Usciamo dal silenzio. La necessità di ampliamento e potenziamento degli strumenti di contrasto alla violenza di genere in Basilicata: la proposta dell’Associazione “La Forza delle Donne”. Di seguito la nota integrale.
Il fenomeno diffuso della violenza sulle donne che, troppo spesso, culmina nel femminicidio è una piaga sociale contro la quale associazioni, enti locali ed istituzioni hanno il dovere di spendersi, da un lato, in termini di manifestazioni volte a scardinare i pregiudizi e gli stereotipi, quali terreno fertile per la violenza di genere e, dall’altro, di adottare azioni e politiche attive al fine di supportare le donne in difficoltà e favorire la cultura di convivenza tra i sessi.
L’Associazione “La Forza delle Donne”, con sede in Bari e rappresentata in Basilicata da un team di nove professioniste, opera in maniera determinante su questo versante, proponendo iniziative di sensibilizzazione e formazione in tutte le sue forme, attraverso progetti ad hoc, nelle scuole ed in sinergia con altre associazioni presenti sul territorio per alimentare una responsabilità collettiva e supportare quel mutamento culturale necessario.
Anche quest’anno, in occasione del 25 Novembre, la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, sono numerosi gli eventi di sensibilizzazione previsti dai Comuni della Regione Basilicata per riportare l’attenzione sulla tematica, educare e formare la cittadinanza al contrasto ad ogni forma di violenza.
Riteniamo, però, che sia necessario, cominciare ad aggredire le profonde diseguaglianze di genere con il potenziamento di strumenti importanti e la cui presenza è, ormai, necessaria, su tutto il territorio. Uno fra tutti è quello dello sportello di ascolto, per sostenere le vittime di violenza attraverso attività di consulenza psicologica, sociale e legale. Un punto di riferimento, un porto sicuro in cui le donne che vivono situazioni di disagio o che subiscono maltrattamenti hanno la possibilità di denunciare e ricevere sostegno,durante un percorso di autocoscienza e di riscatto.
Il nostro auspicio è, pertanto, che i comuni della nostra Regione si facciano maggiormente promotori di attività concrete volte alla creazione di spazi di condivisione per permettere l’elaborazione di tematiche delicate ed inerenti la sfera privata dell’individuo. Potenziare strutture che quotidianamente affiancano le donne nel loro percorso di rinascita, stilare protocolli di intesa, elaborare percorsi di formazione degli organi preposti all’accoglienza e all’aiuto. Si tratta di strumenti di empowerment femminile, interventi necessari per affrontare in modo strutturale il fenomeno della violenza di genere.
E’una questione che investe tutta la società, una questione trasversale, una questione di civiltà. Non è la rivendicazione di una parte ma un percorso che riguarda tutti e al quale tutti dobbiamo contribuire per scardinare i principi di un sistema che, in troppi ambiti, è ancora pensato da uomini per uomini, consapevoli che tutte le energie e le risorse messe in campo per contrastare il fenomeno non costituiscono un costo sulla società ma il miglior investimento sul futuro per produrre benessere collettivo.
Ogni donna che viene uccisa, violata, picchiata, disintegrata nella sua dignità, rappresenta una sconfitta per ognuno di noi. Oggi, domani e per sempre gridiamo il nostro no alla violenza, affinchè nessun bambino cresca senza mamma, nessun genitore pianga sulla tomba della propria figlia.
Nov 23