Siamo ancora un po’ lontani dall’obiettivo di Zerospreco ma sicuramente stiamo su un’ottima strada e con impegno costante, maggiore sensibilizzazione e consapevolezza, la città di Matera attraverso il volontariato ci offre grandi speranze.
A dirlo è Pina Giordano responsabile del progetto Cibus in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare, che si celebra il 5 febbraio, nata proprio con l’intento di sensibilizzare i cittadini, le istituzioni e gli operatori sull’importanza di prevenire gli sprechi e riutilizzare le eccedenze.
L’iniziativa di lotta allo spreco del cibo e recupero delle eccedenze alimentari è nata nel 2015 con il progetto CiBus, grazie all’intuizione, seguita da un’analisi dei bisogni, di un gruppo di Associazioni di Volontariato, capofila Cittadini Solidali che coinvolgono oggi la Caritas, l’Associazione don Giovanni Mele Onlus, Volontariato Materano, Joven, Gruppi di Volontariato Vincenziano e coordinati dal Centro Servizi Volontariato di Matera.
La rete di CiBus (nome che racchiude le due principali mission, cioè quella della raccolta del cibo e quella del mezzo utilizzato per farlo, un pulmino furgonato e allestito igienicamente per la raccolta sicura) è oggi diventata un fulcro fondamentale per le mense caritatevoli e le parrocchie che quotidianamente ricevono il cibo e lo convertono in pasti giornalieri.
Una rete che, dopo i primi mesi di sensibilizzazione e promozione, è diventata operativa nel tessuto commerciale e sociale della città aumentando di anno in anno il quantitativo di cibo raccolto. Al suo attivo ha circa 14 volontari che in 6 anni hanno “salvato” circa 1.200 quintali di cibo dalla spazzatura per un valore di circa 360.000 Euro.
Donne e uomini che con costanza ogni mattina raccolgono, dalle attività commerciali che hanno aderito al progetto, i prodotti alimentari non venduti del giorno prima ma ancora buoni per essere consumati. Focacce, pane, frutta, verdura, da rifiuto diventano gustosi pasti cucinati con passione dai volontari delle mense. Neanche il Covid-19 ha fermato la macchina di CiBus, anche se ne ha modificato le modalità di raccolta, passando dal recupero del cibo fresco a quello a lunga scadenza.
Modalità operative che si sono trasformate nel corso degli anni in best practices e in un modello virtuoso, oggi esportato anche in altre realtà fuori regione, tanto che per il 2021 il progetto ha ottenuto il prezioso riconoscimento sia della Regione Basilicata e sia del Ministero dell’Agricoltura.
Due importanti finanziamenti che implementeranno le azioni quotidiane di CiBus come ad esempio l’apertura a regime di una Dispensa Solidale presso la Casa del Fanciullo di Matera, già inaugurata e poi sospesa per causa pandemia o ancora le convenzioni con le mense scolastiche anch’esse sospese per lo stesso motivo.
Ulteriori tasselli che contribuiranno a ridurre, sempre più, lo spreco alimentare ma soprattutto aumenteranno la consapevolezza nei cittadini che la, così detta, economia circolare non solo è possibile ma è già una piccola realtà.