Il presidente dell’associazione Mutamenti a Mezzogiorno in una nota esprime alcune riflessioni in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e chiede che vengano attivati una serie di servizi di supporto alle donne che denunciano atti di violenza, tra questi la Casa Rifugio e il Centro Antiviolenza. Di seguito la nota integrale.
La nostra città è in ritardo.
In questi anni siamo stati capaci di produrre provvedimenti che non hanno prodotto nulla sul nostro territorio. Nel panorama nazionale in materia di servizi socio sanitari, la nostra provincia occupa le ultime posizioni.
Come abbiamo avuto modo di evidenziare durante la campagna elettorale, nella nostra citta vi è l’urgenza di attivare una serie di servizi di supporto alle donne che denunciano atti di violenza, tra questi la Casa Rifugio e il Centro Antiviolenza.
I servizi da attivare sono molteplici, i più frequenti sono quelli di ascolto e accoglienza, di orientamento, di accompagnamento ad altri servizi della rete territoriale, di supporto legale, di supporto e consulenza psicologica , di orientamento lavorativo , sostegno all’autonomia.
Abbiamo indicato l’ex casa famiglia di via San Biagio, di proprietà dell’azienda sanitaria, quale possibile contenitore da destinare a luogo per lo sviluppo nella nostra città di un ambiente sociale e culturale più aperto ed inclusivo, per prevenire e contrastare la formazione di stereotipi e pregiudizi contro ogni forma di violenza di genere, per una nuova cultura dei diritti civili, diritto alla salute, diritto all’ accoglienza.
I fondi di sostegno non mancano a cominciare da quelli messi a disposizione dalla Conferenza Stato-Regione ( circa 28 milioni) con delibera del 18 settembre del 2020.
Parlare di violenza contro donne vuol dire fare i conti con l’accesso negato all’ IVG farmacologico (RU486)da sempre ostacolato dall’obiezione di coscienza. Sollecitare l’Azienda sanitaria locale di Matera a rafforzare la rete consultoriale (smantellata e ridotta ad ambulatorio medico specialistico). Rendere operativi i nuovi protocolli in materia di IVG farmacologico adottati dal Ministero della salute l’estatescorsa che rischiano di rimanere sulla carta.
Meno cerimonie più servizi.