In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Associazione “Matera Per Te” ha promosso in mattinata al Cineteatro Comunale il progetto di letteratura e teatro “Mai state bambine”, scritto e interpretato dalla drammaturga Daniela Baldassarra.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Consorzio “La Città Essenziale” e la Cooperativa Sociale “Il Puzzle” di Matera e con il patrocinio del Comune di Matera e della Consigliera di Parità della Provincia di Matera.
Dopo i saluti delle autorità e una breve introduzione sul tema “Dinamiche che generano il fenomeno e procedure da mettere in atto in caso di episodio di violenza di genere” spazio agli interventi di Stefania Draicchio Consigliera di Parità Provincia di Matera, Piero Caforio Psicologo Psicoterapeuta del Consorzio “La Città Essenziale”, Grazia Benedetto Psicologa Psicoterapeuta dell’Associazione “Matera per Te”, Katia Calciano Consulente legale dell’ Associazione “Matera per Te”, Caterina Rotondaro Psicologa dei Servizi sociali del Comune di Matera e Carmine Sinno Responsabile del Pronto soccorso dell’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera. Il Comune di Matera è stato rappresentato dall’assessore Flores Montemurro.
Al termine degli interventi si è svolta la rappresentazione teatrale a cura di Daniela Baldassarra con la lettura drammatizzata di due racconti “Dieci gennaio” e “La figlia del mare”. Spazio quindi agli interventi degli studenti e conclusioni affidate a Giuseppe Bruno Presidente del Consorzio“La Città Essenziale” e Antonia Deluca Presidente dell’Associazione “Matera per Te”. Ha coordinato il dibattito la giornalista Sissi Ruggi.
Di particolare rilievo è il progetto teatrale che accende i riflettori sulle donne vittime di violenza, sulla loro intimità, sulla paura e sul coraggio.
“Il teatro e la letteratura – spiega l’autrice Daniela Baldassarra – sono un mezzo di comunicazione potentissimo, perché trasformano i concetti in immagini e si rivolgono a tutti facendosi specchio della nostra vita e della realtà che ci circonda. Il Teatro entra in contatto con le emozioni più profonde e lascia una traccia autentica in chi guarda e ascolta. Troppo spesso il problema della violenza sulle donne viene affrontato in modo sbagliato, perché ci si sofferma sull’avvenimento in sé, o sul mostro che ha perpetrato la violenza, abbandonando le vittime a se stesse. Mai state bambine, invece, accende i riflettori sulle conseguenze che un abuso ha sulla donna che lo subisce, anche a distanza di tanti anni”.
L’Associazione Matera Per Te, organizzatrice e promotrice dell’evento, ha deciso di coinvolgere non solo la cittadinanza che è invitata a partecipare (l’ingresso è libero) ma sopratutto gli studenti delle quinte classi delle scuole superiori, poiché ritiene che sia indispensabile sensibilizzare ed educare al rispetto di sé e dell’altro, proprio coloro che diventeranno uomini e donne di domani.
Il fenomeno della violenza è spesso percepito solo come lesione fisica, fino ad arrivare nei casi estremi all’omicidio. Ma non è solo quella. La violenza è anche di tipo psicologico, continui attacchi verbali, eccessivo controllo e gelosia oppure derisioni, sminuimenti, silenzio che tendono a far sentire la donna una nullità. O ancora la violenza economica. Quante donne sono private del controllo economico nella coppia, e pur contribuendo al bilancio familiare con un proprio reddito non possono accedere al conto corrente perché è di dominio esclusivo del “padrone di casa”?
L’obiettivo che l’Associazione si è prefissato è proprio quello di recuperare i valori della vita, di rieducare la persona, maschio e femmina, al senso di responsabilità verso se stessi, il partner e la propria famiglia, di aiutare a sviluppare e migliorare la propria autostima, a vivere in armonia e ad amarsi nella giusta misura, imparando ad essere compagni e amanti, due esseri unici, diversi ma complementari.
All’esterno del teatro Comunale è stato allestito il gazebo promosso dalla Consigliera di Parità presente all’interno del Consiglio Regionale di Basilicata per distribuire ai cittadini materiale informativo sul tema della giornata. Il compito è stato affidato a Nunzia Armento e Carmela Cosentino.
Sempre in mattinata si è svolto presso la sala consiliare della Provincia di Matera un convegno sul tema “La Polizia a difesa delle donne”, organizzato dalla Questura di Matera.
L’incontro, promosso dal Questore Stanislao Schimera in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, è diventato un momento di riflessione e confronto sull’allarmante perdurare dei tragici eventi di cui sono vittime le donne.
L’entità del fenomeno richiede anche alla Polizia di Stato una rinnovata attenzione ed una risposta sempre più efficace attraverso specifiche politiche di prevenzione e contrasto.
Il convegno, attraverso l’intervento di relatori esperti del settore, ha focalizzato l’attenzione sul fenomeno sotto i diversi aspetti normativi e pratici, e di indicare la reazione e le risposte che le istituzioni e la società civile più in generale cercano di fornire.
Dopo il saluti del Questore Stanislao Schimera e delle autorità coinvolte tra cui il Prefetto Luigi Pizzi, il Sindaco di Matera Salvatore Adduce, il Presidente della Provincia Francesco De Giacomo, il Presidente del Tribunale Giuseppe Attimonelli Petraglione e il Procuratore della Repubblica Celestina Gravina, sono state lette le relazioni del Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato Maria Concetta Piccitto, Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura sul tema “Aspetti normativi sulla violenza”, di Maria Bubbico dell’ASM di Matera sul tema “Il codice rosa”, delVice Questore Aggiunto della P.d.S. Dr.ssa Luisa Fasano sul tema “Quando la violenza è in famiglia”, di Assunta Basentini, Psicologa del Tribunale dei Minori di Potenza sul tema “Piccole grandi cose non quantificabili”, del Vice Questore Aggiunto della P.d.S. Dr. Nicola Fucarino, Dirigente della Squadra Mobile di Matera sui “Casi pratici”, di Giovanna Casamassima, Dirigente del CAI – Centro Antiviolenza Onlus Matera che ha illustrato come funziona il Centro Antiviolenza e del Commissario Capo della P.d.S. Gianni Albano, Dirigente del Commissariato di P.S. di Pisticci sul tema “La vittimizzazione di secondo grado.”.
Al pubblico presente in sala è stato distribuito un vademecum anti-stalking, che spiega come difendersi dagli atti persecutori, realizzato a cura della Questura di Matera.
Nel pomeriggio di martedì 25 novembre il Collettivodonnematera in collaborazione con la Commissione regionale Pari Opportunità di Basilicata, la CGIL Matera, l’Associazione Khaleh, l’Associazione “Officine Frida, Arts & Crafts ” e con il patrocinio del Comune di Matera, promuove e organizza un’iniziativa di mobilitazione in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
L’iniziativa è così articolata: si comincia alle 17,30 alla Villa Comunale per la partenza della “Passeggiata per le donne” con Marco Bileddo e Tina Latorre che accompagneranno il corteo speriamo numeroso e colorato di rosso fino a Piazza Pascoli. Si prosegue a Palazzo Lanfranchi con performance di danza e musica intervallate da letture di vari interpreti. La serata si concluderà con la lettura del testo di Cristina Comencini “L’amavo più della sua vita” interpretata da Marco Bileddo e Mariana Vizziello. Nel corso della serata all’interno di Palazzo Lanfranchi sarà allestito un laboratorio artistico/fotografico “Ti regalo un ritratto” curato dalla prof.ssa Angela Capurso. Chi ha voglia potrà farsi scattare una foto da “portare a casa” e da lasciare al collettivo in ricordo della sua testimonianza su questo tema.
La fotogallery dell’iniziativa promossa in mattinata a Matera per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne (foto www.SassiLive.it)
Nostra proposta contro femminicidio risposta al fenomeno, Parlamento decida da che parte stare
IdV è in piazza per lottare concretamente contro la violenza sulle donne. 179 donne uccise è intollerabile. Quello che è drammatico è che la metà di loro aveva anche denunciato ma è morta lo stesso. La nostra proposta di legge punta a tre cose fondamentali: prevenzione; che chi denuncia venga tutelato e questo significa che i centri antiviolenza funzionino e che vengano finanziati e l’inasprimento delle pene. Non si può accettare che chi uccide, chi compromette la vita di una donna, parte più debole in un rapporto, dopo quattro anni vada fuori dal carcere. L’inasprimento della pena è un’azione fondamentale per fare in modo che alla fine questi reati non sussistano più. È un fatto di civiltà ed IdV vuole combattere per questo. Il Parlamento dovrà stabilire da che parte stare. Bisognerà, infatti, vedere chi la voterà o chi, al contrario, preferirà partecipare alle manifestazioni il giorno della commemorazione ma quando c’è da assumersi le responsabilità esce fuori dall’Aula.
Combattere la violenza sulle donne è una battaglia di tutti. Si tratta di un fenomeno che ha conseguenze non solo sulla sfera personale ma anche sul piano sociale e sanitario, in quanto ad oggi il nostro Paese risulta carente delle strutture e dei supporti necessari. Italia dei Valori si appella alla sensibilità del Presidente della Camera Laura Boldrini, affinché sottoscriva la nostra petizione martedì 25 novembre alle ore 11 a Piazza Montecitorio, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Proponiamo di introdurre modifiche al codice penale prevedendo la riduzione minima di pena per il delitto tentato, un’ulteriore aggravante generica quando il fatto è commesso contro il coniuge e l’introduzione del delitto di violenza psicologica, come richiesto dalla Convenzione di Istanbul. Chiediamo l’istituzione di una Commissione di inchiesta che faccia luce su tutti gli aspetti di questo fenomeno. Se ci sono degli strumenti che, come questo, possono intervenire, chiediamo siano considerati.
Nel 2013, in Italia, ogni due giorni è stata uccisa una donna. Un anno nero dunque, con 179 vittime di femminicidio. Nel 2012 erano state uccise 157 donne. Sono allarmanti i dati diffusi dal secondo Rapporto Eures sul femminicidio nel nostro Paese. E, fatto ancor più allarmante, aumentano i femminicidi in ambito familiare: +16,2%, passando da 105 a 122, così come pure nei contesti di prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, da 14 a 22.
La Basilicata, come ci ricordano troppi ed anche recenti casi di femminicidio, non è immune a riprova che non ci sono “isole felici”: metropoli, città di provincia, centri rurali, in tutti gli ambienti sociali sono diffusi i casi di violenza contro la donna. Noi rifiutiamo un atteggiamento passivo specie sul “motivo”. Quello ‘passionale o del possesso’ continua ad essere il più frequente (504 casi tra il 2000 e il 2013, il 31,7% del totale): “Generalmente – è scritto nel dossier – è la reazione dell’uomo alla decisione della donna di interrompere/chiudere un legame, più o meno formalizzato, o comunque di non volerlo ricostruire”. Il secondo gruppo riguarda la sfera del “conflitto quotidiano”, della litigiosità anche banale, della gestione della casa, ed è alla base del 20,8% dei femminicidi familiari censiti (331 in valori assoluti). Oltre 330 donne sono state uccise, dal 2000 a oggi, per aver lasciato il proprio compagno. Quasi la metà nei primi 90 giorni dalla separazione.
La nostra petizione punta innanzitutto a squarciare il velo di sottovalutazione del fenomeno e a rilanciare l’iniziativa di assistenza, ad ogni livello, alle donne vittime di violenza, consapevoli che in Basilicata grazie all’attività dell’associazionismo e del volontariato femminile in questo campo non partiamo da zero.
Ignazio Messina, Maria Luisa Cantisani IdV