Otto regioni a confronto in Basilicata al II Forum interregionale di Biodanza.
“Biodanza e Salutogenersi. Creare salute per una società più felice”. Uno spazio gratuito e aperto a tutti per conoscere e vivere questa particolare metodologia.
130 partecipanti, più di 20 relatori – che hanno toccato diverse tematiche legate al sistema biodanza – otto regioni rappresentate. Si conclude con un bilancio più che positivo il II Forum interregionale “Biodanza e salutogenesi. Creare salute per una società più felice”, svolto nei giorni scorsi al Museo archeologico provinciale di Potenza e organizzato dalle associazioni “Forma Mentis” di Potenza, “La vita che danza” di Foggia e dal “Centro Nea Polis” di Potenza con il patrocinio dalla Provincia di Potenza, l’assessorato ai Servizi sociali del Comune di Potenza, la Regione Basilicata, il Centro servizio al volontariato della Basilicata e l’Azienda di promozione turistica di Basilicata.
Durante la giornata c’è stato modo di ascoltare diverse testimonianze anche da parte di coloro i quali hanno investito in questo sistema; a Vicenza, per esempio, il Comune sta portando avanti una serie di progetti sociali rivolti alla cittadinanza in varie circoscrizioni e in tutto il territorio comunale mentre la ULSS6 ha inserito la Biodanza in ambito clinico all’interno di protocolli d’intervento su disagi mentali e psichiatrici. «L’auspicio – dichiara Roberta Rosa, coordinatrice del Forum – è quello di adottare anche a livello locale provvedimenti di questo tipo. Solo mettendo al centro la persona si può sperare di cambiare qualcosa creando salute e cercare di essere più felici».
Attraverso relazioni, video e reportage, tanti curiosi – famiglie con bambini, giovani e meno giovani – hanno potuto conoscere il mondo della biodanza. Un sistema nato dall’esperienza personale di Rolando Toto Araneda, psicologo e antropologo cileno. Si tratta di una pedagogia che, attraverso la musica, il movimento e le emozioni, invita ad abitare la corporeità e fonda le sue basi sul principio biocentrico, secondo cui la vita è al centro di tutto. L’obiettivo è promuovere un processo progressivo di cambiamento che coinvolge la corporeità in tutti i suoi livelli: fisiologici, emozionali ed esistenziali.
Una metodologia che non si applica soltanto ai diversi ambiti del sociale e clinici, ma è valida per tutti coloro che vogliono dedicare uno spazio e un tempo per sé e ricaricarsi di energia vitale. Un percorso, quindi per sviluppare il proprio potenziale e ri-creare una società dove la persona e la vita siano al centro.
Le vivencie hanno proprio questo obiettivo. I partecipanti al Forum hanno potuto vivere questa esperienza: sessioni pratiche di musica e danza capaci di rendere nel tempo ogni persona consapevole di se stessa. Il corpo in movimento, infatti, che si relaziona creativamente con l’altro, ha un’importanza fondamentale per lo sviluppo della mente e dell’emotività.