Padre Basilio, presidente della Fondazione Lucana Antiusura Mons. Vincenzo Cavalla, ha partecipato il 20 febbraio scorso a Palermo a un convegno sul gioco d’azzardo. Di seguito la sua relazione sui giocatori d’azzardo in Basilicata.
1. I dati significativi di Potenza e Matera
Dai dati dell’inchiesta che il Gruppo editoriale GEDI ha pubblicato all’inizio di questo mese di febbraio su “quanto giocano gli italiani”, risulta che nel 2017 a Potenza 67.211 abitanti dal reddito pro-capite pari a euro 20.128,36 hanno giocato euro 1.330 pro-capite ai giochi gestiti dallo Stato e alle slot, collocandosi al posto n. 1090 su 7.954 Comuni nella classifica delle giocate. Sono 89,41 milioni gli euro consumati, mentre 68,29 milioni gli euro vinti.
Dalla medesima inchiesta risulta che a Matera 60.403 abitanti dal reddito pro-capite pari a euro 18.604,78 hanno giocato euro 1.493 pro-capite, collocandosi al posto n. 847 su 7.954 Comuni nella classifica delle giocate. Sono 90,20 milioni gli euro consumati, mentre 71,36 milioni gli euro vinti.
Secondo i dati fornitimi dall’Adiconsum materana, sempre nel 2017, la popolazione lucana che conta 567.118 anime dal reddito pro-capite pari a euro 10.500, avrebbe bruciato nell’azzardo complessivamente euro 511.083.654,65.
Si prendano tutti questi numeri con beneficio di inventario. Ci rimettiamo ai dati che dal suo osservatorio puntuale ci riferirà il professor Fiasco e alla sua interpretazione. Comunque lo Stato, con noi tutti, ne tragga conclusioni performative, visto che nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium (cfr. 233), Papa Francesco afferma la superiorità della realtà sull’idea: perché “la realtà semplicemente è, [ mentre ] l’idea si elabora” (ibid., 231).
2. La legislazione antiazzardo della Regione Basilicata
A seguito del Decreto Balduzzi DDL del 13 settembre 2012, n.158 (art.5) che ha riconosciuto la necessità di inserire la cosiddetta ludopatia fra le dipendenze curate dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), la Regione Basilicata si è dotata della Legge n. 30 del 27 ottobre 2014, “Misure per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (G.A.P.) (cfr. Bollettino Ufficiale n . 41 del 28 ottobre 2014), sia per la prevenzione, la riduzione del rischio e il contrasto di tale dipendenza, sia per la cura e la riabilitazione delle persone affette dalla patologia, avvalendosi degli Enti locali, delle Istituzioni scolastiche, degli Enti o Aziende del Servizio Sanitario Regionale, e di tutte le entità in campo.
Nel 2017 la Regione Basilicata ha proposto un apprezzato Piano Regionale Gioco d’Azzardo Patologico coerente con la programmazione generale di cui al Piano Nazionale GAP 2013-2015, avvalendosi dell’Osservatorio Regionale sulla dipendenza da gioco d’azzardo previsto dall’art. 3 della suddetta Legge, istituito con la Determinazione Dirigenziale n. 448 del 21 ottobre 2016.
Preso atto dell’approvazione di tale piano da parte del Ministero della Salute e della conseguente assegnazione di una quota pari a euro 474.602,00, la Regione Basilicata, il 16 marzo 2018 ha deliberato di assegnare a sua volta la somma ai programmi delle Aziende Sanitarie di Potenza e di Matera ripartita sulla base della popolazione.
3. L’azione dei Ser.D. lucani
Il Sistema Informativo Regionale sulle Dipendenze è in grado di fornire un quadro delle caratteristiche socio-demografiche degli utenti assistiti fra il 2012 e il 2017 dei 6 Ser.D. lucani elaborato dalle Aziende Sanitarie di Potenza e di Matera.
Ecco il grafico sull’andamento annuo degli utenti G.A.P.
Dal grafico si evince che gli assistiti sono passati dai 22 del 2012 ai 127 del 2017. Il lucano giocatore d’azzardo patologico è in prevalenza un uomo (120 gli uomini, 7 le donne). È un utente dai 40 anni in su. Per quel che riguarda lo stato civile, 46 sono persone non sposate, 35 sposate, 4 conviventi, 8 divorziate o separate, 4 vedove. L’utente lucano ha un livello d’istruzione medio basso. Sono 119 gli italiani, 5 i provenienti dall’Unione Europea, 2 gli extracomunitari. C’è qualche incongruenza fra questi numeri, ma relata refero.
Nel corso del 2017, ai 127 utenti assistiti dai Ser.D. lucani sono state assicurate 1.761 prestazioni. Tra le più rilevanti: 479 colloqui di natura psicologica e sociale, 106 colloqui di psicoterapia individuali e familiari, 95 interventi telefonici, 49 visite mediche, 32 esami clinici, 2 somministrazioni di farmaci, 16 attività di reinserimento sociale, 340 predisposizioni e revisioni di terapia.
Nelle attività di prevenzione universale si distingue quella di notevole consistenza del Ser.D. di Matera, superiore a quella del capoluogo regionale, mentre quelle degli altri appaiono scarse o quasi inesistenti.
La Fondazione Lucana Antiusura riscontra qua e là iniziative antiazzardo di alcune associazioni e di privati, tuttavia non può non rilevare che estemporaneità, dispersione e assenza di risorse ne limitano drasticamente la concretezza e l’efficacia.
Col lucano Orazio dobbiamo costatare: Parturient montes nascetur ridiculus mus, partoriranno i monti nascerà un ridicolo topo (cfr. Ars poetica, v. 139)? Sarebbe disperante. Papa Francesco ancora nell’Evangelii gaudium ci insegna che il tempo è superiore allo spazio (cfr. 222-225). È quel che professano le Fondazioni Antiusura: non si lasciano travolgere dall’ossessione dei risultati immediati, sanno che il processo di liberazione dall’azzardopatia sarà lungo e difficoltoso, ma non si tirano indietro. E la politica?