia, imparano a stare insieme, a lavorare per obiettivi comuni, a costruire relazioni, a creare fiducia con e per la comunità di appartenenza>>.
E proprio il docente di economia, Ettore Bove, interviene sulla moltiplicazione dei pani e dei pesci che i volontari riescono a compiere. << Oggi grazie alla FIDAS Basilicata – mille persone sono arrivate nelle città burgentina. Tanti hanno pernottato in strutture alberghiere, consumato pasti, noleggiato autobus, generando economia reale anche per questa comunità. Quanto sarebbe costato all’APT o alla Regione fare arrivare a Brienza 1000 persone? E poi – ha proseguito – è ormai acclarato che il PIL non certo è in grado di misurare la felicità, che è data da sorrisi, fiducia, supporto>>.
Prosegue il ragionamento Vilma Mazzocco <<venticinque anni spesi nella cooperazione sociale mi hanno insegnato che nei tempi tristi, come questi, c’è bisogno di passioni forti, come quelle di cui si nutre il volontariato organizzato. La gratuità, il dono, l’impegno, il tempo e le energie impiegate non sono cose senza costo bensì cose di un valore inestimabile e, pertanto, non pagabile. Il volontario – prosegue – parte dalla scarsità per produrre ricchezza, grazie ad un moto dell’anima prima, al moto del cuore poi e, infine, al moto della testa. E’ questa straordinaria energia, è l’attenzione che il volontariato ed il terzo settore dedicano al bene comune che non consentirà di smantellare il welfare territoriale >>. Con l’intervento di Reinaldo Figueredo, già Ambasciatore dell’ONU per i Paesi in via di sviluppo, cittadini lucano e presidente onorario del Gruppo Lucano di Protezione Civile si è chiusa una tavola rotonda carica di speranza per l’oggi ed il futuro prossimo, perché in ascolto c’erano tanti volontari. << Il paradigma del dono è facile, ma forse proprio per questo estremamente complesso. E’ un compromesso di vita per la vita che va fatto in associazioni prima, in reti tra associazioni poi come quella costruita dalle FIDAS del Mezzogiorno, come quelle tra FIDAS Basilicata e Gruppo Lucano di Protezione Civile. Dalla capacità di donare dipende lo sviluppo umano duraturo, quello che porta ben-essere. La crisi economica è legata ad una crisi civile e poi politica molte forte, ma in Basilicata ce la possiamo fare, potremmo essere il motore del SUD>>.
Al termine dell’incontro i volontari del sangue insieme a tanti donatori di associazioni amiche di midollo, organi, tessuti, cellule staminali hanno preso posto nel piazzale antistante per la Santa Messa del donatore celebrata da Don Beniamino Cirone e punteggiata dalla corale polifonica Polimnia di Grassano.
Poi alcune premiazioni speciali. Chiamati sul sagrato del Santuario i vincitori della seconda edizione del Concorso Nazionale di Poesia, indetto dalla FIDAS Basilicata e dal Comando Regionale dei Carabinieri di Basilicata, in memoria del S.Ten. dei Carabinieri F. Merlino caduto in un attentato a Nassyria (Iraq) il 12 novembre 2003. Silvia SELVAGGI della Scuola media F. Torraca di Matera per la Sezione poesia giovani con “Il Coraggio: la luce che non si spegne”; Antonio Bicchierri da San Giorgio Jonico (TA) per la
Sezione poesia (appartenenti all’arma dei Carabinieri) per l’elaborato dal titolo “Nassirya”. La giuria del premio ha voluto tributare un ulteriore riconoscimento con menzione e targa ricordo ad altri due elaborati “A te papà carabiniere” di Demetrio Delfino di Marsicovetere e “12 novembre del 2003” di Angela Magnante della Scuola Media “A. Ilvento“ di Grassano.
Poi la straordinaria esibizione del gruppo folk dei BUFU’ di Casacalenda, tutti donatori della FIDAS Molise. I “tamburi a frizione”, strumenti musicali costituiti da un contenitore col fondo chiuso e il lato superiore rivestito da una membrana in pelle al centro della quale è inserito un bastone che frizionato dal suonatore con mani inumidite produce un rumore cupo, il bufù, hanno incuriosito ed entusiasmato i donatori.
La festa FIDAS si è poi spostata nel cuore della Città Burgentina, con la sfilata nel centro storico, per testimoniare orgoglio di appartenenza dei donatori di ciascuna delle 26 sezioni strutturate della FIDAS Basilicata, per poi confluire all’esterno della scuola per la cena del donatore e lo spettacolo del gruppo folk serenata burgentina. Tutti in piedi ed a ballare fino a tarda notte.
La fotogallery della Fidas Mezzogiorno in festa a Brienza